L'inverno dei fiori

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    Sembra essere passato un secolo da quando io e Zoya siamo rimasti soli l'ultima volta, per il suo compleanno abbiamo passato una serata piena di gioia con Sejal e ci siamo concessi il lusso di ritagliarci una piccola fetta di tempo per noi. E' davvero difficile lasciare coincidere gli orari e tutto il resto, ma nonostante questo ci stiamo riuscendo perchè abbiamo entrambi voglia di costruire qualcosa di più solido. La nostra relazione sembra essere più stabile e posso dire adesso di aver già vissuto dei momenti semplici ma memorabili con lei: vivere nella stessa casa ha tutto un altro sapore, sembriamo proprio una famiglia e.. forse lo siamo realmente. Ho riflettuto parecchio su quei documenti dell'adozione, non me ne sono dimenticato e ho voluto perdere un attimo di tempo per progettare alcune cose, riflettere ancora su altre .. e senza nessuna fretta sono arrivato ad una decisione. Staserà le dirò che cosa ne penso in merito, mi ritaglierò un piccolo spazio per questo discorso.. magari mentre ceniamo. Come promesso l'ho portata al giardino dei fiori, distante da Londra qualche ora, ma abbiamo usato la smaterializzazione perchè dopo ho intenzione di fargli vedere anche casa mia. La serata è semplice ma questa volta mi sono permesso di esagerare un poco. Giungiamo dentro il giardino privato molto curato, ci sono svariai campi di fiori doveri intorno a noi, e sono illuminati da luci di diverso colore, il giardino è incantevole ed elegante e dopo potremo sicuramente fare una passeggiata per esplorare la bellezza di questo luogo.
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    Ma prima di tutto ceniamo, ho fatto preparare un tavolo proprio sotto un piccolo chiosco in pietra, le mura e le piante ci riparano dagli occhi di altre persone che hanno anche loro prenotato un tavolo elegante in quel luogo molto particolare. Stasera mi sono concesso il lusso di essere molto romantico e, direi che va più che bene. L'ho avvertita che non mi sarei risparmiato, dopotutto non abbiamo mai avuto l'occasione di fare una cena seria di questo tipo, solo noi due. Si accomodi mia regina! dico in tono scherzoso ma infondo sono serio. Vestito elegante, capelli tagliati, sorriso smagliante. Che c'è? rido mentre mi siedo di fronte a lei, perchè vedo che mi sta fissando e forse le sembra troppo esagerato ma pazienza. Piuttosto sembra divertita. Lo spero. Non ti piace il posto? dico ironico Ho qualcosa tra i capelli? in realtà ho preso la mano di Zoya e ci siamo smaterializzati mentre lei pensava a quel ristorante che abbiamo nominato l'altro giorno, e invece ho cambiato radicalmente tutto. Ecco perchè è stupita, ritrovandosi giustamente in un posto che neanche immaginava. In realtà i biglietti erano prenotati da un bel po', e ho pensato bene di unire le due cose. Che cos'è che volevi mangiare mh? dico in tono sicuro, come se avessi letteralmente la capacità di fare apparire sulla tavola qualsiasi cosa lei desideri.
     
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    Sono maledettamente nervosa come una bambina. Lo sono per davvero perchè mi è scivolata la spazzola dalle mani ed è finita nel lavabo ondeggiando un po' prima di fermarsi. Non so come mai provo questa sensazione, non è la prima volta che io e Jon ceniamo da soli, eppure questa sera sembra esserci nell'aria qualcosa di diverso. Può anche essere che il tempo che condividiamo fuori della routine settimanale sia insufficiente a tal punto da farmi sentire elettrizzata. Usciremo io e lui senza la bambina che già da un paio d'ore è in compagnia di Harry a pochi quartieri più in là di casa Stojnov.
    Nonostante Jonathan sia esattamente fuori dalla porta del bagno della camera matrimoniale ed è chiaro che lo vedrò ben vestito appena sono pronta, ho come l'impressione di doverlo stupire in qualche modo. Dentro di me probabilmente è viva ancora la ragazza che ero e quindi questa sera ho deciso di indossare una gonna rossastra e un maglioncino scuro impreziosito da strass, accompagnati ad un paio di scarpe col tacco non troppe elevate e facilmente portabili.
    Appena faccio capolino nella camera lo vedo seduto sul letto con i gomiti rivestiti dall'abito perfetto ed elegante poggiati sulle ginocchia. Si volta verso di me e sorride spostando lo sguardo dalle scarpe al mio volto. Lo vedo arrossire appena e credo di sciogliermi sotto al suo sguardo silenzioso. Ha la stessa espressione che da ragazzo significava "sei troppo bella per me".
    Insieme ci smaterializziamo mentre stringo la sua mano e la pochette con la catenina argentea sotto braccio. Non ho idea di dove ci troviamo, non mi ha mai specificato dove aveva prenotato e in verità non insistetti tanto perchè ero certa che lui ci aveva pensato parecchio. A colazione pochi giorni fa parlò di un certo ristorante a Londra e io credo che andremo esattamente lì anche se il suo tono era piuttosto vago.
    Ad essere sincera mi sarebbe piaciuto passare del tempo con lui anche in un luogo più comune. Ma quello che mi trovo davanti mi lascia a bocca aperta per qualche secondo. Ho lasciato la sua mano, lui mi precede spiegando del giardino dove ci troviamo ma non gli presto attenzione. I miei occhi da studiosa e appassionata di erbe, piante e quant'altro, colgono il fascino di questo luogo. Mi pare incantato anche se di magia non ve n'è nemmeno l'ombra. Proseguo lentamente dietro di lui fino a mettermi al suo fianco, osservando piccole fette di terreno ben coltivato e tenuto dove numerose tipologie di fiori colorano il paesaggio. Luci posizionate lungo il percorso calpestabile illuminano il passaggio fra una zolla e l'altra, sono sicura che al calar completo del sole il tutto diventerà parecchio incantevole.
    Volgo lo sguardo verso Jon, decisamente arrossata e ho così tante curiosità da esporgli che non so da dove partire. Una sola domanda invece scivola dalle mie labbra eccitate. Come hai conosciuto questo posto? le iridi luminose guizzano di nuovo davanti a noi che sorpassiamo un arco in pietra calcarea su sui dell'edera ha creato uno spesso strato verde smeraldo.
    Mi conduce sotto un portico ben tenuto, una tavola tondeggiante imbandita con una tovaglia biancastra sembra chiamarci. Ed è proprio così: quello è riservato a noi, diviso dalle altre persone da un muretto ricoperto di fiori rampicanti. Abbiamo un'ottima privacy e il portico che sta sopra le nostre teste è di pietra biancastra, striato a tratti dalla presenza di naturale muschio.
    Rimango attonita a cogliere altri dettagli come per esempio le candele fissate a poca distanza dalla tavola dove ci siederemo, al presenza di decorazioni in ottone che rendono tutto molto.. romantico. Lo guardo di nuovo con intensità, mi accosto a lui maggiormente sfiorando la sua spalla con la mia e piegando la testa come a poggiarla al suo completo. Tu..sei..pazzo sussurro con tono delicato e stupito.
    Mi chiama regina e io rido di gusto in modo liberatorio. Prendo posto di fronte, accavallando le gambe e sistemando la sedia. Che c'è? domanda scrutandomi per qualche secondo. Scuoto il capo, facendo ondeggiare i liberi capelli biondi sulle spalle. Te l'ho detto.. sei pazzo! e io sono pazza di te avvampo e distolgo lo sguardo, sfiorando con il dito laccato di smalto il bicchiere che contiene una candela dalla fiammella tremolante.
    Ride e il calore di quella risata sincera e tranquilla mi mette di nuovo in difficoltà perciò appoggio il mento sul palmo della mano e mi muovo leggermente facendo perno sul ginocchio mentre la gamba libera ondeggia sotto la tavola. Lo guardo dritto negli occhi perdendomi nei suoi grigi e bellissimi come sempre e sono certa che se continuasse a ridere in quel modo potrei rimanere ore ad ascoltare la sua voce. Come mi frega lui, non ci è mai riuscito nessuno, nemmeno il mio ex marito. Con Harry ho condiviso quasi vent'anni eppure mi rendo conto che il poco tempo che io e Jonathan abbiamo condiviso insieme da giovani e ora ha un che di più significativo. Non hai nulla fra i capelli, Jon rispondo. Sono perfetti, volevi sentirti dire questo, ammettilo! scherzo alludendo al fatto che ha cercato a tutti i costi di ottenere un complimento.
    La sua domanda mi spiazza perchè sono così persa nelle mie fantasticherie che non mi sono focalizzata sul cosa siamo venuti a fare in questo giardino. Siete a cena, Zoy, ricomponiti mi dico tirando la schiena per mettermi più composta possibile e cercare di riordinare le idee. Mmm.. la specialità del menù di questo ristorante è pesce no? domando spostando il mento verso l'appena percettibile vociare che proviene al di là del muro. Il profumo delle pietanze è inconfondibile.
     
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    Zoya è semplicemente stupenda, fresca, emozionata si, sembra piuttosto tesa e non so se è per via del mio trattamento speciale stasera, probabilmente si. Infondo tutte le donne desiderano queste cose, ed io ho sempre desiderato trascorrere con lei una serata così magica e particolare. Va bene la quotidianità, ma ogni tanto qualcosa di particolare è ben gradita a tutti. Una donna deve sapere che è desiderata e amata anche attraverso piccoli gesti, ma non solo, anche dalle cose straordinarie che un uomo è in grado di fare per rendere memorabili alcuni momenti in particolare. Io e Zoya non siamo mai usciti ufficialmente insieme, in questo modo, e sembra tutto nuovo e mi sono preoccupato di scegliere un posto magico e romantico. Per lei questo ed altro. Sono un guaritore, amo le piante e una volta sono venuto qui per vederne alcune altamente curative.. è così che ho conosciuto questo posto. Sapevo che ti sarebbe piaciuto. sorrido in sua direzione ricordando la prima volta che ho messo piede in questo posto: un paio di anni fa insieme ad un mio collega che, mi raccontò di aver chiesto la mano della sua sposa proprio in questo giardino. Mi è venuto naturale a pensare questo posto per lei, so che una pozionista può amare molto un posto pieno di piante e fiori, ma anche una donna può rimanere affascinata dalla raffinata disposizione della villa, sembra quasi di essere in un castello. Sposto la sedia e attendo che lei si siede prima di prendere posto e sorridere quando dice che sono pazzo.
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    Okay okay lo accetto, sono pazzo.. di te! ammicco facendo l'occhiolino alla mia donna, poi le porgo il menù. Hai ragione, volevo capire se ti piacciono ancora corti.. sai, ho sentito dire che Zoya li ama più lunghi, ma Jon non li sopporta. l'ennesima prova che non so gestire i miei capelli ingestibili, sono troppo disordinati e continuo a pensare di sembrare una femmina con quei boccoli, ormai sono adulto e mi sembra di essere un bambino con quei capelli arruffati, proprio non mi do pace e ammetto di averci provato per qualche settimana, ma nulla, non riesco a tenerli ordinati quando sono così lunghi.
    La specialità è tutto quello che desideri! faccio cenno al cameriere di avvicinarsi e ordino un vino bianco, visto che ci prepariamo a mangiare pesce. Afferro il menù e osservo i piatti. Gnocchi ai frutti di mare! sembrano così buoni..
    Il mio sguardo scorre dal menù alla donna che ho di fronte, sorrido ammiccando. È chiaro che non sono buoni quanto te mmh. la stuzzico e, chissà se capirà la frase a doppio senso, stasera sono perfido, bisogna essere completamente ottusi per non capire la mia frase.
    Intanto arriva il vino, e insieme al vino facciamo le nostre ordinazioni. C'è davvero una vasta scelta di cose ma alla fine scelgo quello che avevo nominato anche a lei. Poi magari si va di secondo.
    Riempio i calici di vino bianco e poi mostro il mio calice a Zoya tenendolo in alto con un sorriso che è tutto un programma. Brindiamo a noi. perchè si, direi che abbiamo attraversato una marea di problemi e nonostante tutto siamo ancora qui. Ma tu a che cosa vuoi brindare? chiedo incuriosito e aspetto la sua risposta, dopo di che cin cin e ne bevo un sorso.

     
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    Sono un guaritore, amo le piante e una volta sono venuto qui per vederne alcune altamente curative.. è così che ho conosciuto questo posto. Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Mentre Jon spiega come ha conosciuto i giardino dove siamo io fantastico ammirando l'edera che sovrasta le murette, cinge i vasi e i fiori che esplodono colore ovunque. Mi immagino uno Jonathan più giovane, chissà perché suppongo che conosca questi paradiso da parecchio tempo e l'immagine che partorisco nella mia testa è di un giovane studente universitario che minuzioso sfiora foglie e butta il naso al centro di petali giallastri. Sospiro, ancora una volta nostalgica aimè e torno ad ascoltarlo per non perdermi nulla di quanto dice. Eppure ha finito da tempo di parlare e il mi volto dinnanzi a lui è fisso nel suo, arrossato, morbido e che in verità non ha bisogno di parole in più o dimostrazioni galanti, mi basta lui quì di fronte. In qualsiasi luogo mi basta lui. Zoya, alle volte non c'è un momento giusto per dirgli quello che senti, alla fine il tuo volto parla da solo; inutile è sperare di scegliere il momento propizio per gestire le emozioni e non cadere in un altro crollo. Hai davvero bisogno di altro tempo per essere sicura? I miei occhi si spostano sulla parete dietro di lui, in muratura rustica, è un segno velocissimo del fatto che i miei pensieri si sono infilati in una monotona strada che questa sera non voglio stravolga le mie emozioni. Sarà il luogo, sarò lui avvolto in quella camicia elegante, sarà un po' tutto ma forse è anche l'occasione di districare qualche parola. Vivete insieme da un po' di tempo, la convivenza funziona anche se il tempo è quello che è a causa degli impegni lavorativi, avete una figlia insieme proprio così e avete.. Sejal.. i miei occhi si muovono di nuovo, cambiano direzione e dopo aver distrattamente visto un cameriere passare dietro di noi, al tavolo vicino, lo guardo in volto. Sì, Sejal, alla fine come l'ha preso Jon il fascicolo inviatogli il giorno di San Valentino? Spero di non aver fatto un flop e di non aver forzato qualcosa che non era da lui previsto. Mi mordo la lingua pensando che è un argomento delicato e che non tirerò fuori se non quando saremo entrambi pronti.
    Arrossisco di nuovo, vistosamente, quando ammette di essere pazzo di me. Sono gli angolini delle sue labbra, in questo momento, a scuotermi dentro quel qualcosa che amo tanto. Il suo sorriso è unico e il suo modo di prendermi in giro altrettanto. Qualcuno di noi due ha detto che non è pazzo per caso? evidentemente alludo a me, una velata dichiarazione che avrà forse la sua conclusione stasera. Oh, non hai sbagliato.. ho sentito dire che a Zoy non dispiacciono corti ma è profondamente innamorata- calco la parola - dei ricci scuri d'un tempo.. con le dita sfioro il calice di vetro, al momento vuoto, gli occhi si posano sul bottone del suo colletto. Ma davvero? ammicco in sua direzione con fare istigatore, quindi.. posso ottenere tutto ciò che desidero mh? il naso finisce nel menò ma l'occhio cattura il suos guardo per mezzo secondo, certa che abbia colto l'altro senso della frase.
    Mi parla del piatto in cui vanno forte e io ho tutto in testa tranne chiare idee su cosa ordinare; il cameriere riceve la commenda di un vino bianco, sono certa che si sposerà bene col pesce. Non sono buoni quanto me, gli gnocchi esclama Jon con un tono che conosco bene. Tu dici.. commento a bassa voce. Non ricordo l'ultima volta in cui hai detto che ti piacevo.. aggiungo. Ovviamente sto scherzando, gli sto dicendo che non me lo dice abbastanza ed p una gran fesseria. Col dito indico un piatto ma vengo catturata dai colori che interessano il cielo adesso; il sole è quasi del tutto tramontato, aleggia un arancione intenso e qualche nuvoletta simile ad un ammasso di cotone soffice arricchisce il quadro. Tra non molto le candele intorno a noi e sul tavolo verranno accese, l'atmosfera della villa diventerà ancora più suggestiva e non mangeremo davvero per la prima volta al lume di candela.
    Ordiniamo, il vino arriva in fretta e i calici si riempiono. Con lo sguardo fisso nel suo grigiastro tengo il calice sospeso. Brindiamo a noi. A noi, Jon penso mentre un sorriso ammorbidisce ancora di più le mie sottili labbra.
    Ma tu a che cosa vuoi brindare? il quesito inaspettato mi lascia titubante. E' chiaro che ho una miriade di motivi per brindare stasera ma alcuni hanno più voce di altri. Mi pendo un paio di secondi per sistemarmi nella sedia, accavallando le gambe con fare elegante e rimanendo col vino distante dal suo. Tintinnerà solo quando avrò finito di parlare. Potrei dire tante cose e annoiarti a tal punto da farti passare la fame, Jon inizio a dire con tono leggero e sincero. Vorrei brindare al fatto che sono.. felice, sì lo sono. Che la nostra convivenza funziona una breve pausa. Inutile negare il fatto che avevo i miei dubbi dopo tutto quel che abbiamo passato. Brindiamo al fatto che ci sono le basi di una famiglia.. quella che abbiamo sempre desiderato. Alludo a casa nostra, a Sejal, ad Ana, ai gemelli che lo accetteranno prima o poi. Basta aver pazienza e voglia di continuare appoggio lo stelo sul tavolo, tenendolo fra due dita. Devo parlare ancora un po'. Ma soprattutto brindo ad un fatto.. molto importante per me.. ho superato ogni paura, Jon, con te. Anche se molte erano il riflesso del nostro passato. Non ho più paura di te, di ciò che ci aspetta. Credo che infine sia anche una battaglia contro se stessi, sapersi lasciar andare. E io voglio farlo, in verità lo sto facendo da mesi, lasciarmi andare con te. E.. i risultati sono splendidi. Mi sveglio ogni giorno a fianco d'un uomo.. beh chiaro.. quando il letto non è già vuoto per via dei tuoi turni mh?.. Dicevo.. mi sveglio a fianco d'un uomo con la A maiuscola, sento che non ho bisogno delle sue parole per sentirmi apprezzata o realizzata.. la sua presenza è sufficientemente importante per farmi sentire.. amata le dita stringono lo stelo in vetro, alzo il calice dinnanzi a lui, sfioro il suo con lo sguardo immerso nelle sue iridi tempestose e profonde.


    Edited by Zoy. - 9/3/2022, 22:58
     
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    utti i momenti vissuti con Zoya sono importanti, stare a casa insieme, abbracciati sul divano oppure a cucinare insieme nelle pochissime domeniche che non sono di turno e vivere ogni singolo giorno come se fosse davvero il momento più prezioso rende questo momento ancora più suggestivo. Abbiamo decisamente alzato l'asticella stasera. Stiamo cercando di recuperare tutto quello che abbiamo perduto, se pensiamo a tutte le cose che ancora non abbiamo fatto insieme e a tutte le opportunità che ci aspettano, penso di diventare pazzo perché credo che l'intera vita non possa bastare. Il tempo con lei diventa importante e pieno di significato profondo per me. Ho desiderato questa donna per lungo tempo e adesso posso viverla fino in fondo, un occasione che non mi lascerò sfuggire. < Oh no, nessuno! > rispondo sorridente.
    Zoya con le sue parole conferma di essere anche lei pazza di me, credo di averlo intuito già da parecchio tempo ma non glielo dico, dopotutto certe cose si sentono quando l'altro te le trasmette, più di una volta ho potuto constatare che Zoya rispondeva positivamente anche solo con uno sguardo. Le parole che seguono sono dolcissime. < Uhm.. Quasi quasi mi fai tornare la voglia di farli ricrescere. > rifacchio cercando di soffocare quella che altrimenti sarebbe una grossa risata, perché davvero se immagino i miei capelli ingestibili mi pare di essere un pagliaccio. < Comunque si, potresti ottenere tutto quello che vuoi.. > ammicco in sua direzione prima di sporgermi verso di lei, e con la mano faccio cenno di avvicinarsi. < Vieni avvicinati. > aspetto che si avvicini e appoggio delicatamente i polpastrelli delle dita sul suo mento, poi la guardo intensamente negli occhi. < Tutto quello che vuoi. > la mia voce calda ripete la frase di prima mentre mi avvicino alle sue labbra e rubo un bacio. Chiudo gli occhi e penso che non vorrei trovarmi in nessun altro posto al mondo eccetto qui, con lei. Mi stacco delicatamente < Non si bacia una persona solo protendendo le labbra. La si guarda e ci si ricorda perché la si desidera. Il sistema nervoso simpatico fa accelerare il battito, il lobo frontale riduce l'inibizione e si sente il bisogno di baciarla. Succede tutto in contemporanea. Siamo sia impulsivi che compulsivi. Il cervello funziona così.. L'avevi mai immaginato? > sussurro, una mini lezione sul bacio probabilmente la farà sorridere o addirittura ridere del tutto
    < Penso di non dirti abbastanza volte quanto mi piaci. > annuisco anche se sto scherzando, glielo dico almeno una volta al giorno. Ma ci pensa anche lei a farmi rimanere stupito quando brindiamo. Le sue parole mi scaldano il cuore e rimango affascinato dalla sua profonda tenerezza e sincerità. Rimango senza parole ma sorrido radioso mentre i nostri calici si toccano e i nostri occhi si attraggono. < Hai detto delle parole stupende.. Sono davvero felice di questi passi in avanti. Davvero. > e mentre i miei occhi pieni di amore guardano Zoya, sorseggio un po' del mio vino. Nel frattempo arriva il cameriere a portarci i piatti ordinati, distrugge un po' quell'atmosfera ma io e Zoya continuiamo a guardarci aldilà di tutto. In lontananza, una piccola orchestra comincia a suonare. < A proposito.. Ho firmato i documenti per Sejal. > sorrido < Posso o non posso diventare il suo papà in modo ufficiale? Ho superato la mia prova signorina Stojnov? >
     
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4 replies since 26/2/2022, 17:16   140 views
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