Posts written by Arya;

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    Cacciatrice Grifondoro
    Arya Blanchard - 17 - II anno
    Era arrivato il giorno. La prima partita di Quidditch di Arya. In questi giorni la giovane Grifondoro aveva avvertito una serie di emozioni contrastanti al riguardo. Vi erano giorni in cui non vedeva l'ora di disputare la sua prima partita e mettere alla prova il suo inaspettato talento in quello sport, che non aveva mai praticato prima. E poi c'erano giorni in cui il nervosismo prendeva il sopravvento e quando succedeva la francese iniziava a dubitare delle sue capacità. Si era allenata a lungo, da sola e con la squadra. Anche con Heidi lo scorso anno, colei che l'aveva convinta a provare a partecipare alle selezioni. Erano entrate insieme in squadra, entrambe cacciatrici, ma l'aver lasciato la scuola aveva fatto sì che la tedesca perdesse il suo posto in squadra e al suo posto ora c'era Grace.
    Il giorno della partita Arya era nella modalità nervosa, cosa che ella si aspettava. All'interno degli spogliatoi si sedette silenziosa da sola sulla panchina, cercando di incoraggiarsi mentalmente da sola sull'esito della partita e della sua eventuale performance. Sentiva le urla da tifo degli studenti seduti sugli spalti, il che la rendeva ancora più nervosa considerando che tutti i Grifondoro contavano su di loro. La sua compagna di squadra Grace la riportò alla realtà rivolgendole la parola. Si nota tanto?! Le sorrise nervosa, annuendo convinta al suo "possiamo farcela". Per fortuna a smorzare un po' la tensione c'erano le sue compagne di squadra. Arya si unì al rito della squadra iniziato da Carrie e insieme alla sua Nimbus, seguì la sua squadra al centro del campo, dove oltre ai Tassorosso ad attenderle c'era il professor Lennox che faceva da arbitro.
    Guardò gli spalti prima di salire sulla scopa, osservando i Grifondoro carichi ed eccitati per quella partita, ed Arya sperava di non deluderli. Si diede una spinta con le gambe sollevandosi in volo, posizionandosi in cerchio intorno al professor Lennox. Cercò di mantenere la calma e di restare concentrata, partendo al lancio della pluffa del professore, sfrecciando verso di essa. Purtroppo per Arya non riuscì ad afferrarla, ma al posto suo ci aveva pensato Grace per fortuna. La visuale non era dei migliori quel giorno, causa della nebbia, Arya infatti faceva molta fatica ad individuare persino in giocatori in campo. Avrebbe voluto individuare Grace, cercare di aiutarla con qualche passaggio, ma per fortuna prima che la francese la individuasse, l'altra cacciatrice riuscì a segnare, facendoli guadagnare punti. La francese sfrecciò subito in direzione della pluffa, ma sfortunatamente per lei la cacciatrice di Tassorosso l'aveva preceduta, segnando anch'essa. Arya fu l'ultima tra i cacciatori ad impadronirsi della pluffa. Dopo il cacciatore di Tassorosso, che fallì il tiro fu finalmente il suo turno. Si tenne stretta la pluffa cercando di arrivare agli anelli, anche se faceva molta fatica considerando la nebbia. Una volta raggiunti provò a lanciare la pluffa all'interno di uno di essi. Non riuscì a verificare però se il suo tiro fu andato a segno, un bolide l'aveva colpita in pieno facendola precipitare al suolo.
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    Interagito con Grace.
    Dopo che tutti i cacciatori si impossessano della pluffa è il suo turno. Con fatica, causa della nebbia raggiunge gli anelli e tira la pluffa verso di essi. Non sa se il tiro è andato a segno dato che è stata colpita in pieno dal bolide di Anthony.



    Lancio della pluffa: 9
    • 1d10
      9
    • Inviato il
      7/11/2022, 02:52
      Arya;
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    CITAZIONE (Lesbikerrie. @ 4/11/2022, 00:32) 


    Kynthia yourgrace. Halley. Arya;

    a caso :divisa: :scopa:

    Uuuuh adoro! Ma che bello 😍
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    Strano come la permanenza in quella scuola fosse cambiata per Arya da quando l'anno era iniziato. Con l'assenza di Christian sperava di potersi sentire un po' più tranquilla, visto che sua madre prima che finisse lo scorso anno aveva scoperto di lui. Eppure Arya non poteva fare a meno di chiedersi perché il ragazzo non fosse più tornato ad Hogwarts. Non erano mai andati molto d'accordo, al contrario, spesso si punzecchiavano a vicenda, ma la curiosità di saperlo era forte.
    E poi c'era il ritiro di Heidi. Arya era certa che la tedesca non sarebbe più tornata. Glielo comunicò in una lettera qualche giorno fa. La Backer non se la sentiva più di restarsene chiusa in una scuola. Aveva espresso il bisogno di poter essere libera di girare il mondo e questo era un bisogno che Arya bramava con tutta se stessa, ma lei a differenza della sua migliore amica, pensava al suo futuro e al fatto che aveva bisogno di conoscere meglio la sua parte da strega, anche se ultimamente aveva continuamente delle crisi esistenziali su se stessa e di quanto con il tempo si sia spenta e chiusa. Poco dopo il gufo di Heidi ne arrivò anche uno da parte di Giuggis Maffei, la Grifondoro che Arya aveva conosciuto a lezione di astronomia. Le chiedeva se potevano allenarsi insieme a Quidditch. Il che lasciò perplessa la francese, dato che Giuggis non faceva neanche parte della squadra.
    Nei giorni a seguire le due ragazze iniziarono a passare un po' più di tempo insieme tra una lezione e l'altra ed Arya apprese che in realtà a Giuggis piacerebbe poter entrare nella squadra. Il talento che Arya scoprì di avere a Quidditch sorprese perfino ella stessa. Il merito era tutto di Heidi, che la convinse a fare una partita, nonostante Arya fosse negata negli sport babbani e quindi si rifiutò più volte, la tedesca insisté nel volerglielo insegnare ed Arya così scoprì non solo di essere brava ma che quello sport la divertiva tantissimo, tanto da decidere di provare a fare le selezioni per entrare in squadra e con suo grande stupore essere poi scelta nel ruolo di cacciatore. Chissà, magari anche per Giuggis sarà lo stesso. pensò mentre si dirigeva in Sala Grande a fare colazione proprio con la ragazza, per scegliere luogo e ora di quell'incontro. Dopo poi una lezione e l'altra, Arya ritornò in Sala Grande per il pranzo e subito dopo in dormitorio per cambiarsi. Indossò una tuta semplice con il rosa e le sneakers bianche. Legò i capelli in una coda alta come suo solito ogni volta che si allenava e armata della sua Nimbus, regalatagli dal suo amico Damon, si diresse prima dal professore di volo per chiedere a lui il permesso di utilizzare l'occorrente per potersi allenare, ed una volta ottenuto insieme alle attrezzature si diresse al campo, luogo in cui le due ragazze avevano deciso di incontrarsi.
    Hei Giuggis. Salutò la ragazza andandole incontro. Allora, sei pronta? Per fortuna non c'è nessuno oggi ad allenarsi, così nessuno ci darà fastidio. La francese appoggiò il baule contenente le varie palle che servivano per giocare sul suolo. Ho chiesto il permesso al professor Lennox se poteva permetterci di utilizzare le attrezzature per il Quidditch. Notò poi che la ragazza non aveva portato alcuna scopa con sé. Non hai una scopa? In alternativa all'interno degli spogliatoi c'era un ripostiglio con all'interno delle vecchie scope che utilizzavano per le lezioni o per allenare i giovani studenti che intendevano entrare in una delle quattro squadre di Quidditich.
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    Scelgo 14 per Astrid


    CODICE
    [URL=?t=79286241]Astrid Hansen[/URL]
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    Confermo la partecipazione di Arya
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    Arya aprì nuovamente gli occhi all'ennesimo suono della sveglia. L'aveva riavviata tante di quelle volte che ormai il sonno si era totalmente spezzato. Ma era più forte di lei, non ce la faceva a tirarsi giù dal letto, così la reimpostava e si rimetteva a dormire. Aveva persino saltato la lezione di pozioni in questo loop che trovò fine quando si era ricordata che all'ora successiva aveva pure lezione di incantesimi. Si fece quindi coraggio e si gettò in doccia sperando che ella potesse svegliarla del tutto in seguito poi ad un caffè. Preparò la sua borsa prima di scendere in Sala Grande per cercare di trovare qualcosa da poter mettere sotto i denti, dato che a quell'ora ci sarà rimasto poco e niente. Ma tutto ciò che la Grifondoro desiderava al momento era la caffeina che per fortuna trovò, insieme ad una brioche.
    Buongiorno professoressa. Arrivò in aula puntuale salutando con un sorriso l'insegnante. Prese posto in un banco posto in prima fila. Incantesimi era una delle sue materie preferite, una delle materie che le faceva venire voglia di sedersi ai primi banchi e assimilare tutte le informazioni possibili al riguardo. Solitamente la sua amica Heidi non amava sedersi in prima fila, motivo per cui Arya aveva da poco preso quest'abitudine, data l'assenza dell'amica. Giuggis d'altro canto, non aveva nulla in contrario, anzi molto spesso la trovava sempre in quella fila. Era da circa un mese che passava le lezioni in sua compagnia, le due ragazze si erano conosciute ad astronomia e si erano incontrate un paio di volte per gli allenamenti di Quidditch, dato che Giuggis voleva imparare. Ed Arya era felice di poter essere utile in uno dei talenti che aveva scoperto di possedere in quel mondo. Approfittò dell'attesa per posizionare i libri e tutto l'occorrente per la lezione sul banco, finché non vide arrivare Giuggis che prese posto accanto a lei. Buongiorno Giuggis. Sto bene, credo. A parte il fatto che non volevo uscire dal letto e quindi ho dato buca a pozioni, tutto bene. Tu come stai? Le sorrise complice e poi rivolse lo sguardo verso la professoressa che aveva sigillato la porta e iniziato l'introduzione della lezione.
    Emozioni. Una spina nel fianco per Arya che molto spesso faticava a controllarle. Anche perché riusciva a percepire anche quelle degli altri e quindi in un modo o nell'altro si lasciava sempre sovrastare. Era in grado di controllare il dolore, Arya si era resa conto che tutto ciò che prima la feriva non la ferisce più. Non provava più dolore per nulla. Eppure il resto non riusciva a controllarle, molte volte ci provava, avendo pure successo, ma c'erano momenti in cui le veniva difficile e si lasciava trasportare dalla sua impulsività. Ascoltò le risposte dei suoi compagni alla domanda della professoressa. Quell'argomento le interessava parecchio. Lei aveva sempre pensato che la riuscita degli incantesimi fosse dovuto alle emozioni. Per poter controllare bene gli incantesimi dovevano imparare a controllare anche le emozioni. Ed Arya voleva assolutamente farlo.
    La seconda domanda posta dall'insegnante era una domanda un po' più personale, che nessuno poteva sottrarsi alla risposta. Arya difficilmente avrebbe dimenticato il giorno che aveva eseguito per la prima volta una magia involontaria. Era il giorno che aveva scoperto di essere una strega. Si era quindi sentita confusa, strana e a tratti anche un mostro, fin quando informandosi non aveva capito che invece era una dote che non tutti possedevano.
    Era un po' titubante nel volerlo raccontare, essendo lei molto riservata, anche perché non voleva che l'intera classe venisse a sapere che il compagno di sua madre picchiava quest'ultima, ma arrivò il suo turno e non ebbe scelta. Arya Blanchard professoressa. Il mio primo attacco di magia involontario l'ho avuto quando avevo circa otto anni. Mia madre e il suo compagno litigavano ed io volevo che la smettessero. Le pentole della cucina poste nei mobili sono saltate fuori per attaccarli e farli smettere. In realtà attaccarono solo lui, ma Arya non voleva scendere in particolari, anche perché non erano né affari della professoressa e né dei suoi compagni. Avrebbe voluto spiegare il modo in cui si era sentita, ma non poteva dirle che aveva provato oltre la rabbia anche la paura. Non avrebbe sbandierato i problemi familiari che aveva a tutta la classe.

    Arya Blanchard, secondo anno, Grifondoro.
    Seduta in prima fila.
    Interagito con Giuggis.
    Risposto alla seconda domanda.
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    Per una volta le era andata bene. A quanto pare la pozione che la francese aveva assunto non era influenzata dal pianeta in questione. Il che non l'aveva fatta assumere alcun comportamento strano, a differenza dei suoi due compagni di gruppo. Il Serpeverde inoltre le confermò che solitamente non si comportava in quel modo. La Grifondoro fu quindi molto fortunata ad essere quella che tra i tre aveva assunto la pozione "normale".
    Le sembrava davvero incredibile che un pianeta potesse influenzare così tanto gli effetti di una pozione. Spesso era scettica su come la posizione dei pianeti potesse influenzare una persona in base al proprio segno zodiacale, ma doveva pure ammettere che un paio di volte il suo oroscopo ci aveva azzeccato. Verificare, però, che avesse effetti anche sulla preparazione delle pozioni, lasciò la francese molto colpita.
    Beh, ci vediamo. Congedò Seán con un sorriso, tornando poi al suo posto insieme a Giuggis. La sua compagna Grifondoro era diventata di colpo silenziosa. Teneva lo sguardo chino sulla sua pergamena continuando a prendere appunti e senza spiaccicare parola. Arya immaginava che la causa di quello spegnimento era dovuto all'accaduto di poco fa. E in fondo poteva capirla. Il Serpeverde non l'aveva trattata con i guanti, al contrario, era stato molto brusco con la Grifondoro. Arya però non se la sentiva di biasimarlo. Probabilmente nei suoi panni avrebbe fatto lo stesso. La povera Giuggis però non ne aveva colpa. Era sotto l'effetto della pozione e quindi fuori controllo, il che ti fa sentire molto peggio.
    Arya avrebbe voluto dirle qualcosa, ma era poco brava a confortare le persone. Non sapeva cosa fare o cosa dire, ma era solo tanto dispiaciuta per lei. La osservò per qualche istante e poi le sorrise. Lo sai vero che non eri in te?! Lo so io, lo sai tu, spero lui e anche gli altri. Se non lo comprendono vuol dire che gli stupidi sono loro. E che si fottano. Sarebbe di certo stato il suo mood principale, ma Arya era abituata ad ignorare i giudizi delle persone. Non sapeva però se Giuggis era dello stesso avviso.


    Arya Blanchard, secondo anno, Grifondoro
    Gruppo E, tappo marrone.
    Interagito con Giuggis e Seán.
    Citato Kai.
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    La solita Arya! Si era seduta accanto alla ragazza di nome Giuggis senza neanche presentarsi. Fare amicizia non era sicuramente tra le sue priorità, e i suoi atteggiamenti purtroppo lo dimostravano, ma non disprezzava le persone che provavano ad interagire con lei. Forse a tratti le faceva pure piacere, voleva dire che qualcuno provava ad andare oltre quella sua corazza protettiva che di solito allontanava tutti. Oh scusami tanto Giuggis, ma non sono molto brava a fare amicizia. Io sono Arya. Ci saremo sicuramente incrociate in sala comune e ovviamente alle lezioni. Le disse sorridendo. No, non ricordava di aver avuto altre interazioni con la Grifondoro che le sedeva accanto, se non averla incrociata solo in sala comune ed ovviamente alle lezioni.
    Arya spostò poi lo sguardo verso la pergamena che era volata davanti a lei. I nomi associati ai vari pianeti indicati sulla mappa li ricordava, ma di preciso non aveva capito bene che cosa doveva farci. La sua attenzione fu di nuovo riportata poi a Giuggis che a quanto pareva si stava chiedendo la stessa cosa. Credo che ce l'abbia data per poterci orientare meglio e capire come è strutturato il sistema solare. Ma probabilmente vuole che individuiamo da soli quali sono i vari pianeti. Arya avrebbe tanto voluto ignorare il resto della conversazione successivamente. Non perché non le andasse di ascoltare gli avvenimenti nell'infanzia della sua compagna di casata, ma perché aveva involontariamente toccato un tasto delle vita di Arya che non le andava di condividere con nessuno. Io pure sono cresciuta tra i babbani, molte volte mi sento pure un pesce fuor d'acqua tra queste mura. Però anche in astronomia faccio schifo. Ridacchiò. Aveva evitato di dirle che lei non era nata babbana ma era una mezzosangue. Così avrebbe evitato di dirle che era cresciuta tra i babbani perché era cresciuta da sola con la madre, il suo genitore babbano, e che in realtà suo padre a lei non aveva potuto insegnare niente dato che l'aveva abbandonata anche prima che lei nascesse.
    La lezione a quanto pare quel giorno riguardava il pianeta Marte. Il cosiddetto pianeta rosso. Cercò di individuarlo sulla mappa per capirne la posizione. Arya non era un'esperta in pianeti e costellazioni ma ricordava l'aspetto dei pianeti, grazie ad una delle lezioni nel suo liceo babbano. Non gli fu quindi difficile individuare il pianeta tra tutti quelli presenti.
    A dir la verità non ci ho mai pensato. Disse riflettendo alla domanda della sua compagna. Forse ad affascinarla era sempre stato il pianeta Venere involontariamente. Per i personaggi mitologici associati, ciò che lo riguardava per l'astrologia ed anche esteticamente Arya lo trovava interessante data la sua luminosità. Forse Venere. Tornò a spostare la sua attenzione verso la mappa nel cercare di individuare proprio quest'ultimo pianeta menzionato.
    Immagino che tu invece ne avrai uno... Si voltò verso di lei sorridendole. Per forza di cose data la domanda, inoltre si percepiva la passione che la ragazza nutriva per quella materia.
    Arya continuava interrottamente a prendere appunti, limitandosi ad ascoltare le risposte che i suoi compagni davano all'insegnante. Essendo cresciuta tra i babbani ne sapeva poco riguardo la magia, e certamente non si sentiva neanche appassionata di astronomia da conoscere ogni dettaglio su essa.
    La professoressa in seguito li divise poi in gruppi. Era in gruppo proprio con Giuggis e un Serpeverde di nome Seán. Io sono Arya. Sorrise al saluto del Serpeverde quando le due ragazze l'ebbero raggiunto.
    Ignorò ancora una volta le domande dell'insegnante, dato che non ne conosceva le risposte, e si cimentò nella prima parte dell'esercizio, che consisteva nel trovare il pianeta Marte con il telescopio. Nonostante fosse la prima volta che utilizzava un telescopio e la prima volta che vedeva il pianeta non attraverso una foto o un disegno, grazie alle istruzioni della professoressa lo individuò subito.


    Terminata quella seconda parte dovevano ora cimentarsi nella terza. Arya ascoltò sia le domande poste dai suoi compagni, e le immediate risposte della professoressa, e sia le informazioni che rispondevano alle domande dell'insegnante. Si sentì nuovamente a disagio e fuori luogo, essendo una delle poche a non essere partecipe a quei dibattiti. Si aspettava di poterlo essere di più essendo una materia di argomentazione anche babbana, ma la verità è che oltre alle basi, di astronomia non se ne intendeva. Arya si impegnava, studiava, ma non si poteva definire una secchiona o una persona che si informasse su qualsiasi cosa. Si limitò quindi a prendere appunti e ad ascoltare. I suoi compagni di gruppo al contrario ne sapevano molto più di lei.
    A seguire fu chiesto ai vari gruppi di individuare sia Marte sulla mappa, e questo lei l'aveva già fatto anche solo con lo sguardo, e la stella di Aldebaran. Neanche sapeva cosa fosse. In più dovevano ingurgitare una pozione non ben identificata dalla Grifondoro stessa.
    A lei toccò quella con il tappo marrone. Si avvicinò quindi alla professoressa per recuperare a malincuore la sua boccetta, sperando di non essere avvelenata ancora una volta. Aspettò che a berla fossero per primi i suoi compagni, anche se entrambi avevano la boccetta diversa dalla sua. La Grifondoro restò letteralmente a bocca aperta alla reazione della sua compagna di gruppo. Si era avvicinata al Serpeverde, che praticamente prima stava consumando con gli occhi, e lo baciò. Lo sguardo di Arya vagava sorpreso dalla scena e dalla pozione che teneva tra le mani. Quasi avrebbe voluto evitare di berla se la reazione fosse stata quella. Lo sguardo si spostò poi verso Seán, che dopo che la Grifondoro fu tornata da loro, lui la incoraggiò per il suo gesto e notò che anche il Serpeverde aveva bevuto la sua pozione. Arya in seguito sorrise. In fondo era sempre meglio che continuare a sbavargli dietro. Gesto un po' estremo, ma ho ammirato il tuo coraggio. Sì, perché lei neanche morta avrebbe mai fatto un gesto del genere, ma con pozioni, incantesimi ed effetti di qualsiasi cosa appartenesse a quel mondo, tutto era possibile. Fu il suo turno. Arya stappò il tappo dalla boccetta e bevette il liquido ambrato al suo interno. Costatando che la professoressa aveva detto loro il vero, la pozione non aveva alcun sapore. Almeno quello l'aveva rincuorata.
    Si sentiva ancora stranamente normale, mentre Seán decideva da solo di prendere in mano le redini del gruppo. Bene allora proseguiam... Non ebbe nemmeno il tempo di finire la frase che Seán aveva già iniziato a tracciare la posizione di Marte e in seguito della stella.
    Sei sicur... Ci provava almeno ad esprimere il suo parere, ma il Serpeverde non gliene dava neanche modo. Alla fine accettò di buon grado il compito finito dal suo compagno, dato che lei non avrebbe saputo fare di meglio.
    Ehm... Hai fatto praticamente tutto tu. Rispose quando il ragazzo si complimentò con loro per il lavoro "svolto". E solitamente sei sempre così o è l'effetto della pozione? Chiese per capirlo. La Grifondoro era palese che quel gesto lo aveva compiuto a causa della pozione, ma non conosceva il Serpeverde per poterne valutare quei suoi comportamenti. Lei poi si sentiva stranamente bene, non avvertiva stranezze o malesseri. Niente di niente. Io sto bene comunque, non ho alcun effetto strano. E si preparò a scriverlo sulla pergamena dopo che l'ebbe fatto Seán, ma notò che quest'ultimo l'aveva già fatto per lei. Costatando però che Giuggis l'aveva scritto per sé, Arya ignorò stavolta il lavoro svolto dal suo compagno, prese piuma e inchiostro, ed iniziò a scrivere:

    Arya Blanchard. Ho assunto la pozione con il tappo marrone. Mi sento come sempre a differenza dei miei compagni di gruppo, che sono fin troppo euforici ed entusiasti. Penso che io a differenza loro abbia assunto la pozione non influenzata da Marte.



    Arya Blanchard, secondo anno, Grifondoro. Gruppo E. Tappo marrone.
    Interagito con Giuggis e Seán.
    Citato Kai.
    Ho recuperato il post precedente, scusate se non ho postato ma è stata una settimana bella impegnativa.
    Nella seconda parte ha bevuto la pozione senza avvertirne alcun effetto. Lasciato che Seán finisse il compito e scritto poi lei sulla pergamena gli effetti che la pozione ha avuto su di lei.


    Edited by Arya; - 21/9/2022, 14:45
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    La scuola era ormai iniziata da nove giorni. Arya aveva trascorso gran parte dell'estate in compagnia di Heidi, in Germania. Era tornata in Francia appena arrivate le vacanze estive. Esasperata, però, dalle continue pressioni di sua madre nel convincerla a non tornare più ad Hogwarts, o dalle insistenti domande su Christian e la sua famiglia, decise di raggiungere l'amica nel suo paese natale, così da poter permettersi di vedere un posto nuovo.
    Dalle vacanze però Arya c'era tornata da sola al castello. Heidi aveva deciso di prendersi ancora qualche altro giorno, mentre Arya di iniziare il suo anno scolastico come tutti gli altri. Si sentiva stranamente sola senza Heidi e Sun, dato che la piccola puffola era rimasta con l'amica.
    Ad Arya parve di non aver neanche più visto in giro Christian, il che non sapeva se la spaventasse o la sollevasse.
    Quella sera la Grifondoro aveva lezione di Astronomia. Non era molto esperta in quella materia e si poteva anche dire che non ne aveva una vera e propria passione per essa, ma guardare il cielo di notte la rilassava, inoltre non era del tutto indifferente al fascino della materia. L'universo stesso l'aveva sempre incuriosita.
    Finito di cenare, si recò in dormitorio per darsi una sistemata. Ripose i libri di astronomia nella sua borsa e si incamminò verso la torre.
    Ad aspettarla in aula c'erano già la professoressa Garcia e buona parte dei suoi compagni. Buonasera. Disse sorridendo alla donna mentre cercava un posto per potersi sedere con lo sguardo. L'aula era già piena, di solito Arya o sedeva vicino ad Heidi o da sola. Ma stavolta Heidi non c'era e i banchi erano tutti occupati. Non le restava che sedersi accanto a qualcuno a caso. Si sedette al primo banco che le capitò a tiro, dove vi era seduta una Grifondoro del suo anno che oltre a lezione l'aveva intravista spesso in sala comune. Ciao, ti dispiace se mi siedo? Disse indicandole il posto libero accanto ad essa. Posizionò l'occorrente che le serviva per quella lezione sul banco, in modo da tenersi occupata per evitare l'imbarazzo di un mancato tentativo di conversazione con la sua vicina di banco da parte sua.
    L'atmosfera ricreata dalla giovane professoressa era a dir poco stupenda, anche se Arya non era una ragazza particolarmente romantica, apprezzava comunque certe idee. Ascoltò tutto il suo discorso riguardo la puntualità e regole varie per poi concentrarsi sulla domanda posta.
    Stavolta Arya avrebbe potuto esprimersi chiaramente rispetto alle precedenti lezioni. Il sistema solare è un argomento trattato anche dai babbani. Era ovvio tra l'altro, dato che vivevano tutti sullo stesso pianeta. Ciò che però Arya avrebbe potuto dire l'avevano già esposto i suoi compagni. Lei sapeva dei pianeti che lo costituivano, delle varie lune dei pianeti, anche il riferimento alla mitologia. Perfino la sua compagna di banco rispose alla domanda. Arya notò che guardava insistentemente uno dei loro compagni, un Serpeverde.
    Spostò lo sguardo cercando di concentrarsi sulla lezione guardando la mappa distribuita dalla professoressa e ascoltando le risposte dei suoi compagni. Non erano affari suoi dopotutto.



    Arya Blanchard, secondo anno, Grifondoro.
    Interagito con Giuggis.
    Citato Kai.
    Entrata in aula si è seduta accanto a Giuggis (scusala, non è molto socievole >..<) ascoltato solamente le risposte dei compagni.
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    4GuU

    Sentì la Stojnov avvicinarsi ad essa che suggeriva alle due ragazze di mantenere il controllo. Facile a dirsi. Arya ci stava provando con tutta se stessa a mantenere il controllo, nonostante fosse la prima volta che veniva avvelenata. Aveva un forte impulso di chiudere gli occhi, di accasciarsi su una delle sedie poste in aula, appoggiare la testa sul banco e sonnecchiare. Smettere di sforzare i muscoli dolenti continuando a mescolare energicamente il composto nonostante il dolore. Ci stava provando ad ignorare quelle orribili sensazioni e continuare, cercando di aiutare anche l'amica a fare lo stesso. Ci stiamo provando professoressa. Disse alla docente, guardandola poi allontanarsi verso un Grifondoro.
    Rose nel frattempo si era avvicinata con in mano le appendici e la liquirizia. La testa iniziava a pulsargli più forte di prima. Sentiva un dolore tremendo alla testa e ascoltare i battibecchi tra Oliver e David non aiutava di certo ad alleviarlo. Cercò di ignorarli ma era difficile farlo, dato che si trovavano accanto a lei. Potreste darci un taglio?! Disse irritata in direzione dei due serpi. Il dolore le stava facendo perdere la pazienza.
    Tornò a prestare attenzione a Rose che nel frattempo aveva aggiunto nel composto sia le appendici di purvincolo e sia la liquirizia. Filtrarono insieme il composto, Arya aggiunse poi il ghiaccio come indicato dal procedimento. Ora non restava che aggiungere il respiro. Anche Rose non ce la faceva più, era stanca nonostante non volesse darlo a vedere. Ancora un piccolo sforzo, Rose. Ce la possiamo fare. Lo stava dicendo anche a se stessa oltre che all'amica. La testa continuava a pulsargli. Iniziava ad avvertire dolori intercostali sempre più forti che peggioravano ad ogni suo respiro. Cercò di ignorare la cosa e passò il primo barattolo di respiro di margensia a Rose mentre quest'ultima lo immergeva nel composto. Afferrò l'altro porgendolo all'amica mentre lei riponeva quello vuoto. Arya sbuffò nel leggere la pergamena. Dovevano di nuovo mescolare e di nuovo energicamente. La francese non ce la faceva più, le forze la stavano abbandonando. Vide Rose afferrare il mestolo. Stava per protestare, voleva farlo lei e permettere alla Tassorosso di riposare, ma l'amica suggerì di farlo insieme ed Arya non poteva che essere d'accordo. Va bene, forza. Appoggiò la mano su quella della Tassorosso per afferrare il mestolo e insieme mescolarono il composto velocemente. Sentiva il dolore alle braccia, ma cercava di metterci tutte le sue forze. Sentì Rose allo stesso modo. Anche lei come Arya stava facendo uno sforzo enorme nel mescolare velocemente, ma fortunatamente le due riuscirono nell'impresa, avendo unito le loro forze.
    Finalmente una sorta di pausa. Arya accolse volentieri l'invito della caposcuola a sedersi per quei dieci minuti e chiacchierare. Neanche ne aveva voglia, voleva solo dormire, ma se non si distraevano anche solo chiacchierando le due si sarebbero addormentate sul serio. Massaggiava gambe e braccia mentre chiacchierava con l'amica, che continuavano a farle male.
    Dopo dieci minuti si alzò insieme all'amica dandosi una mano a vicenda nel farlo. Arya ebbe un forte capogiro nel rimettersi in piedi. Si appoggiò di nuovo al banco per un attimo e rassicurò poi all'amica sulle sue condizioni.
    Tranquilla, sto bene. Continuiamo. Raggiunse a fatica il calderone. Sentiva i nervi dei polpacci pulsare.
    Guardò il fondo del calderone per assicurarsi che ci fossero le palline descritte sulla pergamena. Arya cercò di afferrarne una per provare, non avrebbe permesso all'amica di fare da cavia, ma Rose fece prima di lei.
    Rose, no! Tentò di fermarla ma era troppo tardi, la White aveva già ingerito la pallina. Arya la guardò preoccupata ma allo stesso tempo curiosa, pronta a richiamare l'attenzione della Stojnov se fosse successo qualcosa all'amica. Non riusciva a capire però se aveva funzionato o meno. L'amica non parlava ed Arya almeno guardandola non percepiva alcun cambiamento. Allora? Come ti senti? Prima che Rose potesse rispondere si voltò verso un David in preda ad un attacco di panico. David... La Grifondoro cercò di avvicinarsi ad esso per aiutarlo, ma il Serpeverde l'allontanò. Meditava di chiamare direttamente la docente di pozioni per risolvere il problema, ma vide David alzarsi da solo e afferrare l'antidoto giusto messo a disposizione dalla professoressa stessa. Costatato che il Serpeverde si fosse calmato, spostò lo sguardo verso Oliver per verificare come stesse anch'esso. Era stata così presa dalla pozione che aveva dimenticato di avere in squadra anche i due Serpeverde. Tornò a spostare l'attenzione verso Rose, ma una forte fitta allo stomaco la costrinse ad accasciarsi. Il dolore era forte, come se le stessero strappando gli organi all'interno di esso. Arya non riusciva ad alzarsi, né ad ignorare il dolore. Non stavolta. La testa le pulsava ancora più forte. Non ce la faceva più, doveva ingerire quella pozione. Cercò di rialzarsi ed afferrare anche lei una delle palline nel calderone. Non aveva capito se con Rose avesse funzionato o meno, ma in quel momento voleva solo che quel dolore sparisse. Addentò la pallina masticandola a fatica. Avvertì il sapore della liquirizia scenderle in gola. Cercò di restare dritta per poter permettersi di masticare. Sentì il dolore allo stomaco man mano affievolirsi. Arya stanca appoggiò la testa alla sedia. Nonostante il dolore allo stomaco fosse quasi sparito continuava a sentirsi stanca, e non solo mentalmente ma anche le braccia e le gambe. Il dolore era sparito pure lì e la Grifondoro non riusciva a capire se aveva funzionato o meno. Me la sono vista brutta. Commentò sfinita all'amica, sperando che anche lei si sentisse meglio.


    Arya Blanchard, primo anno, Grifondoro.
    Excrucios somnium. Gruppo B. Squadra 3. Pozione purvidohlor.
    Interagito con Rose, David e Oliver.
    Continuato a preparare la pozione insieme a Rose. Intimato David e Oliver a darci un taglio con i loro litigi.
    Finita la pozione attende gli effetti che ha su Rose. Cerca di correre in aiuto di David anche se alla fine fa tutto da solo. Infine si accascia al suolo in preda ad un forte dolore allo stomaco. Ha mangiato anche lei una delle palline della pozione preparata da lei e Rose. I dolori sono cessati ma continua a sentire il suo corpo debole e stanco. Lascio alla prof decidere se l'esito è negativo o positivo.


    Edited by Arya; - 13/5/2022, 17:08
  11. .


    Io sto bene, sono solo molto stanca. Rispose alla Tassorosso ricambiando il suo abbraccio. Non le disse che iniziava a sentire dolore in varie parti del corpo, erano tutti nella stessa barca ed essendo state avvelenate entrambe dalla stessa pianta, era ovvio che anche Rose avvertisse il suo stesso malessere. Non voleva darle altri pensieri, conoscendo la White. Anche David e Oliver avevano una brutta cera. Afferrò il respiro di margensia che le porse Rose e, appurato che tutti avessero i loro ingredienti, porse ad Oliver il sacchetto contenente le spine di rosafieno che aveva trovato precedentemente da sola, dato che David si era tenuto quello che avevano trovato insieme.
    I quattro rientrarono all'interno della serra posizionandosi ai banchi sistemati per la preparazione della pozione. Cercò di concentrarsi sulle parole della Stojnov, anche se difficile. Non riusciva a prestargli troppa attenzione, era assonata, sbadigliava di continuo, ma cercò di sforzarsi nel restare sveglia. Una pergamena volò posizionandosi sulla sua testa. All'interno c'era scritto il procedimento per la sua pozione. Non era in grado di castare l'incantesimo per ricopiare il procedimento sulla sua pergamena personale. Era un incantesimo di anni superiori, nessuno glielo aveva ancora insegnato. Ma perché non distribuire le pergamene direttamente sui banchi degli studenti?! Avevano dimenticato la presenza degli studenti del primo anno?! Che poi era la sola quel giorno del suo anno a lezione. Il che la irritava, perché era evidentemente la più debole di tutti, date le scarse conoscenze rispetto agli altri. Ebbe appunto bisogno dell'aiuto di Rose, che lanciò l'incantesimo per lei. Grazie. Mormorò in direzione della Tassorosso. Guardò la pergamena cercando di non addormentarsi nel leggere, ma faceva molta fatica, tant'è che decise di leggerla passo per passo mentre eseguiva i procedimenti per la preparazione. Nel frattempo Rose le propose di preparare insieme la pozione, dato che era la stessa, e dato che entrambe erano tanto stanche con difficoltà a concentrarsi, era meglio se univano i loro cervelli. Inoltre potevano cercare di tenersi sveglie a vicenda. Sì, meglio farla insieme. Ti seguo. Afferrò il contenitore e raggiunse la Tassorosso vicino alla cascata posta vicino alla cattedra della professoressa. Nell'attesa che Rose riempisse la sua, Arya individuò il litro che le serviva con il pollice e non appena l'amica ebbe finito riempì anch'essa il suo recipiente. Il rumore della cascata e osservare le farfalle svolazzare la rilassarono. Arya stava quasi per chiudere gli occhi, quando se ne rese conto sobbalzo scuotendo la testa. Allontanò il recipiente dalla cascata notando che ne aveva riempito più di un litro. Svuotò il contenitore affinché rimanesse all'interno solo un litro d'acqua e raggiunse Rose ai banchi. Facciamola insieme. Due teste sono sempre meglio di una. Anche se le loro teste non erano molto lucide al momento. E poi ci impiegheremo meno tempo, io non riesco quasi più a tenere gli occhi aperti.
    Andò poi verso il tavolo degli ingredienti per prendere l'ingrediente base, che ormai conosceva abbastanza bene, dato che veniva utilizzato nella stragrande maggioranza delle pozioni, mentre Rose recuperava le appendici di purvincolo. Arya ripose tutto sul banco che condivideva insieme a Rose e ci appoggiò infine anche il respiro di margensia, che Rose e Oliver avevano recuperato per lei, e la liquirizia che aveva trovato da sola. Lo abbiamo. Rispose alla domanda della Tassorosso. Un forte capogiro stava per farla perdere l'equilibrio, si appoggiò al banco chiudendo per un secondo gli occhi per potersi riprendere e come se niente fosse si voltò verso Rose già posizionata di fronte al calderone. Ci sono. Facciamo che nel frattempo che tu ti occupi di aggiungere l'ingrediente base e a mescolare, io mi occupo di scolare le appendici e a pelare la liquirizia. Così risparmieremo tempo. Aspettò un cenno di assenso da parte sua e iniziò con l'afferrare la liquirizia liberandola dai nastri che la tenevano insieme. Fece lo stesso con quella di Rose unendole entrambe e iniziando a pelarle. Si strofinò gli occhi più volte per cercare di rimanere sveglia ed ogni tanto spostava lo sguardo da un'altra parte per distrarsi e non addormentarsi. Con un coltello iniziò a tagliuzzarle, anche se faceva molta fatica, le braccia le facevano male e le sentiva molto stanche. Sbadigliò di nuovo strofinandosi ancora gli occhi. Spostò lo sguardo verso i suoi compagni notando un David senza camicia che discuteva con Oliver, mentre Rose era appoggiata sul petto del serpe. Appurato che l'amica si fosse ripresa, ignorò gli scontri dei due serpi, che in quel momento sotto l'effetto di un veleno Arya si chiedeva da dove arrivasse tutta quella loro voglia di litigare. Ma era pure vero che loro non erano stati avvelenati dalla sua stessa pianta, quindi non erano stanchi come lei.
    Tagliata la liquirizia in tanti pezzetti, ripose il coltello e si preparò a scolare le appendici, ma vide Rose quasi addormentarsi accanto al calderone e decise di intervenire nel dare il cambio all'amica. Si avvicinò all'amica scuotendola leggermente il braccio.
    Ehi, Rose. Resta sveglia ok? Ci siamo quasi. Erano entrambe sfinite, Arya sperava che almeno fosse riuscita a loro bene, così che anche i loro sforzi non fossero stati inutili. Dai, ti do il cambio. Ho pelato e tagliato la liquirizia, bisogna solo scolare e pulire le appendici di purvincolo. Lasciò che la Tassorosso le desse il cambio. Afferrò il mestolo e continuò a girare il composto, anche se con molta fatica dato che richiedeva una forza che le sue braccia non avevano più. Ogni tanto si concedeva una pausa per poter riposare, massaggiandole di tanto in tanto, sperando di alleviare il dolore.
    Si voltò in direzione del Serpeverde che aveva richiamato la sua attenzione, in preda alle allucinazione a quanto pare, ad Arya il pestello neanche serviva. Si guardò intorno pensando che magari era nelle sue vicinanze ma dato che non serviva loro Arya e Rose non lo avevano affatto considerato tra gli attrezzi da prendere per la preparazione. Guardò in sua direzione, notando il pestello che cercava, alle spalle del suo calderone. Guarda che il pestello è dietro al tuo calderone. Gli fece notare. E comunque mi chiama Arya. Disse tranquilla tornando a mescolare il suo composto che stava finalmente assumendo il colore descritto sul procedimento. Lo sapeva no che anche se frequentava ancora il primo anno non aveva undici anni?! Pensò, ma ci badò poco. Finalmente la pozione era diventata verde. Il Serpeverde per fortuna l'aveva distratta evitando di farla addormentare come Rose poco prima. Rose, ci siamo. Sei pronta con le appendici? Disse alla Tassorosso continuando a mescolare. Prima ho inserito i pezzetti di liquirizia in quel contenitore. Le indicò per ricordarle di prendere pure la liquirizia precedentemente tagliata da lei.


    Arya Blanchard, primo anno, Grifondoro.
    Excrucios somnium. Gruppo B. Squadra 3. Pozione purvidohlor.
    Interagito con Rose e David. Citato Oliver.
    Dato le spine di rosafieno ad Oliver e accettato di preparare la pozione con Rose.
    Recuperato gli ingredienti, si è messa a pelare e tagliuzzare la liquirizia. Successivamente vedendo Rose addormentarsi sul calderone le da il cambio nel mescolare. Fa notare a David che il pestello che cercava era dietro al suo calderone. Infine la pozione raggiunge il colore verdastro e informa Rose della cosa.
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    selena-gomez-selena

    Sentiva le gambe cedere per lo sforzo. Faticava a reggere persino il suo peso, ma cercò di non badarci e a sforzarsi di restare dritta per cercare di rimettere in piedi la Tassorosso. Per fortuna Rose venne in suo soccorso per aiutare la francese a rialzare la compagna. Sì, vai. Ce la faccio. Mentì, stava facendo un enorme sforzo per tenersi in piedi e contemporaneamente reggere il peso della Tassorosso. Tuttavia fece appello a tutta la sua forza, quel poco che le era rimasta, per riuscire a sollevare la ragazza e rimetterla in piedi con l'aiuto di Rose. Annuì al congedo di Rose, mentre la guardava dirigersi in un'altra direzione. Probabilmente in soccorso di qualcun altro. Per quanto fragile poteva sembrare, quando si trattava di aiutare gli altri, la White tirava fuori una forza che solitamente non sembrava ostentare ma che evidentemente aveva sopita dentro di lei e la tirava fuori per aiutare il prossimo.
    Sentì qualcosa nel mantello vibrare. Arya pensò che fosse un qualche strano effetto degli ingredienti ritrovati, e invece era la sua mappa. Li avevano divisi ancora una volta in gruppi, stavolta però molto più piccoli. Il che voleva dire che era costretta a fare squadra. Notò per sua fortuna che era finita nuovamente insieme a Rose, ed insieme ad essa vi erano anche un certo David e Oliver Evans. Odiava collaborare con i Serpeverde. Solitamente erano delle teste di cazzo che agivano per scopi puramente egoistici e quindi di conseguenza non erano mai collaborativi. A confermarle ciò fu la Scott quando venne a prelevare Sun, solamente perché le serviva per la sua squadra, quando qualche minuto prima, quando quest'ultima era in difficoltà, l'aveva ignorata. Sorrise comprensiva alla Tassorosso prima di essere trascinata via dalla Serpeverde. Figurati Sun. Buona fortuna. E si diresse anche a lei alla ricerca della sua squadra.
    Trovò prima Rose, insieme al ragazzo di nome David, e successivamente li raggiunse anche Oliver. Quanto si staranno divertendo a torturarci in questo modo?! Se non si sentisse tanto stanca e fiacca, magari ad Arya una lezione del genere le sarebbe anche piaciuta. Alla francese divertivano lezioni gestite in quel modo, dato che preferiva la pratica alla teoria, ma non se non era nel pieno delle sue forze, soprattutto in seguito ad un avvelenamento.
    Ascoltò il discorso di Rose nel tentare di convincere i due a collaborare. Alzò gli occhi al cielo esasperata, non tanto per il discorso dell'amica, ma per il fatto che ci fosse bisogno di farlo. Ma cosa costava loro seguire per bene la lezione e dare ad altri ingredienti che a loro non servivano?!
    Arya vuotò le tasche mostrando agli altri ciò che aveva trovato. Fin ora era ignara quale di quegli ingredienti poteva servire lei, Rose le chiarì le idee. Aveva trovato uno degli ingredienti giusti per la sua pozione, la liquirizia, ma le spine servivano a David o a Oliver. Così aveva un modo per ricattarli se nel caso avessero creato problemi. A lei mancava però il respiro di margenesia, che Rose si offrì di trovare insieme ad Oliver, mentre lei e David dovevano occuparsi del rosafieno. Si tenne stretti i suoi ingredienti e seguì il Serpeverde nella ricerca. Si sentiva così stanca che non aveva neanche voglia di rivolgerle la parola. L'unica cosa che voleva fare era gettarsi sul suo letto e dormire un giorno intero. Seguì David in religioso silenzio guardandosi intorno alla ricerca del luogo in cui aveva trovato il rosafieno, ma si ritrovarono di nuovo nel luogo in cui faceva caldo. Non di nuovo. Non ce la faceva più, le sue gambe stavano per cedere. Chissà come riuscì però a scorgere un albero nelle vicinanze dove tra i rami pendeva un sacchetto di juta. Strizzò gli occhi nel vedere meglio per assicurarsi che non fosse qualcos'altro. Costatato che fosse effettivamente un sacchetto di juta e che il rosafieno precedentemente l'aveva trovato all'interno di tale sacchetto, cercò di richiamare l'attenzione del Serpeverde chiamandolo, ma senza successo. Sbuffò impazientita cercando di raggiungere il serpe aumentando la velocità dei passi, nonostante con le gambe facesse molta fatica. Quando le fu abbastanza vicino, Arya cercò di avvisarlo, ma un forte capogiro le fece perdere l'equilibrio. Tentò di ricomporsi cercando di non cadere addosso al ragazzo aggrappandosi all'orlo della sua camicia. Ti sto chiamando e tu mi ignori, la prossima volta ti schianto per attirare la tua attenzione, va bene?! No, non avrebbe mai ammesso che le stava cadendo praticamente addosso. C'è un sacchetto su quell'albero. E' in uno di quei sacchetti che ho trovato le spine di rosafieno. Vai tu che sono stanca. Ma questo evitò di dirlo, per fortuna il serpe fece da sé. Ben felice di sapere che il suo intuito non si era sbagliato, finalmente potevano andare in aula e raggiungere gli altri due, sperando che avessero trovato l'ingrediente che serviva a lei e che l'altro Serpeverde fosse disposto a cedere all'altro due delle sue quattro calle, dato che aveva comunicato loro che non ne aveva alcuna intenzione.
    David le afferrò un braccio trascinandola con sé verso il luogo prestabilito. Guarda che so camminare anche da sola. Anche se le gambe quasi non le sentiva più. Non curante il Serpeverde aumentò il passo. Arya faceva fatica a starle dietro e lo intimava di fermarsi, ma si sentiva così stanca da non riuscire quasi neanche a parlare. Inciampò per lo sforzo costringendo il ragazzo a fermarsi. E' inutile che mi guardi così, sono ancora sotto l'effetto del veleno se non te ne sei accorto. Rispose al suo sguardo infastidito. Cercò a fatica di rialzarsi e riprendere a camminare, ma si fermò nuovamente alla vista della calla sporigena. Aspetta. Guarda, c'è la calla lì. Indicò il fiore avvistato. Hai sentito Oliver Evans. Non ti darà quelle che ha in più, l'unico modo che hai di salvarti e prenderle tu stesso. Si allontanò da esso avvicinandosi ai fiori cercando di piegarli per poter prelevare il pistillo viola. Una volta recuperato li consegnò direttamente nelle mani del Serpeverde. Non c'è di che. Si avviarono verso l'aula. Oliver e Rose non erano arrivati. Arya si appoggiò al muro sedendosi per terra nell'attesa. Avrebbe ucciso per una dormita, ma doveva restare assolutamente sveglia.
    Vide Oliver e Rose finalmente arrivare con l'ingrediente mancante. Tentò di rialzarsi sorridendo a malapena i due, felice però di rivederli per di più con in mano l'ingrediente che l'avrebbe salvata da quella brutta situazione. Abbiamo le spine di rosafieno ed anche due pezzi di calla sporigena per David, nel caso ad Oliver non andasse di condividerle. Concluse spostando lo sguardo verso il Serpeverde in questione.

    Arya Blanchard, primo anno, Grifondoro.
    Gruppo B - Squadra 3 Excrucios somnium
    Interagito con Sun, Rose, David e Oliver. Citato Reina.
    Riunita al suo gruppo, va con David a cercare le le spine di rosafieno che sono riusciti a recuperare.
    In seguito Arya trova anche le due calle sporigene che servono a David.
    Arrivata all'entrata dell'aula insieme a David.
    Scusate il cacca post :omgroll:


    Edited by Arya; - 29/4/2022, 21:28
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    Benvenuto 👋🏼
  14. .


    Era arrivato. Il suo fratellastro alla fine presenziò a lezione, regalandole un strano sorriso che seppur non decifrabile dalla Grifondoro lei non ricambiò, spostando il suo sguardo da esso al docente. Non gli avrebbe dato l'occasione di avvicinarsi a lei. Aveva promesso alla madre e a se stessa che gli sarebbe stata lontano. In quella lettera spiegava a sua madre che i due fossero di anni diversi, di case differenti, e che in un enorme castello come quello di Hogwarts sarebbe stato molto difficile incrociarsi date pure queste differenze. In effetti dovrebbe essere così, ma per un motivo o per un altro, Arya aveva sempre a che fare con lui nonostante lo evitasse. Non le era sfuggita la sua squallidissima battuta nei confronti della prefetta di Corvonero. Si voltò prima verso di lui e poi verso la Corvonero con l'espressione imbarazzata. Odiava i bulli e in quel momento, osservando il disagio che avevano provocato in quella ragazza, avrebbe tanto voluto cancellare quell'irritante sorriso dalla faccia di Morgan e del suo compare, che tra l'altro aveva iniziato per primo quel giro di battute. Ringraziò il cielo in quel momento di non essere cresciuta in quella famiglia, se i risultati erano stati quelli non poteva che essere sollevata di non essere stata riconosciuta dal padre che condivideva con il Serpeverde.
    Tornando alla lezione. Dopo che tutti scelsero le loro piante, il professore spiegò cosa fossero e cosa avevano in serbo per loro lui e la Stojnov per quella lezione. Ma davvero li avevano avvelenati?! Quasi non poteva credere alle sue orecchie. Avevano uno strano modo di insegnare loro le materie in quella scuola. Da uno come il professor Blackwood poteva pure aspettarselo, ma che la Stojnov assecondasse tutto ciò sembrava un po' surreale per la Grifondoro. Lei, tanto materna e protettiva con i suoi alunni. Persino la prova era surreale. Non volevano dire loro i sintomi che procurava ognuna delle piante agli studenti. Distribuirono loro delle pergamene con scritto sopra delle pozioni da preparare che fungessero da antidoto, senza conoscere i sintomi o gli effetti delle tre pozioni. Sulla mappa non c'erano i nomi degli ingredienti di esse, ma quest'ultimi erano rappresentati con dei disegni. Indecifrabili per lei. Inoltre non era brava né in pozioni e né in erbologia. Sarebbe morta appena messo piede in giardino.
    Guardò la sua pianta pensando quali effetti gli avrebbe procurato, osservando gli altri che avevano anch'essi la medesima. Si alzò dal suo posto raggiungendo il gruppo che le era stato assegnato. Per fortuna non in quello di Christian, così evitarlo non sarebbe stato tanto difficile quel giorno. Per il resto non conosceva nessuno di loro se non Rose, felice di sapere che avrebbe fatto squadra con l'amica.
    Prima di uscire in giardino, si premurò di recuperare la lettera destinata alla madre dalla sua borsa, riponendola poi nella tasca del mantello. Non l'avrebbe mai lasciata in quell'aula incustodita.
    Per il momento la Grifondoro non avvertiva alcun sintomo, quasi da chiedersi se quella pianta avesse mai avuto degli effetti su di lei. Restò in un primo momento con il gruppo scelto restandosene in disparte e in silenzio come suo solito. Ascoltò le varie proposte, tra cui quella di un Grifondoro, che a differenza di chi aveva formato già le prima alleanze, voleva formare un'unica alleanza con tutto il gruppo cercando di aiutarsi a vicenda. L'idea non era male pensò Arya. Non era una persona egoista, non provava alcun interesse nel mettere i bastoni fra le ruote agli altri, e avrebbe ceduto ben volentieri ingredienti che potevano essere utili ad altre persone se non lo erano per se stessa. Uno sbadiglio la distrae da quel discorso voltandosi poi verso una Serpeverde che si era rivolta direttamente a lei, a Rose e ad una Tassorosso dai lineamenti asiatici. Arya. Disse in risposta alla Serpeverde. Dopotutto fare squadra con loro non era effettivamente una cattiva idea. Di solito lavorava meglio per conto suo e odiava fare squadra, ma non sapeva ancora quali sintomi l'avrebbero colpita, non aveva idea quale di quelle tre pozioni fosse adatta al suo caso e quali ingredienti cercare. Avendo tutte lo stesso obiettivo magari una di loro era molto più esperta al riguarda e lei aveva una minima possibilità di salvarsi. Anche se dubitava fortemente che i professori la lasciassero crepare. La Tassorosso di nome Sun (che le ricordava la sua puffola, dato che si chiamava come lei) aveva appena annunciato di essere un disastro in pozioni, lei non era da meno, con l'unica differenza che era un incapace anche in erbologia, sperava che la Tassorosso almeno in quello fosse più brava di lei. Di conseguenza poneva grandi speranze in Rose che sapeva di essere molto brava a livello accademico. Va bene, andiamo. Si limitò a dire seguendo poi le tre ragazze fuori in giardino.
    Arya si aspettava ad accoglierla la stessa pioggia che aveva trovato prima di entrare nella serra. E invece si trovò di fronte ad un bellissimo sole estivo. Un punto a favore a questa assurda lezione. Pensò, o almeno così credeva. Man mano che avanzava il caldo diventava insopportabile. Si sfilò il mantello dalle spalle reggendolo poi sul braccio. Ebbe un leggero sollievo dopo averlo fatto. Iniziava a sentirsi tanto stanca, come se da un momento all'altro le sue gambe avrebbero ceduto facendola accasciare al suolo. Le girava forte la testa, ma attribuiva quella sensazione al caldo troppo forte e non al veleno della pianta.
    Troppo concentrata sul suo malessere, dimenticò della lettera che aveva riposto nelle tasche del mantello, non accorgendosi neppure che nel sfilarlo le era caduta continuando il suo percorso con le tre ragazze lasciandola in quel punto.
    Le ragazze annunciarono tutte di essere stanche, Arya continuava a pensare che fosse il caldo a procurare loro quella stanchezza, ma se era così qual era il sintomo dell'avvelenamento allora?! Forse i professori si stavano prendendo gioco di loro?! Per un attimo si pentì di non essersi portata dietro qualcuno che avesse scelto una pianta diversa dalla loro per testare se ci fosse una qualche differenza. Ma a sto punto era fatta. Doveva assolutamente impegnarsi nel cercare qualche ingrediente. Controllò la mappa, sforzandosi di rimanere concentrata e capire dove si trovasse e quale ingredienti le fossero vicini. Si allontanò di poco dalle ragazze seguendo uno strano ingrediente che era riuscita ad intravedere sulla mappa. Sentiva le sue gambe cedere, come se mentre cercasse di camminare qualcuno dietro di lei la trattenesse con una fune. Si sforzò di proseguire fino ad arrivare nel punto designato dalla mappa. Ma trovò solo al suolo una strana ampolla. Le gambe le cedettero per un momento lasciandola cadere quattro zampe. Quasi rimpiangeva la pioggia di stamattina. Cercò di rimettersi in piedi afferrando l'ampolla, non sapendo cosa ci fosse all'interno e se potesse loro servire a qualcosa, e tornò vicino alle sue compagne andando direttamente da Rose. Ehi Rose, ho trovato questa, secondo te cosa c'è al suo interno? Disse mostrando ad essa l'ampolla appena trovata.
    Il tempo finalmente cambiò ed Arya trovò un po' di sollievo con la pioggia. Non le importava neanche più di rovinarsi la chioma, non voleva nemmeno coprirsi con il mantello. La stanchezza però non l'aveva abbandonata e ciò la convinse che l'effetto dell'avvelenamento della loro pianta fosse proprio quello. Continuò a proseguire con ancora più fatica, dato il peso dei vestiti bagnati. Avrebbe voluto controllare la mappa, ma si sarebbe bagnata se l'avrebbe tirata fuori e non era in grado di castare l'incantesimo appena eseguito dalla Serpeverde di nome Reina. Cercò di andare alla cieca, nonostante la visuale non fosse delle migliori e lo sforzo che stava sottoponendo alle sue gambe. Odiava sentirsi in quel modo. Brancolando, si avventurò all'interno di alcuni cespugli dove vi trovò alcuni sacchetti di juta. Rovistò al suo interno trovandosi delle strane spine. Non sapendo bene cosa fossero o se le potevano servire le tenne con sé continuando a cercare e imbattendosi in quella che sembravano due pezzetti di liquirizia tenuti insieme da un nastro. Afferrò anch'essi uscendo brancolando dai cespugli e tornando dalle compagne. Una volta raggiunte notò la Tassorosso asiatica a terra nel chiedere aiuto. Si avvicinò ad essa e con tanta fatica le afferrò il braccio avvolgendolo intorno alla sua spalla e con il suo braccio destro la tenne per i fianchi. Su coraggio, ancora un piccolo sforzo. Dobbiamo uscirne vive. Sapeva che ne sarebbero uscite vive comunque, perché si rifiutava di credere che la scuola stessa li lasciasse morire, ma voleva che la ragazza reagisse. Sperava che nello sforzo le sue gambe non cedessero e che una delle due ragazze venisse in loro soccorso, perché probabilmente da sola non ce l'avrebbe mai fatta a sostenere il peso della ragazza con gli effetti che il veleno aveva avuto sul suo corpo.

    Arya Blanchard, primo anno, Grifondoro.
    Gruppo B. Excrucios somnium.
    Interagito con Rose, Sun e Reina. Citati Christian, Skylee, Oliver e Jayden.
    Dopo aver ascoltato il discorso di Jayden decide di seguire Reina e il gruppo con cui condivide la pianta.
    Trovata un'ampolla con pus di bubotubero e mostrata a Rose. Persa la lettera destinata a sua madre ma che per la storia del mio pg è destinata a trovarla Christian. :P
    Successivamente trovato i due bastoncini di liquirizia e le Spine di Rosafieno anche se a lei non serve per la sua pozione.
    Sta cercando di aiutare Sun a rialzarsi ma essendo troppo debole per riuscirci da sola spera che o Rose o Reina vengano in suo soccorso.


    Edited by Arya; - 19/4/2022, 18:31
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    Arya era ancora incredula per l'incredibile coincidenza. Tutto si sarebbe aspettata, tranne che la sua attuale coinquilina fosse una strega come lei. Se solo ripensa a questi giorni in cui si era affannata a nascondere il materiale scolastico, che pochi giorni fa aveva acquistato a Diagon Alley, per non farglielo trovare e non fargli capire ogni cosa. Se solo l'avesse capito prima, avrebbe parlato e condiviso con lei tutti i suoi dubbi al riguardo. Ma meglio tardi che mai. Ed Arya in quel momento era assolutamente entusiasta di quella coincidenza.
    Partire avvantaggiata... Voleva dire frequentare qualche anno in più?! A giudicare dall'età della tedesca era probabile. Anche Arya era troppo grande per frequentare il primo anno, ma Heidi era anche molto più grande di lei. In che senso parti avvantaggiata? Io invece sono alle prime arm... E a confermare la cosa fu una strana scintilla che saltò fuori dalla bacchetta di Heidi, che lei stringeva ancora tra le mani. Colpì la finestra frantumandone il vetro più di quanto non ci abbia già pensato il vento. Forse questa è meglio se la tieni tu. Disse facendo una smorfia colpevole, restituendo la bacchetta alla legittima proprietaria.
    Osservò incantata Heidi agitare la sua bacchetta per riparare il vetro rotto e far apparire degli strumenti per pulire il disastro. E' magnifico. Io non so ancora fare nessuna magia. Frequenterò il primo anno e la mia famiglia è babbana, quindi è tutto nuovo per me. Fece una piccola pausa prima di riprendere. Mi avevi detto che anche tu dovevi frequentare il primo anno della scuola babbana. Era vero? Mi sembra che tu sia già molto brava per essere al primo anno. Forse la famiglia che aveva perduto erano dei maghi anche loro. Eppure Arya aveva letto che oltre alle informazioni, gli studenti del primo anno, a prescindere da quale famiglia provenissero, con la pratica partivano tutti dallo stesso punto, non avendo mai nessuno di loro utilizzato la bacchetta. Heidi invece sembrava già piuttosto pratica con essa.
    Beh sì, frequenterò Hogwarts anch'io. Ridacchiò felice della notizia. Le due ragazze si erano poco fa appena dette che dispiaceva loro lasciarsi e non potersi più frequentare, ed ora scoprono che addirittura avrebbero frequentato la stessa scuola.
    Non era la sola però ad essere entusiasta di frequentare la scuola. Un Heidi particolarmente euforica le rivelò che non vedeva l'ora di iniziare, rivelando inoltre involontariamente di essere stata a Durmstrung, chiarendo i dubbi della francese sulle abilità dell'amica. Un momento, sei stata a Durmstrung? Tu? Ho letto che lì è terribile. Hanno delle regole non solo severissime, ma che utilizzano altri studenti e creature magiche per far esercitare gli studenti con la magia. Arya prima di scegliere di frequentare Hogwarts si era informata su tutte le altre scuole. Aveva letto di Durmstrung, essendo quella, insieme ad Hogwarts, geograficamente più vicina a lei. Si era rifiutata di sceglierla proprio per ciò che aveva menzionato alla coinquilina poco prima. Non era assolutamente la scuola adatta a lei. E a giudicare dalla personalità della tedesca, sembrava non fosse indicata neanche per essa.
    Si avvicinò alla finestra per osservare l'operato dell'amica notando inoltre che il vento era completamente cessato.
    Oh sì, è una delle cose che mi incuriosisce di più. Sapere in quale delle quattro case sarò smistata. Anche Beauxbatons non ha nulla del genere. Te in quale pensi ti smisteranno? Era quindi ufficiale, anche Heidi frequenterà il primo anno come lei. Arya aveva più o meno le idee chiare sulla sua.
    Improvvisamente nella sua mente scattò un altro dubbio riguardo la sua coinquilina. La strana reazione del vento. Non aveva la bacchetta con sé quando è successo. Inoltre, magie di quel tipo erano molto potenti. Anche a lei erano capitati spesso attacchi di magia involontari, ma non sono mai state di quella portata. Ha spostato oggetti, rotto cose, al massimo dato fuoco a qualcosa, ma non era mai stata in grado di sconvolgere le condizioni meteorologiche. Toglimi un'altra curiosità... Disse voltandosi verso di lei e indicando la finestra. Quella strana reazione del vento di poco fa. Sei stata tu? Involontariamente lo aveva ammesso poco fa, quando non si erano ancora rivelate. Doveva inoltre esserlo per forza, perché ciò sarebbe stata davvero un incredibile coincidenza.
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