Ballo di fine anno

Aperta a tutti gli studenti.

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    Tassorosso
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    Sorrisi a David e alla sua domanda «Intendevo che mi avrebbe intimidito leggermente... Non ho ancora ben chiaro quando divento rossa di capelli...» La situazione creatasi al ballo era davvero innovativa e tutto sembrava così strano. Continuavo a seguire Axel con lo sguardo «Si certo! Tu saresti stato il re » alzai gli occhi al cielo e sorrisi leggermente, non volevo di certo essere io ad infrangere il suo dolce sogno. Speravo che Axel non si sentisse offeso o risentito o qualcos’altro da tutto quel trambusto che gli stava ruotando intorno. Sicuramente ero l’unica a pensare a ciò tant’è che anche David me lo fece notare «Lo so che lo stanno facendo tutti... ma proprio per questo! Io-io mi sentirei così in imbarazzo e non per il titolo ma per le risatine degli altri...» Seguì i movimenti e quello che fece Axel mi sorprese alla grande, tanto da farmi socchiudere la bocca e poi sorridere. «Eh bravi!» dissi sottovoce riferendomi ad entrambi gli eletti, così la paura di una sfuriata durante il ballo passò e continuai a guardare il resto con occhi luccicanti. Suvvia ammettiamolo, essere principessa per qualche ora non mi sarebbe dispiaciuto ma poi avrei avuto il timore di altro, chissà forse mio padre ne sarebbe stato contento oppure no. Non comprendevo bene cosa muoveva i suoi “sentimenti” e a volte mi sembravano così irraggiungibili. Quando strinsi la mano di David per toglierla dal mio fondoschiena lui la ritrasse , mi voltai guardandolo in viso e rendendomi conto che si era innervosito, la sua affermazione ne fu la conferma. Volevo dirgli che non lo stavo tenendo per mano ma la voce mi si spezzò in gola «Io non... Scusami non volevo.» Non aggiunsi altro e mi voltai dalla parte opposta al suo viso a guardare il resto degli studenti che si divertivano. In fondo era stato un bel ballo, tra alti e bassi e vari colpi di scena ma tutto circondato da studenti che alla fine dei conti avevano gli ormoni ballerini. La voce del Serpeverde mi arrivò dritta e le sue dita sfiorarono il mio viso spostandomi una ciocca di capelli dietro all’orecchio. I miei occchi si tuffarono ancora una volta nei suoi scuri ed intensi. «Vengo. Mi accompagni fino all’entrata della sala comune? Ho i piedi distrutti, inizio a sentire davvero la stanchezza di tutti questi giorni.» L’adrenalina iniziava a svanire del tutto e la stanchezza dei preparativi e della serata trascorsa iniziava a farsi sentire. Anche il bellissimo vestito iniziava a darmi fastidio... «Allora andiamo?» dissi facendo qualche passo dietro di lui ed iniziando a lasciare i ragazzi alle spalle. Fuoriuscita dal tendone ed iniziando a camminare sulla passerella ad un certo punto mi fermai, mi alzai il vestito lasciando intravedere le gambe e con dei gesti tolsi le scarpe «Accidenti! Ora va meglio...» mi spostai e le presi in mano. Mi voltai e guardai David «Non diciamolo al Professor White... non ne sarebbe felice!» arricciai il naso e poi feci una piccola risata... «Mi è piaciuto il ballo ma ammetto che questo corsetto inizia a farmi male...» Parlavo con semplicità senza pensare che David era un ragazzo e di queste cose poteva non interessare nulla, ero così stanca che avrei potuto raccontagli persino delle mollette che avevo in testa. Altri ragazzi erano in giro nei corridoi di Hogwarts ed era così strano visto che di solito erano fuori orario … Eppure mi sentivo leggera e felice, per un momento i miei pensieri erano solo rivolti a David al ballo e al mio vestito, pensieri di una ragazza di 18 anni. Mi girai in velocità facendo muovere ed allargare la gonna del vestito per poi fermarmi di fronte al serpeverde «Ho ben compreso che non ami queste cose così, come il ballo... ma... grazie per essere venuto con me!» Si avevo pianto e avevo “litigato” con lui ma ero comunque felice di essere venuta al ballo insieme a qualcuno e che quel qualcuno alla fine fosse lui. Non sapevo bene perchè mi sentivo così ma ero felice... Prima di prendere il corridoio che conduceva ai sotterranei mi fermai un secondo, sorrisi «E’ sempre inquietante qui sotto... uff!» mi sarebbe piaciuto avere più fiaccole nei sotterranei, lo trovavo inquietante eppure rispetto al solito mi sembrava più sopportabile... «Ci siamo... da qui dovrei andare io ...» dissi a David fermandoci alla svolta che portava all’entrata per i tassorosso. I miei occhi si soffermarono nei suoi e mi morsi il labbro leggermente imbarazzata e con le gote che prendevano colore. «Bene allora buonanotte!» dissi girandomi per andare via. All’improvviso però, senza capire cosa stessi facendo, mi voltai in velocità facendo tre passi verso David e lo baciai. Così senza preavviso e forse sorprendendo anche lui. Non mi staccai subito anzi accompagnai i suoi movimenti. Poi quando il baciò terminò ripresi fiato ed aggiunsi «Buonanotte...» Mi voltai e andai via verso la sala comune dei tassi correndo mentre in una mano avevo le scarpe e con l’altra alzavo il vestito. Arrivata in stanza mi lanciai sul letto e mi misi a pensare alla serata, a David e le cose successe a Kynthia e soprattutto a Sky, chissà come aveva passato la serata e non vedevo l’ora di vederla per chiacchierare insieme. Il sorriso era ancora stampato sulle mie labbra mentre guardavo il tessuto del baldacchino. L'indomani avrei aiutato a sistemare tutto ciò che avevamo costruito insieme ai professori e a mettere tutto via.
    In ogni caso quella era stata una serata indimenticabile.



    Interagito con: David

    Nominati: i due eletti, kynthia e Sky.

    Abito

    Maschera


    USCITA dal ballo.

    Grazie a tutti è stato davvero divertente e molto intrigante. <3


    Edited by Rose Mia White - 2/8/2022, 00:29
     
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    Non era un tipo di scherzo che a lui piaceva, quello in cui si era ritrovato. Vedere un povero ragazzo che, con tutta probabilità, si stava affacciando solo in quel momento alla sua sessualità, venire additato, deriso e sbeffeggiato faceva male al suo povero cuore delicato. Mentre si avviavano verso il palco su cui erano stati invitati dal preside in persona osservò Axel che, passo dopo passo, si avviava a quello che per lui doveva sembrare un vero e proprio patibolo, una gogna mediatica su cui mettere in luce i suoi più intimi pensieri e dubbi. Non doveva essere facile, venire spinti forzatamente ad uscire allo scoperto. Per lui, invece, era stato proprio l'opposto. Era stato represso all'inverosimile, tanto che alla fine era esploso e aveva smesso di nascondersi, ma ognuno doveva farlo con i propri tempi. Si chiese cosa stesse passando nella mente del povero Serpeverde, doveva sentirsi confuso e spaventato mentre, rigido come un manichino, si avviava a fronteggiare quelle persone che lo avevano messo in quella situazione. Magari anche arrabbiato perché ora avrebbe dovuto dare un sacco di spiegazioni. Sora voltò il capo osservando Sky da sopra la spalla, chissà anche lei cosa dovesse pensare. Li aveva visti insieme quando era rientrato con la sua dama ed ora non poteva non chiedersi, come con tutta probabilità la maggior parte della sala, se fosse solo una ragazza di copertura o se, il moro, giocasse su entrambe le sponde come il giapponese. Magari anche lei non era a conoscenza della cosa. Chissà, a Settembre avrebbero potuto fondare un club per aiutare i giovani adolescenti a fare coming out, sarebbe stato utile.
    Giunto sul palco fu tutto molto spontaneo, gli venne proprio da dentro quello di mettersi in ridicolo al posto della Serpe, privandosi dell'orgoglio e creando così un vuoto dentro di lui, un vuoto che, volendo, Axel avrebbe potuto trovare il modo di colmare a quel punto. Si auto-proclamò reginetta, rubando così il titolo al suo consorte platonico e, sorprendentemente, questo sembrò apprezzare. Sorrise al bulgaro, felice come un picchio, al pensiero di aver fatto una buona azione. Gli altri erano tutti troppo presi dalla smania di sfottere il verde-argento per preoccuparsi di deridere lui che si era messo sul suo stesso piano, un atto volontario di auto-derisione non sembrava così divertenti agli occhi della massa, in genere. Prima di andare a dormire doveva ricordarsi di farsi pat pat sulla spalla da solo. Osservò con sguardo curioso i movimenti dell'altro ragazzo mentre incastrava tra loro le due corone e si avvicinava a lui. Cavolo, doveva ammettere di non aver mai fatto troppo caso a lui mentre lo incrociava per i corridoi ma, ad osservarlo meglio, aveva un fascino che gli altri ragazzi avrebbero faticato ad eguagliare. Osservò quegli occhi così incredibilmente verdi, esaltati sapientemente dal trucco scuro per farli spiccare come se già da soli non lo facessero abbastanza, e finalmente capì Halley per essergli saltata addosso. Si trattenne, comunque, per evitare di dare ulteriore spettacolo davanti a tutti a distanza di pochi minuti. Lo guardò avvicinarsi ancora e posare le due corone unite sulla sua testa blu, prima di alzare le sopracciglia mentre l'altro si inchinava a lui. Cavolo, come spiegargli che si stava chinando dalla parte sbagliata? Ok, magari era proprio alle primissime armi e non aveva ben chiaro come funzionavano le cose, gli avrebbe potuto dare qualche ripetizione privata e senza tutti quelli spettatori
    -Coraggio Axel, non qui- gli sussurrò così che i compagni non lo sentissero e strizzandogli l'occhio per fargli capire che le intenzioni erano state comprese. Magari i prossimi giorni, o magari direttamente dopo il ballo. Con i suoi tempi, Ryuu non aveva alcun problema, sapeva essere paziente.
    Era giunto il momento di levarsi da li, la serata era ormai conclusa e tutti i ragazzi cominciarono ad incamminarsi fuori dal tendone che li aveva ospitati tutta la sera. Ryuu buttò un occhio alla folla e di nuovo a Dragonov, desiderando voler fare di più per il compagno oltre alle cose pratiche che avrebbe potuto insegnargli
    -Ehi Axel- questa volta fu lui ad avvicinarsi al moro di un paio di passi mentre la folla aveva ormai smesso di prestare loro attenzione -Se per caso avessi bisogno di parlare di quello che è successo, o anche.. non parlare..- ammiccò di nuovo sorridendo malizioso -..mandami pure un gufo. Bacetti cara!- e, così come si era avvicinato, fece un paio di passi in retro prima di voltarsi ed unirsi alla folla per tornare in camera, tenendosi stretto le sue corone. Ora come lo spiegava ai suoi?


    Citate Skylee e Halley. Interagito con Axel a cui ha fatto qualche riferimento sessuoso, e poi se ne è andato per tornare in camera a fare pensieri sconci sugli occhi di Dragonov 💘
     
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    Axel
    «Coraggio Axel, non qui» Eh? Che?
    Axel rimase interdetto e non capì il motivo di quell’affermazione. A cosa si riferiva il cinese con quella frase? “Non qui”? Cosa? Sollevò di poco il capo rompendo l’inchino per poi tirarsi su del tutto con l’espressione ancora aggrottata di uno che non aveva palesemente colto il possibile doppio senso. Indietreggiò, il piglio ancora corrucciato, rispetto alla posizione del preside, il quale, per sommo sollievo di tutti, ruppe ogni formalità di quella serata invitando tutti gli studenti a raggiungere le proprie Sale Comuni. Per fortuna il vecchio non li aveva obbligati ad ingaggiare un ballo d’incoronazione o il bulgaro non era sicuro che avrebbe trattenuto ancora per molto l’odio viscerale che lo corrodeva dentro. Più guardava il pubblico giù da quel palco e più sentiva le mani prudere mentre si lasciava mentalmente sopraffare dai sorrisi e dalle numerose dita che lo indicavano. Avrebbe spaccato la testa ad ognuno di loro...Oh sì. Cazzo se avrebbe banchettato con il loro sangue e per una volta la Bestia avrebbe festeggiato trovando finalmente sfogo incontrollato dei suoi istinti primordiali. Ma non poteva, lo avrebbero arrestato altrimenti e fine dei suoi gloriosi giorni marcendo in eterno in una fottuta cella di Azkaban con magari in aggiunta il... «Ehi Axel», il flusso di elucubrazioni che aveva scurito in viso il mannaro venne interrotto nuovamente dal Watanabe. E adesso che cazzo voleva il cinese? Si voltò a mezzo busto scoccandogli un’occhiataccia mentre affondava nelle tasche del completo le mani, mossa astuta considerando l’ambiguo invito che il Corvonero dai capelli blu gli fece. «Bacetti cara!» Fortunatamente il ragazzo ebbe la prontezza di scattare all’indietro e correre via tra la folla poiché per un solo secondo la vista del bulgaro s’annebbio di rosso, le mani cercarono di liberarsi dalla costrizione preventiva delle tasche finendo per fendere unicamente l’aria, il ragazzo si era già allontanato. Lo avrebbe appeso alla parete se questi non si fosse dileguato così come gli si era avvicinato e poi... Chiuse gli occhi passandosi una mano sul viso finendo per ricacciare i capelli neri all’indietro. Che serata di merda! Scese lentamente le scale mischiandosi nel tumulto di studenti quando un ragazzetto, un primino di Grifondoro alla quale respirare faceva schifo, gli si avvicinò puntando il dito e ridendo. «Levati dal cazzo» ringhiò, letteralmente la sua voce uscì in un ringhio basso e gutturale che gelò sul posto il biondino. Come fosse in un film con la scena riprodotta a rallentatore questi spalancò gli occhi, Axel accennò uno scatto e questi se la diede a gambe ricordandosi improvvisamente della stazza del ragazzo che stava cercando di sfottere. Strinse il pugno serrando la mascella e guardandosi rapidamente attorno si dileguò fondendosi nell’oscurità della notte esattamente come gli aveva insegnato Ethan. Nonostante l’altezza ben superiore alle media e nonostante la stazza, il mannaro riusciva a nascondersi rimanendo perfettamente immobile nell’oscurità per poi seguire a passo felpato la propria vittima prima di finirla e all’occorrenza, come in quel caso, riusciva a dileguarsi senza attirare l’attenzione. A grandi passi si diresse al limitare della Foresta Proibita, lì dove l’accesso era ancora consentito e si mischiava in quella labile linea di demarcazione tra concesso e precluso. “Oh non ho visto il limite” oppure “Ah che sbadato era lì il punto”, le scuse si sprecavano. Un pugno, poi un altro, poi un altro ancora mentre nella corteccia si scavavano i segni delle sue nocche presto ricoperte di sangue, presto rimarginate mentre le schegge del legno diventavano un tutt’uno con le sue carni. «Fanculo. Fanculo. Fanculo!» Scandì un pugno dietro l’altro sfogando tutta la collera e la frustrazione provati fino a quel momento. Andò avanti così, non si arrestò nemmeno quando la leggerà conca nel duro legno divenne ben più profonda, ben più scavata in quel tronco lì chissà quanti anni poi un pensiero lo bloccò, il pugnò ancora nella corteccia sporca di rosso: Skylee. «Cazzo», sollevò in aria le braccia per poi portarle a coprire il viso mentre realizzava che l’aveva lasciata lì, «porca troia», biascicò tornando alla giacca che aveva mollato su di un masso. Rovistò nelle tasche finendo per trovare unicamente parte del volantino del ballo, strappato, e con l’ausilio della magia vergò alcune semplici parole: “Stanza delle Necessità. A”, che animò con un Chartanimus. Le avrebbe spiegato poi e oh, se lo sarebbe fatto andare bene. Lui era così. Passandosi una mano a ravvivare i capelli si diresse verso il luogo dell’incontro.


    Interagito con Ryuu
    USCITO DAL BALLO
    Mandato un biglietto volante a Sky

    Grazie a tuttiiiiii
     
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    Temevo seriamente per la reazione di Axel. Doveva essere estremamente umiliante sentirsi proclamare reginetta del ballo e le risatine di mezza scuola non aiutavano di certo. Io mi sarei sentita morire dentro se solo fosse capitato a me, ma fortunatamente Axel aveva una corazza molto più dura rispetto alla mia e dubitavo si sarebbe lasciato sfottere in quel modo da tutti, ma di fatto era esattamente questo ciò che temevo. Avevo paura che esplodesse, che finisse per lasciar fuoriuscire tutta la sua aggressività, ma ciò non accadde. Fortunatamente riuscì ad essere abbastanza ragionevole per pensare lucidamente e forse grazie pure all'aiuto del Corvonero eletto Re, riuscì a mantenere la calma sfoggiando il suo sorrisetto sghemo che tanto lo contraddistingueva, mentre con fare estremamente regale, lo incoronava due volte. Sul viso un ampio sorriso mi piegò i lineamenti e diversamente da come avrei fatto normalmente, mi lasciai andare in un fragoroso applauso per entrambi. Chiunque fosse stato l'artefice di tale scherzo era certamente un grandissimo idiota, un pagliaccio destinato al circo, piuttosto che a una prestigiosa scuola di magia, ma poco importava, il danno era stato ormai fatto e non restava che limitarne i danni, come erano egregiamente riusciti a fare i due ragazzi sul palco. Attesi che Axel concludesse lo spettacolino sul palco per poterlo raggiungere, ma nella confusione generale causata dal rientro dei vari studenti nei propri dormitori rimasi indietro e lo persi di vista. Mi guardai più volte attorno ma di lui non vi era più traccia, non poteva essere semplicemente andato via, non senza salutare almeno, erano passati solo una decina di minuti da quando ci eravamo ripromessi di provarci, non poteva aver vanificato già tutto, ma evidentemente mi sbagliavo, visto che nemmeno nei dintorni del tendone vi erano sue tracce. Gli scenari possibili erano solamente due, o non gli interessava poi cosi tanto di "darci una possibilità", preferendo invece allontanarsi in solitaria come era abituato a fare, oppure il suo umore era così nero da non aver voglia di concludere la serata assieme, ma in ogni caso il suo improvviso allontanamento mi feriva. Non pretendevo rimanesse costantemente appiccicato a me, nemmeno io avrei gradito in quel caso, ma almeno un saluto mi sembrava davvero il minimo... Sospirai delusa e mi avvicinai alla riva del lago per prendere un po' d'aria prima di rientrare, e quando ormai ogni speranza di vederlo spuntare dal nulla si era già infranta, un piccolo animaletto di carta entrò nel mio campo visivo facendomi comparire un timido sorriso sul volto. Non era la prima volta che Axel mi mandava un messaggio del genere e non mi ci volle molto a identificarlo come mandatario di tale creaturina incantata.
    Fra le pieghe dell'origami vi era un invito che forse mai prima di quel momento ero stata realmente felice di ricevere. Forse alla fin fine non gli importava poi così poco di ciò che ci eravamo detti.
    Mi guardai impacciata attorno e solo quando consatatai che non vi era più nessuno nei dintorni, mi lasciai andare a gigantesco sorriso che mi accompagnò fino al settimo piano. Ora sì che potevo dirmi veramente soddisfatta di quella serata. Per la prima volta avevo avuto l'occasione di partecipare a un ballo che non si era poi rivelato essere una totale tortura. Andava decisamente bene.
    ★ ★ ★
    Prefetta Corvonero | Scheda | Mailbox | Pensatoio

    Uscita!!
    Scusate il ritardo ma la vita è una brutta persona che mi tiene impegnata, sisi. u.u

    La role direi che può considerarsi CHIUSAAAA, ma hey, tenete sotto controllo la sezione quest, perché potrebbe presto arrivare una sorpresa per i partecipanti alla role!! Grazie mille a tutti. <3
     
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123 replies since 1/6/2022, 14:33   3782 views
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