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.lJeffrey Zanest | anno | casa
Uscì con il padre anche se non aveva idea di dove vendere il quadro. Anzi, per essere più precisi, Jeffrey non aveva nemmeno idea di dove si trovasse avando la visione di una roccia da cui colava acqua. Per fortuna la voce di suo padre lo fece tornare alla realtà. Sei sicuro che vuoi venderlo?gli chiese.Sì. Jeffrey disse solo quelle parole poichè era estremamente riservato e lo disse in tno malinconico e rassegnato. Marzo ora era un mese che avrebbe preferito non ci fosse. Ebbe la visione di un calendario a cui mancava proprio questo mese. Suo padre intanto stava parlando di com'era bello il quadro che trasmetteva una malinconia profonda.“Pensato”«Parlato» «Citazione parlato altro PG». -
.LOKI NORMAN – 15 ANNI – SERPEVERDE (III)
Gli sembra passata un’eternità dall’ultima volta che ha messo piede fuori dai confini di Hogwarts, e ne ha tutte le ragioni. Da quando ha cominciato la scuola, raramente gli è capitato di fare qualche scampagnata, nemmeno in estate dato che preferisce di gran lunga starsene a bighellonare liberamente per il castello senza rotture di scatole quali un secondino pronto a fargli il pelo sulla qualsiasi, solo perché nato sotto una stella non troppo fortunata. Bisogna ammettere che comunque, il fatto di avere come tutore un Auror se l’è pure guadagnato a forza di sporcarsi mani e coscienza, perciò non può sicuramente lamentarsi del proprio destino. Però approfitta di ogni piccolo spazio concessogli per prendersi una pausa da una quotidianità opprimente. Non che gli serva effettivamente a togliersi di dosso il peso dell’ansia che lo accompagna da quando ha fatto il suo ingresso nel mondo, però almeno può fingere di essere una persona normale, che svolge un’esistenza normale, ogni tanto. E quindi ha colto la palla al balzo della gite a Hogsmead per farsi un giro nella cittadina magica a pochi chilometri dalla scuola, con la sola compagnia della fidata bacchetta in Biancospino infilata nel fodero in cuoio legato alla gamba destra e del suo immancabile coltello a scatto nascosto in una tasca interna cucita sul retro dei pantaloni. Questi ultimi sono una sorta di jeans neri, non troppo stretti da stargli attillati, ma nemmeno così larghi da intralciargli i movimenti. Una cintura orna l’orlo superiore, nera anch’essa e in pelle, mentre sopra indossa una camicia elegantemente infilata all’interno dei jeans, e una giacca semplice in stoffa, che si chiude in un unico bottone più o meno all’altezza dello sterno. Ai piedi, e forse questo stona un po’ con il resto della mise, un paio di anfibi marcano le sue impronte sullo sterrato, mentre avanza i suoi passi in quel vagabondare senza una meta precisa. Anche perché non ha il becco di un quattrino, e perciò non può fare molto se non camminare e guardarsi il panorama. O scippare la gente, ma questo è un altro paio di maniche. E’ così che finisce per raggiungere per caso la postazione di JEFFREY e suo padre, con lo sguardo perennemente incazzato e aggrottato che si stanzia inevitabilmente sul quadro ammirato dall’uomo più anziano. Rallenta, incuriosito dal soggetto, ma anche dai due astanti su cui palleggia con gli occhi per qualche istante, prima di tornare sul dipinto che in qualche modo lo fa sentire a casa. In effetti, ciò che vi è raffigurato lo tocca più da vicino di quanto non si renda conto lui stesso, ma anche se ne è inconsapevole avverte una certa vicinanza con il soggetto sostando con l’attenzione su di esso molto più a lungo di quanto non voglia. Poi, forse accorgendosi di essersi lasciato rapire un po’ troppo da quello, torna ad alzare le iridi, fissandole su quelle di JEFFREY, insistente.. -
.Jeffrey Zanest | anno | casa.
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.LOKI NORMAN – 15 ANNI – SERPEVERDE (III)
Il suo sguardo viene intercettato dal più giovane della coppia che gli sta davanti, anche se per un attimo ha l’impressione di non essere realmente visto. Però la domanda che sgorga dalle labbra altrui gli fa intendere che la sua presenza lì imponga una sorta di conversazione, o convenevoli di qualche tipo. Gli piace? Non saprebbe sinceramente rispondere a quella domanda sul dipinto. Da una parte ne è affascinato, l’accostamento e la scelta dei colori tocca le corde giuste, e il senso malinconico traspare con chiarezza da ogni tratto. Perciò deve ammettere che concorda con l’entusiasmo dimostrato dall’altro signore, quello più anziano, sebbene l’espressione che dimostra non è esattamente quella che si confà a questa circostanza. E’ apatico e dà la sensazione di non provare alcun tipo di emozione, con lo sguardo fisso e le palpebre leggermente socchiuse. Le labbra formano una linea retta, inespressive. Ma alza brevemente il mento per poi farlo tornare al punto di partenza. Annuisce, insomma, in risposta alla domanda. Anche se un altro lato di lui trova dell’inquietudine nel sostare troppo a lungo sul disegno. E quindi è più per cortesia che si sbilancia in quel gesto appena accennato. [Non potrei pagartelo] questa invece è la replica più sincera che possa dare alla questione successiva, che potrebbe dare l’idea di voler tagliare corto sull’argomento, e tuttavia non lo fa. Perché si prende una piccola pausa per riprendere fiato, lentamente, per poi riprendere a parlare. [Ma suppongo che non fosse questo che ti interessava sapere] alza un sopracciglio, interrogativo, saettando con le pupille sugli occhi altrui, forse in attesa di un qualsiasi segnale di condiscendenza. Il registro peraltro rimane informale, anche da parte sua, nonostante sia evidente lo scarto d'età fra i due. [Starebbe bene appeso alla parete di un pub rivolto a quelli che mandano giù la loro vita di merda assieme all’alchol] non si fa troppi problemi a parlargli onestamente e senza troppi giri di parole. [Oppure nell’ingresso di casa, per ricordarsi quanto sia schifosa la propria esistenza] aggiunge, alzando nuovamente la testa quel tanto che basta a rendere gli occhi ancora più assottigliati e indagatori sull’altro, salvo poi riabbassarsi sul quadro. [Anche la tua non mi sembra da meno] commenta. Potrebbe essere sarcastico, ma non ne diamo alcuna certezza. Anzi, a giudicare dalla stronzaggine si direbbe semplicemente incapace di filtrare il messaggio, addolcendolo con le buone maniere o semplice senso civile. O, semplicemente, non è interessato a farlo.. -
.Jeffrey Zanest | anno | casa
a parlare gli sembrava trattarlo come un suo pari. La maggior parte delle persone quando conosceva Jeffrey lo trattava come qualcuno da curare o da evitare invece quell'adolescente no. Alle sue parole ebbe la visione del suo quadro appeso alla parete del pub con molto fumo intorno.Sì, come posto per appenderlo ci può stareammise il pittore in tono neutro mentre il suo viso era e rimaneva inespressivo. Solo i suoi occhi sembravano un pò assenti ma comunque la voce della persona con cui stava parlando lo teneva ancorato alla realtà. E questo gli era capitato solo nelle conversazioni con Cormac.Allora questo non è un quadro da abitazioneintervenne suo padre rivolgendosi a entrambi ma sopratutto al figlio.No,non lo sodisse Jeffrey scuotendo la testa,i capelli rossi gli vennero davanti e lui se li tolse dal viso.Hai ragione,la mia vita non è...non è facile essere meammise poi con un sospiro. Eppure nonostante questa difficoltà Jeffrey sperava di trovare un miglioramento nella sua condizione. Eppure continuava a dipingere e a vivere nonostante la desolante solitudine in cui si era trasformata la sua vita.“Pensato”«Parlato» «Citazione parlato altro PG». -
.LOKI NORMAN – 15 ANNI – SERPEVERDE (III)
Si stringe fra le spalle quando gli viene detto che non può portarsi via il dipinto gratuitamente. D’altro canto era quello che si aspettava di sentire, perciò non ne rimane particolarmente colpito, finendo semplicemente per dimostrare quanto la cosa non gli giunga inaspettata. Invece rimane perplesso per il dire successivo di JEFFREY. In che senso le sue finanze sono un dettaglio? Gli è appena stato detto che non può riceverlo in regalo. E quindi non capisce cosa passi per la testa dei due. Questo lo indispone parzialmente, perché non gli piace avere le idee confuse. E dunque le iridi si spostano in un punto imprecisato verso l’alto, per poi tornare sul ragazzo con i muscoli del viso un po’ più tesi. Sospira anche un po’ scazzato, ma non ha motivo di prendersela sul personale, quindi lascia correre e cerca di concentrarsi su cose che riesce a comprendere. Come per esempio il posto giusto in cui appendere il quadro, suggerendo una location che sembra convincere anche l’autore e colui che gli sta di fianco. La seconda che propone, al contrario non viene accolta allo stesso modo. Non è qualcosa che lo riguardi, a dire il vero, però ascolta i loro pareri salvo poi far finire la conversazione su un tasto spinoso per tutti. La vita privata di uno sconosciuto, di base, non gli interesserebbe, ma ormai ha tirato in ballo l’argomento e avverte la sensazione di dover proseguire su quella strada. O forse è solo un’impressione. Comunque prova a sondare il terreno, che tanto non ha niente di meglio da fare. [E’ una merda per tutti] questo è doveroso per lui sottolinearlo. Che non creda di essere l’unica anima in pena del mondo, perché con il Serpeverde questo nervo, per quanto scoperto, non attecchisce nemmeno un po’. [Però potrebbe essere interessante sapere con quale spirito hai partorito questo paesaggio] prosegue, facendo scivolare per l’ennesima volta gli occhi sulla tempera. Sposta anche il peso del corpo maggiormente sul piede sinistro, così da stare un po’ più comodo, perché si aspetta una storia lunga e ricca di colpi di scena.. -
.Jeffrey Zanest | anno | casa.
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.LOKI NORMAN – 15 ANNI – SERPEVERDE (III)
Nota l’apprensione del più anziano dei due, ma non dice nulla, limitandosi a osservarlo per un po’ in viso e cercando di cogliere il legame fra loro. Gli sembra di riconoscere una certa somiglianza, perciò immagina che potrebbero essere parenti, magari stretti come appunto padre e figlio. Considerazioni che registra come appunti mentali, di cui probabilmente non se ne farà nulla, ma che gli viene naturale osservare. Ha passato quindici anni a studiare le persone e a carpirne caratteristiche cruciali per poter colpire sempre i tasti giusti in caso di bisogno. Però al momento non ne ha, quindi è solo un riflesso incondizionato dovuto alla scelta di lasciare che Jeffrey si prenda tutto il tempo di cui ha bisogno per raccontare ciò che vive dentro al suo dipinto. Intasca anche le mani nella giacca, tornando con le iridi sul giovane che sembra aver deciso cosa dire. Annuisce debolmente alle spiegazioni sulla scelta del colore giallo e delle piante incolte, seguendo poi con lo sguardo ciò che gli viene indicato. Tuttavia, ciò che cattura maggiormente la sua attenzione sono le mani tremanti dell’altro. Dettaglio che naturalmente non gli sfugge, e anzi insiste parecchio a guardare, senza preoccuparsi di venire scoperto. Interrompe quell’occhiata pressante solo quando prende parola il padre di Jeffrey, verso cui si volge a quel punto. [Mh, ho capito…] mugugna, per far intendere di aver compreso non solo le parole, ma anche il complesso di emozioni che vi sta dietro. E infatti ritorna sull’altro ragazzo, questa volta un po’ meno severo. Le sopracciglia si rialzano appena, ammorbidendo l’espressione, che comunque rimane un po’ assente e dà l’impressione di essere poco coinvolta. [E’ un buon modo per affrontare una perdita] indica con un gesto del mento il quadro. [Non so cosa sia meglio per te. Ma potrebbe essere catartico dipingerne altri finché non avrai metabolizzato la cosa] prova a suggerire. Non è che sia proprio la persona migliore a dispensare consigli sull’argomento, comunque, anche perché di base nutre abbastanza fiducia sulle capacità di autoconservazione personale della gente. Però non ha molto altro da dire, dato che infondo, non vuole spingersi troppo a fondo nella vita passata di quella persona. Non vuole impicciarsi più di così.. -
.Jeffrey Zanest | anno | casa.
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.LOKI NORMAN – 15 ANNI – SERPEVERDE (III)
Allarga un po’ le spalle pronunciando il petto leggermente in avanti quando Jeffrey si dimostra essere d’accordo sul modo salutare di gestire le sue emozioni esprimendole sulla tela. Soddisfatto a sua volta, si potrebbe dire, anche se non accenna sorrisi di sorta, né tantomeno a voler aggiungere altro sull’argomento. Tanto comunque ci pensa il ragazzo che ha di fronte a proseguire, spiegandogli il suo modus operandi rispetto alle emozioni provate al momento della stesura di un soggetto. Inspira più profondamente, assaporando l’aria fresca primaverile, ma anche prendendosi del tempo per immagazzinare le informazioni e farsi un pensiero a riguardo. [Allora presumo che ne avrai ancora per un bel po’] replica con leggerezza, nonostante il tema greve che stanno affrontando. [Intendo che di solito in questi casi non è solo una l’emozione che si prova, quanto un insieme indistinto e contrastante…] fa del suo meglio per spiegare meglio il concetto che vorrebbe esprimere. Si è fatto infatti l’idea che la persona che gli sta davanti sia estremamente fragile, perciò presume di dover in qualche modo essere un po’ meno brusco di quanto non faccia solitamente, soprattutto con gli sconosciuti. E sta in qualche modo sforzandosi di andargli incontro, per quanto quella conversazione sia per lui eccessivamente carica di sentimenti che preferirebbe non dover sviscerare troppo a lungo. Banalmente non ci vuole pensare, abituato a relegare la propria emotività dietro a barriere difensive piuttosto pesanti. Riguardo all’invito di spostarsi in un pub, inoltre, non ha niente da dire: ha già fatto presente di non avere con sé nemmeno uno zellino, e per di più Jeffrey pare non voler cogliere la proposta. Non sarà di certo lui a proporgliela, tanto più adesso che il desiderio maggiore sarebbe quello di proseguire oltre dimenticandosi di aver toccato tasti sensibili del proprio animo.. -
.Jeffrey Zanest | anno | casa.
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.LOKI NORMAN – 15 ANNI – SERPEVERDE (III)
Non era esattamente quello che voleva dire, riconoscendo già in partenza una famigliarità nell’utilizzo degli strumenti di pittura, però prende per buono ciò che gli viene risposto, ascoltando l’altro raccontarsi. Quello che lo colpisce invece maggiormente è la premurosità di quello che ormai gli è stato indirettamente presentato come il padre del ragazzo con cui si sta interfacciando. Fa infatti slittare le iridi azzurre direttamente sull’uomo, prendendosi qualche tempo per osservarlo un po’ meglio. Studiandolo quasi. Poi torna su Jeffrey, e un sopracciglio gli si alza senza che possa rendersene conto. Certo, non ha nessun diritto di giudicare le vite degli altri, tantomeno di criticare la loro (in)stabilità emotiva, però davvero fatica a capacitarsi di come il ragazzo possa dare l’impressione di essere così spaesato nel mondo nonostante un genitore supportivo al fianco. [Preferisco non avere debiti] taglia corto sulla questione delle ordinazioni, che è un po’ l’ultima cosa che vorrebbe ottenere, quella di legarsi a qualcuno per il solo fatto di dovergli restituire una semplice cortesia. Magari è anche un po’ brusco nelle parole, però inizia a mal sopportare tutta quella situazione, perché non sta più capendo quale possa essere il punto di arrivo. Perché stanno parlando della vita privata di questo ragazzo? Perché sembrano così interessati alla sua opinione? E’ solo un passante. Dove vogliono andare a parare? Deve cercare di stare calmo, anche perché il ragazzo forse si sta accorgendo del muro che inconsciamente sta ponendo davanti a sé, scusandosi per l’invadenza del padre. [Non fa niente…] replica, recuperando l’aplomb, anche se evita accuratamente di dare una risposta diretta, cui sarebbe costretto a dare un responso positivo.. -
.Jeffrey Zanest | anno | casa.
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.LOKI NORMAN – 15 ANNI – SERPEVERDE (III)
Osserva il genitore altrui allontanarsi, prima di riportare le iridi assieme all’attenzione su Jeffrey. Imprime il suo sguardo sui lineamenti provati di quello straniero, quasi a voler riconoscere in lui la familiarità di quelle ferite di cui hanno parlato poco prima, ma poi le sue parole gli fanno cambiare idea. Si è chiuso nel suo guscio, è palese da come il discorso appena riaperto viene immediatamente e quasi forzatamente richiuso, lasciando lo spazio ad un indefinito che non vuole essere posto sotto esame. O almeno questa è la percezione che ne ha Loki, che non ha dunque più motivo di insistere oltre in quelle indagini interiori. Infondo non sono cose che lo riguardano e non è il tipo di persona che si impone di aiutare gli altri qualora questi non lo desiderino. La discrezione è la sua parola chiave, motivo per cui abbassa le pupille sul quadro per l’ultima volta, annuendo. [Capisco] replica pacificamente, prima di girare piedi e busto verso una viuzza della cittadina magica, riprendendo il proprio cammino. Una mano viene alzata a mo’ di saluto. [Alla prossima, pittore] aggiunge anche, senza smettere di avanzare e senza nemmeno voltarsi indietro.SPOILER (clicca per visualizzare)Scusami ma sono un po' incasinato... visto che questi due si stavano un po' chiudendo in sé stessi, ho optato per farlo andare, spero non ti spiaccia :3 Magari potremo farli ribeccare più avanti (quando sarò un po' più libero!). Intanto grazie per la role!. -
.Jeffrey Zanest | anno | casaJeffrey sorride alle ultime parole del ragazzo perchè nessuno lo ha mai capito e lui è l'unica persona che lo fa. Gli viene da dirlo ma non si fida ancora. Per evitare l'intervento del padre invece dice:sono felice che tu abbia capito. Solo queste parole escono dalle sue labbra pallide ed eteree come il viso. Si sente davvero felice perchè è stato in compagnia che l'ha capito davvero. Forse sono più simili di quanto pensi. Probrabilmente forse in futuro farò una mostra, spero che tu venga a vederla. Io sono Jeffrey Zanest, Aggiunge senza specificare quando farà una mostra ma intedendo che sarà presto. Quell'incontro gli ha dato la determinazione per farla,magari una cosa piccola come nella visione che sta avendo adesso. Quella conversazione gli ha dato un sollievo e la certezza di conoscere qualcuno che lo capisce. Non importa adesso se Cormac l'ha abbandonato, alla faccia sua ha incontrato una personsa migliore.SPOILER (clicca per visualizzare)[spoiler_tag]Grazie della role, ne potremmo fare un'altra in futuro.[/spoiler_tag]
Alla prossima,ci rivedremo quando passerò ancora di quarisponde anche al cenno di saluto per poi avviarsi a vendere a domicilio forse con più ottimisno.“Pensato”«Parlato» «Citazione parlato altro PG».