You feel your strength in the experience of pain.

privata. - Russia -

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Man is sometimes extraordinarily, passionately, in love with suffering.
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    391
    Location
    Nördlingen

    Status
    i'm sleeping

    Ho detto qualcosa di sbagliato e si vede dalla sua espressione, potevamo stare abbracciati e invece lei si allontana. Vorrei trattenerla ma so che non è opportuno, voglio solo capire che cosa ha in mente, perché si sta allontanando. Soffro in silenzio il suo distacco e i miei occhi seguono la sua figura bellissima che si muove davanti al letto. È nervosa, l'ho avvertito anche prima, ha l'ansia che riesco a percepire a fior di pelle, non solo perché sono un medico, io credo he chiunque lo capirebbe, talmente è palpabile. Anch'io l'ho desiderata per lungo tempo, dopo averla vista sposata ho perso ogni speranza, mi è crollato il mondo addosso e ricordo che in quel periodo dovetti ripetere diversi esami perché andati male. Nessuno ha riconosciuto quello stupido genio che man mano stava diventando popolare all'università. Avevo perso qualcosa di importante e il pentimento fu davvero traumatico. La guardo con le sopracciglia arricciate, l'espressione forse un po' incredula, mi spingo mettendomi seduto sul letto, non oso interrompere le sue parole che mi fanno capire tante cose. Dice che abbiamo già avuto la nostra opportunità, che non è più come un tempo. Forse i suoi sentimenti non sono come quelli miei adesso, forse per lei è stato solo frutto di un intenso desiderio di avermi e poi basta, faccio un po' fatica a ricevere quelle parole perché non ci credo. Sono convinto che quello che c'è stato tra noi è andato ben oltre al sesso, sono sicuro di non sbagliarmi eppure potrei.. Potrei aver visto la cosa in modo diverso, ma com'è possibile? Una donna che lo fa solo per sesso non si comporta in questo modo, le sue parole la contraddicono. Tuttavia accetto le sue insicurezze, le sue parole. Ma non sono totalmente immune a ciò che dice. Scendo dal letto e mi avvicino a lei, lo sguardo scende spontaneo sul suo corpo, poi le iridi si soffermano sul suo viso. Dice che dobbiamo limitarci a starci affianco, è un chiaro rifiuto che tuttavia sembra un po' insicuro. < Non può mai essere come un tempo, sono passati tanti anni. > spiego rispondendo alla sua frase, siamo uno di fronte all'altra, la luce è fioca ma riesco a vedere tutti i suoi lineamenti. < Ma per te è stato solo sesso Zoya? > questa risposta io la pretendo,
    null
    il mio tono dice tutto, vorrei che rispondesse con sincerità almeno a questa domanda, che almeno qui la smettesse di dirsi bugie costantemente. < Per me no. > rispondo secco. Per me è stato amore, sono abbastanza maturo da non ricercare più le cose insignificanti, se mi sono esposto con lei è perché non voglio solo il suo corpo, voglio il suo cuore e la sua mente. Quello che ho dato io non era superficiale, non voglio che lo sia neanche per lei. Vorrei urlare tante cose, eppure rimango lì fermo, con la voce profonda.. Tranquilla, sarà perché mi sento appagato e questo influisce sul mio comportamento, non posso dire di essere teso, mi ha fatto bene il contatto con lei, ma non è solo questo quello che desidero, so bene cosa voglio, so bene i rischi che posso correre, ma se lei ha paura.. Se lei non si sente pronta, è meglio non provare più a farlo. È giusto provare a ragionare la prossima volta. Io non ce la faccio a lasciarmi andare sapendo che il giorno dopo o la sera stessa se ne va. Non sono fatto per queste cose, è un mio limite. O tutto o niente. < Io non posso costringerti, l'amore è una cosa facile e difficile allo stesso tempo... Non sarò così egoista da dirti di rimanere, se non te la senti sei libera di andare. Puoi rimanere, ma se esci da quella porta noi questa notte ci siamo amati, ma io domani sarò il dottor Bennet e tu Zoya Stojnov. > dico con un tono ora dolce ma allo stesso tempo fermo < Perché hai tutto il diritto di sentirti libera di scegliere se credi davvero di non provare niente per me. Posso capire. > non capisci un cazzo Jonathan, fai solo finta che questa cosa non ti uccide. Non ci pensi, perché ami così tanto questa donna che hai scelto di mettere da parte il bisogno che tu hai di lei, il bisogno di sentirti amato da questa donna. Si, sono pronto a sacrificare anche questo. Non sono però disposto a dargli un'altra volta il mio corpo, non ce la faccio a fare l'amore con lei sapendo che ogni volta se ne va perché ha paura, non capisce cosa prova. Purtroppo sono sensibile, sento il dolore del distacco come lo sento adesso, non voglio più vivere questa sensazione e la prossima volta voglio essere sicuro di tenerla tra le mie braccia fino al mattino e magari per sempre. Tuttavia comprendo che chiedo troppo per lei, in questo momento. C'è qualcosa di immaturo ancora tra di noi. Faccio appena due passi e stiro la mano afferrando la bacchetta sul mobile, torno davanti a lei e punto la bacchetta proprio vicino al suo cuore. Un fascio di luce bianchissima e delicata inonda il suo corpo, i miei occhi rimangono fissi sulla sua pelle, si illuminano, mentre il corpo di Zoya si riprende la metà delle forze che ha perduto durante la giornata. È un incanto di rigenerazione che uso per i pazienti nullsofferenti, quando hanno l'ansia oppure una ferita che porta via tante energie. Scompaiono anche i graffi sulla schiena che gli ho provocato poco prima, per tutto il tempo rimango in silenzio mentre la bacchetta scende sotto il suo ombelico, un calore avvolge il suo basso ventre, un senso di benessere invade il suo corpo. Domani sarà un giorno pesante e voglio che recuperi le forze, inoltre il secondo incantesimo mira ad eliminare ogni possibilità di concepimento, dal momento in cui mi sono permesso di non usare protezioni. L'incantesimo è delicato, oltre al poco calore non si avverte nient'altro. La luce bianca svanisce, rimango di fronte a lei e con la mano sfioro il suo braccio come se mi bruciassi da un momento all'altro. Ricerco il suo sguardo per continuare ciò che ho lasciato in sospeso. < Ma sappi che ora nel mondo esiste un uomo che ti ama.. E che è tuo. Se vorrai tornare davvero lui sarà sempre lì ad aspettarti. Qualunque cosa accada. > mi sposto lateralmente indicando la porta col braccio, voglio che si senta libera di andarsene, ma non chiudo totalmente le porte del mio cuore, se un giorno vuole tornare tutta intera, se vuole davvero donarmi ogni cosa di lei, sarò pronto. Non sono pronto per le cose a metà, quello no. O sono il dottor Bennet o sono Jonathan.

     
    .
  2.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    519
    Location
    Russia.

    Status
    spymode
    8796064fb3d0b16b044eb43ff78bf22c
    Jonathan si alza, non dice nulla fino a che non mi è di fronte. Il suo corpo nudo non mi disturba, alzo il mento in sua direzione con difficoltà. Affrontarlo mi è sempre difficile, alle volte mi domando se preferisco il mutismo da parte sua in questi momenti. Poi mi rendo conto che non sono fatta per le parole non dette. Preferisco mille volte una discussione o un litigio che pensieri nascosti. Ha ragione, sono passati molti anni, le cose cambiano anche pur non desiderando una mutazione del tutto. E' il classico decorso delle cose.
    E' stato solo sesso Zoya? trasalisco, vorrei che i suoi occhi non mi guardassero in quel modo. Mi sento così piccola di fronte a quella domanda e dannatamente vulnerabile. Non sono una persona che mente nè una donna che raggira le persone. Sono solamente succube dei miei dolori forse mai superati. Lo guardo, abbasso il capo, non riesco a dire nulla. Il cuore mi martella nel petto. So che mi sta guardando con insistenza e pretende una risposta. Per lui no conferma. Un colpo allo stomaco, le budella si contraggono e la nausea sale. Metto le mani sui fianchi per cercare di prendere fiato, sembrare decisa e pronta a dirgli qualcosa. Invano sospiro, gettando lo sguardo al di là di lui, sui suoi fianchi, sul suo petto ma non ne suo viso.
    Non sarò così egoista da dirti di rimanere Una vena di nervosismo comincia ad insinuarsi in me, intreccio le braccia al petto. Ti prego, fermati subito dico con fermezza. Lui non è un egoista? No? Libera di scegliere, libera di non sentire nulla. Smettila.. sussurro stringendomi nelle spalle e chiudendo le palpebre come se quel gesto fosse sufficiente a rendermi immune alle sue parole.
    La sua voce di ferma, lo sento allontanarsi, rimango immobile mentre vorrei solo fuggire dalla sua vista. Non mi vergogno di esser andata a letto con lui, io so perchè l'ho voluto, lui vuole sentirselo dire e io non sono pronta perchè è meglio che le cose non vadano oltre. Apro gli occhi quando percepisco un incantesimo colpirmi, dura pochi secondi, mi sento più leggera, è una sensazione piacevole che rilassa i miei muscoli e nervi. La tensione cranica che ho cominciato a sentire alle prime ore del nuovo giorno svanisce, insieme alla stanchezza. Credo di dover dormire solo un paio di ore o nessuna, sarò capace di andare in comune con lui tra non molto. I miei occhi celesti osservano le sue dita muovere il catalizzatore. Una sensazione piacevole, pari ad una carezza avvolge il mio ventre. Capisco cosa sta facendo e lascio che il tutto si compia.
    Non puoi capire dico in sua direzione nel silenzio che si pone fra noi. Si avvicina di nuovo, le sue dita sfiorano il mio braccio. Un brivido mi percorre la schiena mentre si irrigidisce. Qualunque cosa accada, Jonathan stavolta ho la forza di guardarlo dritto in faccia, con un movimento del braccio afferro la bacchetta che appoggiai prima di coricarmi sulla mensola. Qualunque cosa accada ripeto. Me lo hai già detto. Te lo ricordi? Eppure non hai mantenuto la promessa. Si sta ripetendo. Un colpo di bacchetta, le luci artificiali si accendono tutte e illuminano per bene il mio corpo e il mio viso. Voglio che mi veda bene in faccia quando gli racconto le promesse infrante. Se mi ami come dici smettila di colpirmi con le stesse parole, con i stessi modi. Se è amore quello che provi lasciami vivere. Non ce la faccio più Le parole escono dure forse condite dalla rabbia che riaffiora dall'eco di frasi che ho già sentito. Ogni volta che sto con te cammino sulle nuvole in punta di piedi, l'andamento è sempre caratterizzato da alti e bassi.. e tende inesorabilmente sempre nella stessa direzione Ha ragione Ian. Mi fai male. Le labbra si serrano, le dita tremano sulla bacchetta. Zoya, sei sicura di non stare uccidendo la tua felicità? Così dicendo faccio dei passi indietro, afferro il pigiama di seta dall'angolo del letto e chinandomi sulla sponda verso la finestra raccolgo le mutandine da terra.
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Man is sometimes extraordinarily, passionately, in love with suffering.
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    391
    Location
    Nördlingen

    Status
    i'm sleeping
    Il suo sussurro arrabbiato e stanco arriva subito alle mie orecchie, ci risiamo. Non aggiungo altro, stringo gli occhi cercando di capire le sue strane espressioni. C'è qualcosa di grosso che non funziona tra noi, evidentemente, se litighiamo tre volte al giorno qualcosa non quadra. Sembra non esserci nessuna soluzione a questo continuo tira e molla. Siamo bravi pure ad ammazzarci due secondi dopo essere stati a letto. No, questa volta non avevo messo in conto questa cosa. Giuro che Zoya dieci minuti fa era completamente diversa da come è adesso. La guardo negli occhi, lei ripete le mie parole ed accende le luci.Chiudo leggermente le palpebre per la troppa luce improvvisa, i miei pugni si chiudono, la mano stringe forte la bacchetta come se fossi davanti a qualcuno da attaccare. Sta dicendo quelle parole, Zoya è un treno in corsa e mi sta facendo incazzare. È ferita, lo capisco. Ma il suo comportamento non sembra del tutto maturo, continua a focalizzarsi
    null
    sempre sulla stessa identica cosa, come un disco rotto, continua ancora. < NON CE LA FACCIO PIÙ! > ripeto le sue parole ad alta voce. Sto perdendo la pazienza e credo di esplodere tra poco. Stringo i denti, provo un misto tra tristezza e rabbia, quelle parole un po' mi feriscono ma soprattutto mi ferisce il suo modo testardo di mettere fine a tutto ciò che ho cercato di costruire. Come faccio ad aiutarla ad uscire da quel buco nero se non aiuta se stessa? Ho subito anch'io un grande torto, probabilmente molto peggio di quello che ho fatto a lei. Io me ne sono andato a studiare lasciandola, l'ho ferita, ma il mio gesto non potrà mai paragonare quello suo... Mi ha nascosto un segreto grandissimo per più di vent'anni, non ho avuto la possibilità di sapere di essere padre, ha fatto una cosa gravissima e nonostante tutto io sono qui. Sto cercando di riparare in qualche modo il rapporto e lei lo spezza continuamente. non ce la faccio più, lasciami vivere, mi fai male. sono tutte parole che non voglio sentire, ho provato con tutte le mie forze a non fargli del male, qualunque cosa dico mi viene rivolta contro, qualsiasi cosa. Dovessi anche andare a morire mi sentirei ancora dire che faccio male. Faccio male se provo ad amarla con naturalezza, mi sento preso anche in giro. Che cazzo sta dicendo? Trattengo l'ira che sale. Non ce la faccio.
    La vedo chinarsi e mentre lo fa prendo i pantaloni, li metto, poi non ci penso neanche e reagisco d'istinto. Punto la bacchetta sulle lenzuola che improvvisamente si staccano dal letto e vanno a girarsi intorno al corpo di Zoya, comprendola. < Neanche io ce la faccio più... > dico con voce stanca mentre mi avvicino a lei con la bacchetta stretta nella mia mano. < Sono stanco di sentirti dire sempre le stesse cose, ogni cazzo di volta che parliamo... Ogni volta non fai altro che sprofondare sempre più nel tuo dolore, sto cercando di tirarti su e tu invece... Vuoi solo sprofondare. BASTA. Non ce la faccio più. Cresci Zoya. STAI ANCHE TU DICENDO LE STESSE COSE. Ogni volta reagisci sempre allo stesso modo. > Forse devo cucirmi la bocca e non dire più nulla, forse non si arrabbia. Mi avvicino più velocemente e afferro il lenzuolo che la copre, lo stringo con i pugni stretti e la guardo negli occhi, il mio sguardo è infuocato. Ho un'improvvisa visione. Inaspettata. Sconvolgente.
    Sono in un cimitero, insieme a Zoya.. E siamo giovani. Stiamo osservando una bara piccolissima e bianca, siamo vestiti di nero e ci teniamo per mano. Stiamo piangendo la morte della bambina. È un incubo o è una verità? Qualcosa deve significare e mi sembra di impazzire, mi porto le mani alla testa perché è veramente assurdo tutto questo.
    Sono al limite della mia pazienza, poche volte sono arrivato a questo limite nella mia vita. La visione ha peggiorato il mio stato d'animo, se Zoya non l'avesse abbandonata non avrebbe corso il pericolo della morte, se è successo davvero questo non glielo posso perdonare. Cerco un appiglio e lo trovo in un vaso di fiori finti che getto a terra, si rompe in mille pezzi com'è rotta ormai la mia pazienza, do le spalle a Zoya, stringo i pugni. < Vattene. > aggiungo con voce soffocata dalla rabbia. < Se ti faccio male vai via. Vivi la tua vita. Ti lascio vivere. Te l'ho detto.. Sei libera di andare. > se soffre allora non voglio che mi sta vicina, se crede che il distacco aiuti lei a sentirsi meglio allora va bene.... ma non potrà mai impedire che il mio cuore si stacchi completamente da lei, non posso farlo neanche se lo volessi, Zoya fa parte di me, eppure sembriamo destinati a litigare continuamente, a non andare d'accordo. < Ma smettila di rinfacciarmi ogni volta le stesse cose. > non mi volto, compio dei passi e mi affaccio alla finestra senza mai guardarla. < Ho appena avuto una visione. E spera sia solo il frutto della mia immaginazione. > dico lapidario e non riesco a stare tranquillo di fronte a così tante emozioni messe insieme. Sono preoccupato e arrabbiato allo stesso tempo, tutto ciò che voglio adesso è trovare mia figlia e finirla con questo sfinimento di discorsi. Mi sento davvero sfinito. < SPARISCI! > urlo voltandomi verso di lei, mi aspetto ora che i tizi dell'hotel vengano a bussare alla porta perché stiamo decisamente facendo troppo rumore.



     
    .
  4.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    519
    Location
    Russia.

    Status
    spymode
    8796064fb3d0b16b044eb43ff78bf22c
    NON CE LA FACCIO PIU'! la voce di Jonathan prelude rabbia, frustrazione e altro che al momento non riesco a pensare. Se entrambi non ne possiamo più perchè siamo ancora quì? Che vogliamo uno dall'altro? E' assurdo tutto questo.
    Un colpo di bacchetta mentre gli do le spalle per svestirmi anticipa gli indumenti su di me. Adesso mi copri? Come se ti vergognassi di stare quì con me Jonathan? Incredibile! farnetico gonfia di nervosismo che si sta inesorabilmente tramutando in rabbia. Le sue parole mi arrivano in faccia. Quanto è vero che quando i pugni colpiscono in pieno volto, le parole hanno già colpito in pieno cuore. Rimango affranta di fronte a lui, mi sento delusa. PERCHE' NON TI RENDI CONTO DEL MOTIVO PER CUI SONO COSì JONATHAN? TE LO SEI DIMENTICATO? SEI UN MEDICO CRISTO, COSA PENSAVI? CHE POTESSI PREMERE STOP SUI MIEI SENTIMENTI O SUI MIEI DOLORI A MIO PIACIMENTO? la voce si fa alta e lo ammutolisco senza fermarmi, il lenzuolo mi avvolge. MATURA JONATHAN, VIENI A DIRLO A ME MA PRIMA DI TUTTO FALLO TU!
    D'un tratto le sue mani stringono i capelli scuri, sembra non stare molto bene ma sono così furente da non riuscire a chiederglielo. Per questo motivo mi sento anche tremendamente male, vederlo così ma non aver la forza o il coraggio di domandare cosa sta accadendo. Le sue braccia gesticolano tagliando l'aria, si volta dandomi le spalle, un vaso finisce a terra rompendosi in mille pezzi. DATTI UNA CALMATA! urlo in sua direzione stringendo il lenzuolo bianco a livello del seno. Poi comincio a calpestarlo liberandomi dalla fasciatura, con i piedi lo sposto da me e prima di andarmene come vuole mi avvicino a lui senza timore, un dolore alla pianta del piede indica che ho pestato un frammento, questo è meno doloroso di ciò che il mio petto sta percependo. Me ne andrò Bennet dico lapidaria. Utilizzo il suo cognome per definire la distanza che d'ora in poi avremo. Dalla tua vita.. come tanto vuoi. Ma sei stato tu ad invitarmi a varcare la soglia del tuo cuore quando vorrò. Ma mi spiace sospiro infilandomi il pigiama. Non posso stare con un uomo che mi dice di crescere. Non ho bisogno di un uomo che mi sminuisce quando assicura di amarmi. Le parole muoiono sulla mia bocca.
    Gli do le spalle mentre mi siedo sul letto togliendo un pezzo di porcellana insanguinato dal piede sinistro. Smorzo il dolore in silenzio con i denti sul labbro inferiore. Casto un ferula ben fatto e mi premuro di usare un medicante appena torno in camera. Afferro il pomello della sua porta senza voltarmi indietro, essa si chiude dietro di me rimbalzando contro il suo "vattene".
    conclusa


     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Man is sometimes extraordinarily, passionately, in love with suffering.
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    391
    Location
    Nördlingen

    Status
    i'm sleeping
    ...................

    Da quando le nostre strade si sono nuovamente legate abbiamo litigato tante volte, forse però mai abbiamo litigato come questa sera. L'ultima cosa che immaginavo si è avverata, una giornata fatta di tanti battibecchi, molto nervosismo, eppure fatta anche di comprensione, di amore, di riscoperte. Il profumo della sua pelle mi è rimasto addosso mentre i miei occhi si spostano sulla porta che poco fa ha sbattuto. Zoya se n'è andata e questa volta l'hai chiesto tu. Non sei stato capace di gestire le sue parole, ti sei arrabbiato e hai perso il controllo di te stesso. Hai detto tante cose, probabilmente molte di quelle che non avresti mai detto in un momento sereno. Ci siamo detti le cose più brutte, ho l'impressione che tutto sia davvero finito questa volta. Ho potuto godere della sua vicinanza, sembra ora un sogno quello che abbiamo fatto solo una manciata di minuti fa, un sogno lontano ormai.
    null
    La sento così lontana adesso, mi sento un idiota. Si è ferita, non mi sono neanche mosso tanto ero preso dalla rabbia, un rabbia stupida ma che continua ad esistere dentro di me. La rabbia di aver perso una figlia tanti anni fa, è inutile, questa storia tornerà sempre a galla e forse mi sono illuso che le cose potessero davvero andare bene. Rimango qui, a guardarmi allo specchio, con la sgradevole sensazione di essere stato rifiutato nonostante tutto, ho cercato di gestire al meglio questa situazione, ho amato quella donna, ma lei non ci crede.. Non crede al mio amore ora ferito, sembra il più insicuro del mondo in questo momento. Mi porto le mani sulla faccia e faccio qualche passo prima di appoggiare le spalle contro il muro. Un senso di vuoto mi colpisce, un dolore che supera qualsiasi dolore fisico. È così che passo le ultime ore prima di andare al comune, mi prendo del tempo per farmi una doccia, ma la pesantezza drl giorno precedente mi ha sfinito, le emozioni provate sono state tante e contrastanti.
    Esco dalla mia camera, l'appuntamento con lei è alle otto meno un quarto fuori, davanti al taxi che ci aspetta puntuale. Percorro il corridoio guardando in un punto preciso senza fermarmi, poi svolto e scendo dalle scale, mi dirigo verso la porta principale e vedo il taxi da lontano, di lei neanche l'ombra. < Buongiorno. > dico appoggiando una mano sulla macchina. < Aspettiamo qualche minuto. > forse era il caso di andare da soli? Ma che senso ha andarci solo se è una questione che riguarda noi due?
    Aspetto impaziente puntando lo sguardo verso la porta, l'impressione è quella di non vederla mai spuntare.

     
    .
  6.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    519
    Location
    Russia.

    Status
    spymode
    original
    Una delle notti più lunghe della mia vita. Anche se in verità si trattava di passare poche ore in previsione dell'appuntamento al comune furono davvero pesanti da superare.
    Mi rigirai per ore senza che il sonno mi prendesse, ero tesa come non mai e l'idea che avrei dovuto affrontare Jonathan di nuovo mi faceva ribaltare lo stomaco.
    Da oggi i nostri incontri sarebbero stati solamente per trovare nostra figlia, i messaggi o le chiamate si dovevano limitare a questo scopo. Ci facevamo male a vicenda perché mai si doveva continuare una battaglia sanguinosa?
    Mi alzo e mi sistemo come meglio riesco per scendere e prendere un caffè. Lo stomaco chiuso non mi permette di mangiare. L'atrio é vuoto e la sala delle colazioni contiene un paio di famiglie intente a soddisfare la loro fame al buffet mattutino. Di Jonathan nemmeno l'ombra ed è meglio così.
    Mi avvio verso l'uscita controllando sullo smartphone il punto in cui si trova il comune, realizzo che è meglio prendere un taxi ed è proprio mentre sto chiudendo le applicazioni sul telefono che alzo gli occhi su un mezzo fermo sul marciapiede. Scendo gli scalini lentamente cercando di guardare la figura appostata sulla porta lo stretto necessario. Immagino che da persona matura non infili zizzania sul nostro progetto di ricerca quindi credo stia aspettando me. Non sono una bambina che intende piantare il muso quando il nostro scopo é così importante. Quindi lo raggiungo, il sorriso è assente e le parole poche. Buongiorno dico a Jonathan mentre mi chino verso il conducente. Comune di Volgograd per favore. Salgo dalla mia parte posizionando la borsa sulle ginocchia. Quando l'auto parte guardo le grigie strade russe al di là del finestrino, sto in silenzio e si possono sentire solo i rumori dovuti alla guida.
    Mi sporgo in avanti per pagare senza aspettare che Jonathan decida di farlo. Chiudo la porta dietro di me e sistemata la tracolla mi volto verso di lui. Preleviamo i documenti di nascita e chiediamo del Signore dei servizi sociali. Riepilogo.
    Così dicendo gli do le spalle ed entriamo in un edificio anonimo il cui titolo è scritto solo sulla porta d'entrata scorrevole. Con la mano afferro i documenti personali nella borsa sapendo che comunque non ho nessun diritto sul fascicolo di Ana. [/COLOR]Buongiorno[/COLOR] dico alla signora seduta al pc. Sono Zoya Stojnov mi presento. Mi guarda in modo accigliato. Lui.. Faccio cenno a Jonathan è Jonathan Bennet, abbiamo un appuntamento per.. Per ritirare dei documenti.
    Solo in questo frangente mi dedico ad osservare la sua figura, in questo momento dobbiamo essere una squadra.
    Ah si, eccovi qui dice cliccando parecchie volte sul mouse. Dopo un po' ci dedica completamente la sua attenzione intrecciando le dita sotto al mento. I fascicoli non sono più in nostro possesso. Dice senza molto tatto. Allunga un biglietto. Il signor Richie Rados ha gestito la presa in carico della persona che state cercando. Poi ci guarda prima uno e poi l'altro. Oltre il fatto che necessitiamo di prove concrete per fornire ulteriori informazioni personali. Che rapporto avete con questa persona di cui chiedete?
    I miei occhi si sgranano. Davvero? La privacy ci sta allontanando da nostra figlia? Mi sento impotente davanti alla legge che ci tiene lontani da lei. Potrebbe essere più vicinoa che mai, magari proprio qui in Russia, ma avendo perso i diritti siamo dei completi estranei e pertanto il sistema non collabora. Siamo.. Guardo Jonathan. I suoi genitori. La mia voce trema. La signora di guarda e so per certo che mi sta credendo. Signora Stojnov mi dispiace, io mi attengo alle disposizioni. Io.. Non posso. Lascia il biglietto davanti a me che recita il nome di un centro di accoglienza o meglio un orfanotrofio. Lo rigiro fra le dita incredula mentre le mie spalle si fanno pesanti. Lei.. Lei crede che sia qui? Il mio cuore inizia a battete così forte che credo di svenire a momenti. Signora Stojnov e Signor Bennet, l'incaricato Richie Rados non lavora più per i servizi sociali di questo paese comincia a dire la donna. Non posso fare nient'altro per aiutarvi. Sospiro e mi volto verso di lui. Me lo sento dico mentre la voce subisce un declino, le labbra mi tremano, anche li trovermeo un muro. Andremo a fare un giro a vuoto sospiro. Inoltre vedere dove ha vissuto da sola sarà peggio che essere tornata nell'ospedale dove è nata vero?
    Deglutisco.
    Chiami..questo numero.. Chieda di lei dico rivolgendomi precipitosamente alla receptionist del comune. Lo sento, mi sto agitando perché voglio sapere tutto e subito. Ho atteso ventitré lunghi anni.
    Signora, non.. Cerca di fermarmi lei.
    Sofija Anastasya ribatto cercando di far valere la mia richiesta. La prego. Chieda di lei.
    Appoggio i palmi sul bancone, i miei occhi sono dilatati e sono tesa come non mai.
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Man is sometimes extraordinarily, passionately, in love with suffering.
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    391
    Location
    Nördlingen

    Status
    i'm sleeping
    La saluto con un cenno del capo. La freddezza di Zoya mi sconvolge e non è uno scherzo, mi fa stare male il suo rivolgersi in quel modo. Mi fa stare male ciò che è successo stanotte. Ho riflettuto a lungo sulle mie azioni e ho capito che non ho fatto altro che peggiorare la situazione. Quelle parole io non le avrei mai dette se non fosse che ero così arrabbiato da essere cieco e insensibile. Vorrei riavvolgere il tempo. Quando è andata via ho capito che quello che avevo fatto è stato un grande errore, non l'ho aiutata a calmarsi, non ho curato la sua ferita ma soprattutto ho ferito qualcosa che non posso riparare con le mie mani: il suo cuore. Sto facendo la guerra a me stesso mentre siamo seduti dentro al taxi, una guerra silenziosa, imponendomi di non guardarla neanche una volta. Ora so per certo ciò che provo, so che dovrò restare alla porta o reagire in qualche modo, ora anche lei sa quello che provo per lei.. ma questa notte sembra essersi spezzata qualcosa, il rapporto si è frantumato completamente, non posso fare altro che sentire un grande vuoto dentro di me, soprattutto dopo averla avuta alcune ore fa. E' stato come un sogno durato fin troppo poco. Eppure il cuore rimbalza, sono innamorato di questa donna ed è una cosa che non riesco a combattere, che mi sta letteralmente e lentamente consumando. Mi volto verso l'autista quando arriviamo e prima che metto mani al portafoglio lei ha già pagato. Sembra una cavolata, ma questi gesti mi fanno star male. Ho la terribile sensazione del distacco, del rifiuto totale. Sappiamo tutti che quando siamo arrabbiati diciamo tante cose sbagliate, ho provato continuamente a tessere un buon rapporto con lei, ieri mi sono lasciato andare, è stato un grave errore. E' colpa mia perchè si, i sensi di colpa mi stanno strappando l'anima. Certo! Anche quando mi rivolge quelle parole ed io cammino dietro di lei, come se fossi venuto da solo, la inseguo perchè i suoi passi sono celeri, insieme, distaccati entriamo nella struttura. Piacere! mi presento alla signora che ci stava aspettando, imprimo nella mia mente il nome del signor Richie Rados Non avete più i fascicoli? chiedo di getto quando ci dice che i fascicoli sono stati portati chissà dove. Non voglio che questo giorno sia peggiore di quello trascorso, le nostre speranze sono tutte davanti a noi adesso. Guardo Zoya mentre parla con la signora. Siamo i suoi genitori. Il nostro stranamente è uno sguardo di intesa, forse è la prima volta che oggi ci guardiamo così. Lo è.
    I miei occhi vanno sul foglietto che Zoya tiene in mano, mi avvicino e incuriosito lo osservo attentamente. Lei.. Lei crede che sia qui? Io non lo so signora Stojnov, ma questo è tutto ciò che posso farle avere.. sento la voce di Zoya cambiare, si sta chiaramente agitando e i miei occhi si posano sulle sue mani che tremano, guardo i suoi occhi: le sue pupille si dilatano e si spostano continuamente, le sue labbra tremano. Assisto ad un dibattito tra lei e la signora, insiste tenacemente ed è esattamente quello che farei io, ma lei è ansiosa, non sta bene. Okay.. dico appoggiando delicatamente una mano sulla sua spalla. Cerca di stare calma.. dico a bassa voce anche se la signora mi ha sentito e ci guardo con occhi spalancati. Poi mi volto lentamente e prendo la situazione in mano guardando negli occhi la signora. Ci scusi.. proseguo con tono calmo, paziente, come forse solo un figlio di Tosca riesce a fare. Abbiamo fatto un lungo viaggio per cercare queste informazioni .. Ma non importa, io ho delle disposizioni da rispett.. Lo sappiamo ma la prego, mi ascolti un attimo.. quindi le mie mani appoggiano sul bancone, mi sporgo in avanti verso di lei parlando a bassa voce, ma la mia voce rimane calma e profonda, non ha tonalità di nervosismo, è gentile.
    null
    Abbiamo bisogno del suo aiuto.. è importante, non le costerà niente.. per favore.. alzo un sopracciglio, la mia voce diventa diplomatica ma rimane bassa. Tutto quello che vuole. fa finta di scrivere per i fatti suoi lei, fa l'indifferente ed io metto la mano sulla penna della signora, schiacciandola in modo che si fermi e mi guardi. Ci guardiamo, tre secondi. okay.
    perfetto.
    chiamo subito.
    possiamo aspettare anche due minuti eh.
    Lo faccio subito, figuratevi.
    La ringrazio.
    La signora cambia umore e sembra decisa, prende quel foglietto, si appunta il nome di Ana mentre io sospiro e lancio una mezza occhiata a Zoya. L'arte della persuasione mi appartiene, a volte è dura ma ce l'ho fatta.
    Attendiamo in silenzio per qualche minuto, la signora torna sospirando. Purtroppo i documenti all'orfanotrofio non ci sono, sembra siano stati prelevati anche da lì. Non possiamo recuperarli. mi passo le mani tra i capelli, sono stufo, sbuffo e appoggio le mani di nuovo sul bancone. Ne è sicura?? Sicurissima, ho chiamato trenta secondi fa signor Bennet.. mi dispiace, ho fatto il possibile. faccio un "no" con la testa il signor Richie Rados, può darmi delle informazioni su di lui? Ma a cosa serve? e poi non posso.. Si che può.. quella punta gli occhi in alto cercando di evitare il mio sguardo che si è fatto insistente. Tutto quello che vuole. quella frase la fa voltare verso di me. lei è proprio ostinato.. Torno domani allora. Lei mi preparerà tutto quello che mi occorre. La ringrazio. prendo dalla tasca della giacca il mio biglietto da visita e glielo passo alla signora con un sorriso, lei abbassa lo sguardo sorridendo e cerca di coprirsi la faccia mentre la sua mano afferra il biglietto. Scivola nelle retrovie e sparisce.
    Usciamo.
    Anastasya ci sta cercando... io ne sono sicuro. dico camminando affianco a lei, diretti verso il taxi. Chi altro poteva prendere quei documenti se non lei stessa? è la teoria più veritiera. Ora voglio provare a cercare questo signore, mi affido alle mie visioni visto che Stanotte si sono sbloccate le visioni, ho visto delle cose e voglio verificare.. inoltre proverò ad entrare in orfanotrofio. dico in tono convinto prima di fermarmi e voltarmi verso di lei. Resterò altri tre giorni qui... tu è meglio che torni a casa. il perchè glielo dico in questo modo ora lo spiego Non stai bene Zoya.. non puoi affrontare tutto quello che ho in mente di fare. Lo farò da solo. mi sento forte, ora che la pista si fa più intrigante devo andare spedito come un treno.. Zoya è in momento davvero difficile e glielo dico sinceramente che non è in grado di affrontare direttamente certe cose. Torna a casa. Te lo consiglio da medico.

     
    .
  8.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    519
    Location
    Russia.

    Status
    spymode

    chloe-decker-lauren-german
    All'inizio le intimazioni di Jonathan mi danno fastidio, quasi provo rabbia quando mi dice di stare calma. Mi volto per un momento per fulminarlo quasi se quelle parole volessero dire fermati. In verità le ha dette con saggezza, cercando di bon attirarci addosso le negazioni della donna del comune. In pratica per gestire una situazione simile serve stare tranquilli, ha ragione, me ne rendo conto dopo averlo guardato male e provo vergogna abbassando lo sguardo ma non smettendo di tamburellare le dita inquieta sul bancone che separa la donna da noi. Lascio sia Jon a parlare perché tutto ciò che trasmetto non è l'ideale per ottenere qualcosa dalla donna che è frenata dalle imposizioni del suo lavoro. La capisco da un lato perché anche io sono ferrea se ci sono delle regole da rispettare però il volere di trovare mia figlia supera anche le buone intenzioni. Per favore prego mentalmente quella donna appoggiando un palmo sull'altro come si fa nelle cappelle religiose.
    Jonathan fa capire alla signora che farà qualsisi cosa, penso sia disposto anche a pagare per avere un'informazione sottobanco, basta che sia utile per noi. Non l ho mai visto così incallito e insistente.
    Adesso se all'alba non fosse successo ciò che invece è accaduto, sforarei la sua manica con le dita appoggiando ogni sua parola. Mi sento frenata dalle distanze che abbiamo.
    Lascia il suo biglietto da visita ed è il momento di ritirarci verso l'uscita.
    Sono ancora silenziosa con la testa che balza da un'opzione ad un'altra quasi mi fa impazzire. Un lampo a ciel sereno. Ci sta cercando? Gli occhi sporgono in avanti, sono così increduli. Cosa hai visto? Mi domando cosa abbia sbloccato il suo occhio interiore. Perché parli come se dovessi fare tutto tu? Ricordi cosa ci siamo detti? Insieme. Incrocio le braccia al petto ponendomi davanti alla porta del taxi. Le sue successive parole sono esattamente ciò che non voglio sentire e non intendo accettare. Non tagliarmi fuori, Jonathan soffio. Dimmi, spiegami.. Cosa intendi fare che non posso affrontare o vedere? Deglutisco. In verità so che ha ragione, mi vedo abbattuta come non mai. Il cuore distrutto e l'animo che non si da pace. Se tu.. Tu la troverai.. Come la convincerai che sei suo padre? Soprattutto ti affiderai a delle visioni per capire chi è? .. E io dove sarò? Lo capisci? Voglio esserci quando la troveremo.. Così.. Mi sembra di gettare la spugna.
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Man is sometimes extraordinarily, passionately, in love with suffering.
    ★★★

    Group
    Member
    Posts
    391
    Location
    Nördlingen

    Status
    i'm sleeping

    Non ne sono sicuro ma io lo sento.. ci sta cercando, chi poteva prendere i documenti se non lei? l'altra teoria possibile è che i suoi genitori adottivi hanno deciso di prelevare i documenti per renderla irrintracciabile. Ma a che pro? io so che comunque una copia rimane sempre negli archivi, ecco perchè questa cosa mi fa dubitare fortemente, l'unica a poter prelevare i documenti potrebbe essere stata lei. Mi chiede che cosa ho visto e ci fermiamo davanti al taxi. Il mio sguardo si posa su di lei, è davvero convinta di potercela fare? la mia risposta è no. Vedo che continua ad essere agitata, non è più in grado di reggere le emozioni forti, non sarà di certo incosciente da dirgli la mia visione, perchè le visioni potrebbero essere estremamente vere ma anche incredibilmente false. Sospiro e lancio lo sguardo altrove. Zoya.. io non ti sto tagliando fuori. comincio poi spostando di nuovo lo sguardo sulla sua figura. Ma non ho bisogno di essere incosciente. Non posso dirti per ora ciò che ho visto. Mi dispiace. il tono è fermo come anche lo sguardo convinto e risoluto, ma incredibilmente dolce perchè capisca che non lo faccio per fargli del male.
    null
    Lo so che per te è importante e lo è anche per me.. ma devi curarti Zoya, non puoi continuare così.. voglio solo che per un attimo ti fermi e pensi alla tua salute.. perchè non sei in grado di affrontare tutto. non può farlo, ha bisogno di cure prima di affrontare qualcosa che potrebbe essere più grande di lei. Quindi apro lo sportello dell'auto per farla entrare. Non lo faccio per quello che è successo stanotte, non ti sto allontanando, ma semplicemente perchè sono un medico e non posso mettere a rischio la tua salute.. la salute della donna che in fondo non smetterò mai di amare. La verità è che da quando è con me non fa altro che essere nervosa, in un certo senso la lontananza aiuterà la sua psiche a liberarsi di un grosso peso, e so bene di chi stiamo parlando.. Quindi le nostre strade si dividono per adesso, ci sentiremo per telefono. quello che è successo ieri sera per me non ha avuto una vera fine, non riesco ad accettare il fatto di dovergli per forza stare lontano, ma questa è un imposizione che non dirò a nessuno tranne che a me stesso. Fatti curare Zoya, solo così potremo continuare le ricerche come si deve.. ne hai bisogno .. puoi curare tu Zoya, perchè non glielo dici?. Perchè forse tu stesso sei la sua malattia? il mio discorso è fermo e convinto, mi allontano leggermente dallo sportello per far spazio a lei. Se hai bisogno di me vieni.. ma c'è anche il dottor Williams, è molto bravo.. sta nel reparto numero due al San Mungo. è essenziale che Zoya faccia una scelta libera, no imposta.
    Sposto lo sguardo verso gli altri taxi Se dovessi trovare nostra figlia tu ci sarai, non preoccuparti. La troverò. Non so ancora come ma lo farò. annuisco sicuro prima di mettere le mani in tasca e fare qualche passo all'indietro. Mi mordo le labbra mentre i miei occhi catturano ancora la figura di lei, il dolore del distacco non è paragonabile a nessuna cosa, il fatto di essere stati insieme questa notte ha riacceso una fiamma che ora fa male. La trovo presto. sorrido e mi volto, molto lentamente mi sto allontanando. Vorrei tornare indietro, la verità è che vorrei vivere con lei questi momenti delicati, ma allo stesso tempo credo proprio di essere forte, perchè la voglia di trovarla mi mette dentro un energia inarrestabile. I sensi di colpa per averla abbandonata mi fanno lottare a denti stretti, userò qualsiasi mezzo per ritrovare nostra figlia e togliere questo grande macigno dal cuore di Zoya.

     
    .
  10.  
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    519
    Location
    Russia.

    Status
    spymode
    original
    Non so più a cosa credere sinceramene dico con voce tremante quando lui ripete che non ha moltissimi dubbi. Ana ci sta cercando. Il suo ragionamento in effetti è valido e non mi sento di smentirlo. Vorrei tanto sapere come è giunta a conoscenza di dove si trovavano i fascicoli. Se davvero è lei, sa tutto? E se questo può essere vero significa che sta ricostruendo il puzzle? Mi domando se è in attesa di vedere il nostro viso, se vuole conoscerci, se è arrabbiata o stanca di non avere risposte. Dove sei Ana? Sento il cuore che comincia a fare brutti scherzi di nuovo.
    Sembra che Jonathan faccia fatica a guardarmi e dialogare con me gli risulta difficile, sarebbe poco umano se non reagisse così dopo stanotte. Eppure sento ancora le sue dita calde avvolgermi, il suo respiro sul collo e il tutto mi fa rabbrividire. Non sono una persona senza cuore eppure mi sono dipinta come tale con le parole, di fronte a lui. Ma a chi voglio mentire? Con l'uomo che ho di fronte ci ho fatto l'amore dal primo secondo in cui mi ha toccata. Non mi sono opposta, io lo volevo tanto. Credo che la paura e il passato abbiano una forza incredibile su di me. La paura di soffrire mi tira indietro, mi mette in bocca parole che sono atte a difendermi. Non glielo dico, ma percepire le nostre distante mi fa sentire strana.
    Non sono in grado di affrontare le ricerche. Le parole di Jon mi feriscono così tanto da farmi mancare il fiato. Mi ritiene una debole? No, parla da medico in questo momento eppure io abbasso lo sguardo perchè sarebbe da bambini opporsi davanti alla verità. Sento anche io di non stare bene. Non ho studiato medicina ma credo che non sia tutto dovuto al fatto che stiamo cercando Ana. Forse l'ansia si può placare e domare con un farmaco se è intensa e non fa ragionare, ma l'altra parte che mi fa soffrire non ha un farmaco da prescrivere. So benissimo cosa è ma non intendo dare ascolto a questa cosa. Chiamami è l'unica cosa che riesco a dire, affranta davanti alla verità. Sento che nomina un collega, il nome entra da un orecchio ed esce dall'altro. So che non ci andrò mai volentieri eppure devo ragionare a mente sgombra, in territorio neutrale per giunta. Grazie. Annuisco mentre mi lascio andare alle sue imposizioni che so mi ridaranno tra poco un po' di fiato. Sono in apnea da troppo. L'hai promesso.. sussurro mentre lui indietreggia Quando la troverai.. se non ci sarò, voglio saperlo all'istante l'ho desiderata troppo a lungo, ho versato troppe lacrime da colpevole strappandomi la felicità per anni. Ora basta, confido in Jon ora che sto per lasciare il territorio russo. Trovala la cadenza della parola che scema sul chiudere della portiera del taxi non è dittatoriale, è piena di speranza, è un incitazione bella e buona. I suoi occhi scompaiono dalla mia vista, uno strano senso di angoscia si dirama dal centro del petto. Arriverò in hotel, prenderò le mie cose e raggiungerò la passaporta.
    chiusa
     
    .
39 replies since 26/1/2022, 18:24   314 views
  Share  
.
Top
Top