Lezione di Cura delle Creature Magiche A.S. 2023/2024

Ammessi tutti gli studenti fino al IV anno

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  1. Furuya Rei
     
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    Oh I, I just died in your arms tonight
    It must have been something you said


    Ad essere sinceri, una volta recuperato l'uovo, pensavo che la lezione si sarebbe finalmente conclusa e che ci saremmo potuti ritirare in sala grande per consumare il pranzo e poter finalmente lasciarsi andare in un piccolo riposino pomeridiano dalla durata variabile (minimo 3 ore) per ricaricare le batterie. E invece no, col cazzo!
    Ad aspettarci questa volta non ci sarebbe stata qualche pericolosa creatura, ma un semplice e spaventato Moonclaf. Una missione di recupero in pratica, nulla di impossibile. Forse.
    Con la coda dell'occhio posai lo sguardo su Victoria per accertarmi che stesse bene, mi preoccupava l'idea che potesse sentirsi insicura ad entrare in un ambiente come quello indicato dopo ciò che era successo poco fa, ma con mia gioia la trovai con occhi scintillanti di meraviglia m osservare il Moonclaf come se fosse il più dolce degli animali domestici. Il suo sorriso era contagioso, e io, da vicino, potevo percepire la gioia che le illuminava il volto e il suo spirito. Non potevo fare a meno di sorridere nel vederla riprendere colorito e voglia di andare avanti.
    Ok forse un po' troppa voglia visto che appena il primo gruppo fece ritorno si buttò in avanti verso l'entrata, non lasciandomi altra scelta che fiondarmici subito anch'io.

    Attraversai l'arco d'ingresso, sentendo un sottile brivido lungo la schiena mentre si richiudeva dietro di me, imprigionandomi in questa dimensione notturna.
    Avanzai con cautela nell'ampia area, un intricato labirinto di rovi e alti arbusti che danzavano con il vento. La foresta, intorno a me, si rivelava come un teatro di natura selvaggia, e il susseguirsi di rami intrecciati faceva da guida nel percorso intricato. La luce della Luna piena- chiaramente fittizia visto il cambio drastico- ma affascinante, illuminava il percorso, creando ombre giocose tra i rami e le fronde degli alberi. Il terreno sottostante emanava un'atmosfera magica e il respiro del bosco si faceva sentire in ogni fruscio di foglie.
    Voltai nuovamente lo sguardo verso la Serpeverde, rimanendo sempre in silenzio. La luce della Luna piena proiettava ombre delicate sul suo volto, mentre lei, con occhi luminosi e curiosi, esplorava l'inesplorato luogo in cui si sarebbe svolta questa seconda prova. Illuminò il nostro percorso con la sua bacchetta e ruppe il silenzio, chiedendo come me la cavassi con i labirinti.
    Lasciai sospeso il pollice verso il cielo per qualche secondo, per voi rivolgerlo verso il terreno. Negativo. Assolutamente pessimo il mio rapporto con i labirinti.

    Sono ad Hogwarts da mesi e faccio ancora fatica a non perdermi tra i corridoi e le scale. Questa volta ti è andata male ad avermi come compagno, scusa

    Ed era assolutamente vero!
    Giorni, settimane e ora mesi erano trascorsi da quando avevo messo piede ad Hogwarts, ma il labirinto di corridoi, scale mobili e stanze incantate continuava a sfidare la mia capacità di orientamento. La magia del castello sembrava confondere i miei sensi, rendendo ogni tentativo di tracciare una mappa mentale una sfida ardua.

    I primi giorni erano stati un vortice di nuove esperienze e volti sconosciuti. Il Sortilegio di Smistamento aveva deciso la mia appartenenza a una delle quattro case, ma ancora mi sentivo come un ospite distratto in questo mondo magico. Corridoi che si sviluppavano in direzioni imprevedibili, scale che cambiavano destinazione con un capriccioso colpo di bacchetta e porte che conducevano a stanze segrete sfuggivano al mio tentativo di comprendere la logica di Hogwarts.

    Avevo cercato di creare mentalmente una mappa, di fissare i dettagli degli arazzi che adornavano le pareti o di riconoscere i ritratti animati che si susseguivano nei corridoi. Ma ogni tentativo risultava vano, poiché il castello sembrava adattarsi ai desideri del momento, giocando con la mia percezione come uno scherzo magico.

    Anche i fantasmi, con le loro apparizioni imprevedibili, non facevano altro che aggiungere un elemento di incertezza alla mia navigazione. Sir Nicholas, con la sua testa staccata che fluttuava in modo festoso, e il Sir Cadogan, il cavaliere dal comportamento eccentrico, sembravano divertirsi a rendere ancor più contorto il percorso attraverso le mura di Hogwarts.

    Nonostante tutto, ogni passo che facevo nel castello suscitava un senso di meraviglia. Le aule colme di storia e magia, le biblioteche affollate di libri incantati e i cortili dove la magia si materializzava sotto forma di creature fantastiche, tutto mi affascinava. Eppure, la mia incapacità di orientarmi in questo intricato labirinto magico persisteva, come se Hogwarts avesse deciso di celare il suo vero volto dietro veli incantati.

    Questione di abitudine, forse.

    La sua espressione delusa risultava quasi buffa, ancor di più lo fu la smorfia che fece quando, stupidamente (va detto), durante la sua spiegazione su come sopravvivere ai labirinti appoggiò le dita sulle siepi che ci circondavano, procurandosi una piccola ferita ai polpacci.
    Nel tempo in cui ci curò, io tirai fuori le mie cuffiette e mi misi a cercare nella bara di ricerca della Playlist quella che ormai consideravo la mia canzone preferita in situazioni che consideravo stressanti. Decine erano le notti passate, specialmente in estate dove vi era ancora il dubbio sulla scuola che avrei frequentato, assieme a questa stupida canzoncina e al suo irresistibile ritornello.
    Le offrì una delle cuffie, invitandola a metterla come avevo fatto io, facendo partire poi il motivetto.
    CHIPI CHIPI CHAPA CHAPA DUBBI DUBBI LABBA LABBA MAGICO BI DUBI DUBBI BOOM BOOM BOOM BOOM

    Ero convinto che potesse, in qualche modo, rassicurarla e disterle i nervi oltre che a distrarla dal fatto che effettivamente oggi per lei non fosse una bella giornata. E incredibilmente sembrava aver funzionato visto che mi chiese con un tono divertito se ascoltassi veramente questa roba

    Di base no, ma cavolo, dopo un'estate intera a guardare video di gatti con questa canzone in sottofondo sembra quasi essere diventata una necessità. Almeno cinque volte al giorno, come la peggiore delle dipendenze

    "Scherzai"
    Ero totalmente serio, ma meglio farla passare come scherzo che sia mai si sparga in giro la voce che Yuki Rhodes ascolti solo canzoni dallo zecchino d'oro spagnolo. Già avevo paura che la gente mi vedesse in modo strano per qualche motivo Pluribocciato, per dire. Anche se qui ad Hogwarts sembrava essere la normalità

    Dopo quel breve siparietto riprendemmo a camminare, sempre in silenzio, ma con un'aria diversa tra di noi. Decisamente più distesa. D'improvviso la sua domanda.
    La turbazione che provai fu immediata. Il cuore mi batteva furiosamente nel petto, e il mio stomaco si contorceva in un groviglio di emozioni contrastanti.
    Avevo creduto di aver superato l'angoscia, di aver sepolto quei ricordi nell'oscurità del passato. Tuttavia, quando il fantasma di quell'assassinio si materializzò nuovamente, il mio equilibrio emotivo vacillò. La sala grande, una volta luogo di gioia e convivialità, divenne un palcoscenico di ricordi dolorosi che risorgevano per tormentarmi che cercavo di evitare. Certo, era passato del tempo e si era consumato un omicidio di hna professoressa a me poco conosciuta ma la sola idea di aver assistito a tale evento mi gelava il sangue nelle vene. Specialmente l'idea che l'autore di tale azione possa essere ancora a piede libero.

    Effettivamente ora che ci penso tu non eri presente

    Dissi rompendo a mia volta il silenzio che si era creato nuovamente.

    Sì, non è stata una bella scena da vedere
    Specialmente per Rain, sembrava essere molto turbata
    Ma ormai quello che è successo è successo, non voglio parlarne più di tanto

    Avrei tagliato corto così, impedendole di fare altre domande. Comprendevo la curiosità, io stesso avevo chiesto a Halley tutte le news la prima volta che ci eravamo visti, ma dopo aver vissuto in prima persona una cosa del genere capì che non era la cosa migliore da fare.
    Chissà cosa ne pensano i miei genitori, probabilmente hanno già deciso di trasferirmi nuovamente...

    La stessa Serpeverde, capendo il momento, riportò la mia attenzione su quella che era la nostra "missione"
    Maaaaaaaaaaaaaa chi diavolo era Kai?
    Forse ho sentito male o magari semplicemente non sa il mio nome. Ah.

    Avevo attraversato gli stessi corridoi incantati e frequentato le stesse lezioni, ma il mio nome sembrava essere passato inosservato.
    La delusione fu come un sipario che cadeva su una scena di speranze e aspettative. Mi chiedevo se il mio arrivo ad Hogwarts fosse passato inosservato o se il mio nome si era disperso nell'aria carica di incantesimi che circondava la scuola.
    Stavo sicuramente esagerando con questi pensieri, ma sì, un po' faceva male. Un bel po'.
    Quest'ultimo avvenimento mi turbò e quando ci trovammo davanti alla creatura, non così carina come avrei immaginato, rimasi in silenzio immobile anche alle sollecitazioni di Victoria.
    Perché sì, io conoscevo il suo nome. Ero deciso a renderlo noto.

    Victoria, non credo che questo approccio possa funzionare
    In realtà era sicuro che potesse funzionare, nessuna creatura rifiuta del cibo ed un trattamento speciale ed accorto come quello che stava provando lei.
    Inoltre io non ho nessun sandwich con me. Se lo avessi avuto probabilmente lo avrei già mangiato. Ma se tu lo avevi, beh, lo hai scordato di là

    Avrebbe funzionato un Accio per recuperarlo vista la separazione che vi ers in mezzo? Beh, non che dipendesse da me visto che non sapevo nulla a riguardo di specifico per poterlo richiamare.
    Bah, ci penserà lei
    Io propongo di dirigerci verso l'uscita così, tanto non può fare chissà cosa se è sospeso in aria no?
    Dobbiamo pensare a come tornare indietro visto che entrambi non siamo bravi con i labirinti. Eppure mi ricordo un incantesimo che ti aiutava in questi casi, mi sfugge il nome però...

    Sì, me lo era presa. E ora che nella mia testa svolazzavano solo dubbi non riuscivo a mettere a fuoco l'incantesimo necessario per uscire da questo postaccio e andarmene FINALMENTE a dormire.




    Yuki
    Rhodes


    gryffindor - half japanese - 16yo

    i want a raccoon


    Yuki Rhodes, terzo anno Grifondoro.

    Sperava che la lezione fosse finita e che potesse finalmente andare a dormire, ma nada, altra prova.
    È contento per Victoria quando la vede gioiosa all'idea di poter "soccorrere" il Moonclaf. Si addentrando nella foresta e si fanno strada nel labirinto, rivela la sua pessima predisposizione per tali ambienti e per cercare di far sentire meglio la Serpeverde le passa una cuffietta e le fa ascoltare una di quelle stupide canzoncine che di tanto in tanto lo fanno sentire meglio nella loro stupida semplicità.

    Rivive per un attimo quello che era stato l'evento che aveva cercato di scordare inutilmente: l'omicidio avvenuto durante la cena e di come tale avvenimento gli facesse pensare che ormai per lui non ci sarebbe stata Hogwarts l'anno prossimo, i suoi genitori avrebbero insistito per mandarlo via.

    Ci rimane male quando Victoria lo chiama con il nome sbagliato e da lì in poi va in palla. Reagisce male, le da contro ad ogni proposta e non sa cosa fare. Non vede l'ora di andarsene.
    Sì, permaloso.


    Edited by Furuya Rei - 22/1/2024, 23:53
     
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