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TW: Autolesionismo e sadismo. code by friedaCODICE[color=#6666ff]« »[/color]
Edited by Vøid - 5/6/2023, 20:35. -
.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeSera tardi, era il migliore momento per riuscire a prendersi del tempo per se e Rey amava la notte.
Quella sera infatti, dopo una cena passata a leggere un libro camminava per le strade di quella scuola.
Il pensiero era sempre fisso, fisso e indelebile come un marchio nella mente.
Non aveva la minima idea di come riuscire a causare quel dolore, padroneggiare quelle arti, e sentiva dopo tutti quei continui aggettivi negativi proferiti dal professore di difesa contro le arti oscure, che di certo non si sarebbe aperto facilmente nel spiegare per bene come si faceva una tale maledizione ad una studentessa fin troppo interessata.
Le giornate infatti passavano rapidamente da un colore all'altro, talvolta nero come il vuoto, talvolta rosso come la rabbia, talvolta verde come la speranza e talvolta grigio come la tristezza.
Nulla in quella scuola la tangeva realmente, poteva implorare studenti di anni superiori di imparare, ma se qualcuno litigava, la ignorava, la prendeva in giro oppure la attaccava, Rey era per la maggiorparte del tempo impassibile di fronte a qualunque cosa accadeva all'interno della scuola. Voleva vivere un sogno, voleva che queste conoscenze non fossero più nascoste, ma libere di essere scoperte. Voleva un mondo dove chi come lei meritava di sapere, avrebbe saputo.
E quello era un'altro di quei giorni, un'altra di quelle sere, fresche come le ultime sere di primavera.
Camminava lentamente verso la torre di astronomia con l'intento di ammirare il bellissimo panorama del cielo stellato, contemplare in silenzio e lasciar fluire i pensieri di un'alieno incompreso nel mondo ostile in ogni angolo che riusciva a osservare intorno a se.
Ostile... si il mondo era ostile, perchè nessuno probabilmente avrebbe potuto capire il desiderio e il fuoco che ardeva dentro quegli occhi color smeraldo che fin troppo spesso erano incollati sui libri alla ricerca spasmodica di quella conoscenza proibita ed emozionante tra le righe spente di un libro approvato dalla scuola.
Una volta raggiunta la torre di astronomia vide una persona che conosceva, sebbene di sfuggita.
Era del quinto anno come Rey, corvonero, ed era uno degli studenti che la serpeverde aveva adocchiato già da tempo come interessanti per via del suo comportamento, aspetto particolare e soprattutto quella somiglianza tra loro due, entrambi topi da biblioteca, chini sui libri.
Chissà cosa cercava tra le parole dei libri che divorava con gli occhi e con la mente...
"Buona sera, Rhysand"
Disse Rey abbozzando un sorriso, tenendo saldamente la ringhiera della torre di astronomia e poi guardando il cielo stellato.
Non parlava molto spesso con le persone, se non per chiedere compiti, e loro più di tanto non avevano parlato, ma essendo uno degli studenti per Rey interessanti, non poteva di certo non approfondire la conoscenza maggiormente.
Il cuore batteva forte, per la felicità insieme alla paura di creare qualche problema, ma il coraggio era il primo passo, giusto?
"Anche a te rilassa la notte e il cielo stellato?"
Chiese, la serpina spesso vestiva di nero, aveva un'aspetto che si confondeva nella notte anche senza la divisa, tuttavia quella sera era particolarmente scura, per via di un leggero trucco con la matita che aveva sugli occhi.. -
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Edited by Vøid - 5/6/2023, 20:36. -
.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeOsservava le stelle, rilassandosi com'era facile farlo solo in situazioni non sociali, situazioni dove poteva staccare la spina, nel silenzio della pace che favoriva i pensieri.
Cosa poteva fare per apprendere la magia oscura senza ricevere ripercussioni? Parlare con il professore? Lo avrebbe fatto ancora, ma solamente se aveva qualcosa di sensato da chiedere, per non destare sospetti. Doveva fare dell'altro, studiare, trovarsi un luogo, mettere mano su quelle informazioni e iniziare da ciò che le tempestava la mente giorno e notte. Quella maledizione cruciatus, descritta come l'agonia più intensa, il dolore più puro e profondo, la tortura signora delle torture. Ricordava ancora l'intenso calore, euforia, brividi... le mancava il fiato a ricordare di quel giorno, le mancava il fiato a ricordare ogni piccolo momento dove qualcuno aveva provato un qualche piccolo dolore anche durante le lezioni, fissando nella sua mente l'espressione della vittima, assaporando quel secondo che sembrava durare ore, rallentato dal piacere.
La vita faceva fin troppo schifo per pensare ancora a viverla senza coltivare la propria passione, ogni giorno che passava, la mente di Rey le urlava di agire, agire in fretta, di coltivare questa passione nel migliore dei modi, e di non perdere tempo.
"Le stelle sono in grado di farti pensare quando il chiasso delle chiacchiere inutili delle persone te lo impediscono"
Disse, sospirando, rimanendo incantata poi su quelle stelle.
Era vero, ne avevano viste di cose, probabilmente in quel preciso istante qualcuno nel mondo stava soffrendo intensamente come desiderava Rey, e in parte ne era felice, in parte provava un'immensa invidia per qualche stella che, se avesse avuto una coscienza umana, avrebbe potuto assaporare ogni istante senza nemmeno troppa fatica.
"Se le stelle raccontassero ciò che hanno vissuto, a quest'ora la conoscenza umana sarebbe così elevata che forse neppure riconosceremmo la società di quel nuovo mondo"
Avere la conoscenza delle stelle, la conoscenza di ogni cosa...
Rey aveva avuto da sempre qualcuno che le mozzava la sua voglia di conoscere, maltrattata e umiliata per il semplice desiderio di sapere.
Sapere era come una droga per Rey, per un'attimo si chiese ancora come mai non era stata smistata corvonero, per poi ricordarsi quali ambizioni aveva, e tornare a pensare a serpeverde.
Ma solo, era semplicemente testurbante corvo-serpe.
"Il relax della notte e la bellezza del cielo stellato mi aiutano ad avere ispirazione e ordinare le idee"
Disse, per poi tornare a guardare Rhysand con uno sguardo straordinariamente calmo.
Era davvero un tipo particolare, più di altri suoi compagni e iniziò a pensare che forse era il più carino della scuola, ma non intendeva esporre questo suo pensiero, era alla fine un complimento futile sulla bellezza che più che un "grazie" non rendeva.
"Ho mille sogni, mille progetti e mille pensieri, la testa scoppia, e in sala comune non mi trovo, fanno troppo baccano. Preferisco stare in pace, talvolta vengo qui, altre volte in biblioteca, altre volte al parco davanti al lago nero..."
Disse, tornando poi a guardare le stelle, iniziando a riordinare nella sua testa il piano per agire.
Al reparto proibito sicuramente qualcosa sulla magia oscura c'era, e sulle maledizioni senza perdono pure, tuttavia come sarebbe riuscita a intrufolarcisi senza venir beccata? E una volta li, quale libro avrebbe dovuto prendere?
Si stava già organizzando i piani, A B e C, tutto quanto in scaletta.
Quando voleva qualcosa, Rey la otteneva. -
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Edited by Vøid - 12/8/2023, 12:31. -
.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeLe parole di Rhysand erano come ... molto più interessanti delle parole degli studenti, Rey si chiedeva a volte come mai trovasse più interessante parlare con i professori o gli studenti più grandi di argomenti affrontati a lezione rispetto ai suoi coetanei o addirittura più piccoli.
Nel discorso di Rhysand notava la stessa sensazione che provava nel parlare con un insegnante, amore per la conoscenza, conversazione non futile, ma utile a ragionare e soddisfare.
Forse perchè era corvonero? O forse era solo una stella caduta dal cielo che aveva ottenuto il potere di parlare?
"Non mi spaventa, se i centauri sono davvero così intelligenti, penso avranno più possibilità di molte altre persone di notare la mia semplice sete di curiosità, che per definizione è qualcosa da non condannare"
Disse, abbassando leggermente il capo pensando al mondo, alla spiegazione di difesa ottenuta dopo le lezioni.
Il professore aveva spiegato, ma in un modo seppur emozionante, estremamente vago.
"Tuttavia non mi avvicinerei mai a sconosciuti senza un piano B di fuga ben organizzato"
La prudenza non era mai troppa, ma i centauri avrebbe volentieri cercato di incontrarli per parlarci, ogni esperienza per Rey era un occasione di imparare ancora di più.
Dopo un'iniziale commento riguardo al fatto che in cinque anni, avendo gli stessi luoghi di ritrovo non avevano mai parlato, al quale Rey aveva risposto con un semplice sorriso, dopotutto era vero, ma solo ultimamente Rey ci teneva ad aprirsi ancor di più, lui iniziò a parlare di... proibito.
Rey ebbe un brivido, si voltò con lo sguardo sbalordito, ascoltando incredula ogni sua parola e sentendo dei brividi così forti al cervello da farla star male.
Esplosione, uno shock di emozioni simile a quando si riceveva la notizia di un lutto in famiglia, ma la versione positiva, con una gioia incredibile.
A caso aveva iniziato a parlare di proibito, quasi fosse un legiliments, descrivendo con perfezione millimetrica le sensazioni che Rey provava come se stesse cucendo la tela dei desideri.
Poi si bloccò, riportandola alla realtà mentre i brividi dentro di lei si fermarono lasciando posto ad un leggero giramento di testa.
Che diamine era successo... si sentiva qualche centimetro da terra, Rhysand era li, sembrava come se non avesse detto nulla di nulla... invece le parole che aveva detto sembravano per Rey quasi un'allucinazione, tali da illuderla per qualche secondo, che potevano essere state davvero allucinazioni.
"N-non mi annoi con questi discorsi"
Disse, sentendo un calore così intenso da sentire, seppur era sera, il bisogno di staccare i vestiti dalla pelle per far uscire il vapore bollente intrappolato nei vestiti.
"Comprendo pienamente ciò che intendi"
Dopotutto aveva iniziato Rhysand, non poteva condannare Rey solamente perchè andava dietro al suo discorso, no?
"Il proibito ha un fascino, è naturale, e continuare a proibirlo per chi ha una grande sete di conoscenza è una vera e propria violenza, sono d'accordo. Certe cose a scuola non si impareranno mai, e la conoscenza non si rivela a te per pietà"
Aveva detto troppo? Forse si, perciò si limitò a sospirare, e guardare in basso
"A me piace conoscere, sono in una scuola di magia per imparare la magia, già ho vissuto a forza dai babbani quando sentivo che il mio mondo era il mondo magico, non c'è nulla di male a voler imparare tutto su questo mondo"
Le interessavano le arti oscure, ma era così pericoloso parlare di queste cose.
Avrebbe voluto chiedere di andare in quei posti proibiti, consigli su come infiltrarsi al reparto e prendere quel libro che conteneva le istruzioni per usare quella maledizione... ma nulla, sapeva che una cosa del genere l'avebbe messa nei casini fino al collo. -
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Edited by Vøid - 5/6/2023, 20:40. -
.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeRey rimase ad ammirare le stelle col cuore in gola mentre Rhysand tornò a parlare.
Disse che doveva essere dura tornare dai babbani, si... era molto dura, sia per la mancanza di magia, sia per la presenza del padre che non mancava di maltrattarla ad ogni occasione. Non poteva parlare di magia che quello smidollato, appena poteva, iniziava a riempirla di botte. Era purosangue, ma voleva fare il nato babbano, e se non fosse per la lettera di Hogwarts che aveva continuato a ricevere incessantemente, avrebbe fatto vivere (controvoglia) la figlia dai babbani per sempre.
Ora che però era in una scuola magica, suo padre si raccomandava che la figlia diventasse un auror di primo ordine, rifiutandosi anche di utilizzare la magia oscura se dovessero darle l'autorizzazione.
Dal canto suo Rey voleva insegnare difesa, non combattere al servizio della legge, tuttavia insegnare difesa era solo una piccola parte delle sue ambizioni, una parte futile e quasi priva di significato. Avrebbe rinunciato alla cattedra per combattere per la realizzazione di un mondo dove la magia, anche oscura, era alla portata di tutti, e ciò che era proibito, poteva venir studiato, o ancor meglio, era nel programma scolastico.
"Condivido totalmente ciò che dici"
Disse, incredula, tornando a guardare Rhysand come se fosse una sorta di sdoppiamento di se stessa, uno specchio che rifletteva lei stessa durante uno dei suoi discorsi allo specchio dove fingeva di avere qualcuno che la capiva davvero.
"Se ci pensi si, bene e male come concetti sono figli della cultura, cambiano nel tempo. Ciò che era bene o male anni fa, ora è totalmente diverso, pertanto trovo anche io queste etichette inutili e addirittura dannose"
Suo padre era proprio l'esempio, lui pensava di essere "bene" perchè non usava la magia oscura, ma picchiava la figlia, talvolta mandandola all'ospedale, e si giustificava dicendo che aveva lo scopo di non farla cadere nelle tenebre.
L'educazione dei figli, la famiglia, il vestiario, anni fa molte cose erano male e ora sono accettate e molte cose erano bene e ora sono condannate.
Questo può essere un motivo sufficiente per limitare la conoscenza? Rimanere all'asciutto lasciando corrodere la mente dalla curiosità? La verità era che ognuno aveva la propria morale, i propri pensieri, e ogni forma di prevaricazione trasformando il concetto di uno come "giusto" era una dittatura.
Rey aveva la sua, aveva passione, era una strega, meritava di conoscere la magia, anche quella più proibita.
E il pensiero tornò alla biblioteca, a quel libro che voleva a tutti i costi avvicinarla a quella conoscenza, citando quelle maledizioni senza però approfondirle.
Al professore, quando le aveva chiesto cosa fossero, specialmente le domande relative alla maledizione cruciatus... perchè doveva ammetterlo, era la sua preferita.
Tutti quei ragguagli sul fatto che era magia oscura per eccellenza.
Ci arrivava da sola che quella era magia oscura, e la riempiva di un estasi indescrivibile.
"Capisco benissimo"
Disse poi ancora Rey, la scuola non prepara completamente a cosa c'era la fuori, e Rey sapeva che parlando così poco di magia oscura rimanevano solo gli auror realmente preparati... sempre se sotto sotto lo erano davvero.
Odiava troppo la conoscenza nascosta, e nel discorso di Rhysand si ci perdeva completamente, per la prima volta nella sua vita...
Poi arrivò quella fatidica domanda... a cosa si dedicherebbe, nel panorama del proibito?
Quella domanda in quel momento fece un particolare effetto in Rey, che subito, istintivamente sgranò gli occhi e sorrise.
Quella domanda la faceva sognare di più della domanda "cosa vuoi fare da grande" e in quel momento comprese che forse, ciò che voleva, non era insegnare difesa contro le arti oscure, ma insegnare Arti Oscure, e basta.
Il cuore batteva fortissimo, poteva dirlo o no? Beh... aveva chiesto cosa voleva, nel panorama del proibito, non qual'era il sogno della vita, non poteva nel caso fosse una trappola per incastrarla architettata da qualcuno, lamentarsi, cosa avrebbe potuto rispondere... "nulla"? Nessuno ci avrebbe creduto, ovviamente.
"La magia oscura"
Quelle parole uscivano rapide, senza volere con più emozione del normale.
Il cuore batteva fortissimo e vampate di calore scaldavano il corpo come prima.
La chiacchierata con Rhysand era forse la più bella mai fatta nella vita, e rimpiangeva il fatto di essersi fermata a parlare con lui solo in quel momento.
"Sai, recentemente ho letto di tre maledizioni chiamate "senza perdono" in biblioteca, mi hanno incuriosita tantissimo e avevo domande, specialmente relative alla cruciatus, e ho chiesto approfondimenti al professore di difesa"
Il cuore pulsava a mitraglia, un po' per paura, e un po' per l'euforia.
Non aveva fatto nulla di male, neppure era andata al reparto proibito, perciò...
"Mi ha spiegato qualcosina, è stato illuminante, avevo chiesto cosa provava una vittima della maledizione cruciatus e se era possibile morire solamente per il troppo dolore"
Aggiunse, cercando di essere il più tranquilla possibile, ma l'emozione intensa si sfogava dove ancora non era in grado di controllarsi.
Gli occhi erano lucidi, vibranti, la voce era cambiata, più calda ed emozionata, lo sguardo era rapito mentre ne parlava, anche se la postura e le parole usate davano l'impressione di una ragazza si interessata ma tranquilla, dentro di se avrebbe voluto esplodere, di emozione, di gioia...
Non poteva... non poteva esplodere...
"Si è raccomandato che io sapessi che questa era magia oscura, e che non si scherzava. Lo so, ma ha suscitato davvero tanto il mio interesse, e non mi interessa, se è oscura comunque voglio soddisfare la mia sete di conoscenza"
E imparare a farla un giorno, purtroppo il professore non aveva spiegato ne movimento, ne le intenzioni che bisognava avere, anche se per molti altri incantesimi serviva immaginare quello che si andava a creare e il desiderio, perciò veniva da se che per esempio, per la cruciatus, forse bisognava immaginare la vittima in preda ai dolori più forti, mentre strillava, e desiderare di farlo. Ma il movimento?
"Che diamine Rey..." pensò, sentendo il cuore così forte in petto da tremare leggermente "calmati... cosa ti fa emozionare in questo modo..." l'immagine della vittima ipotetica, implorare di smetterla sotto i dolori di quella maledizione l'aveva completamente stesa, avrebbe voluto prenderla, infierire ancora e ancora, fino a quando non moriva per quello... allora... avrebbe iniziato con un altra vittima, con ancor più desiderio che con quella precedente.
Prese un respiro, non poteva di certo perdere completamente il controllo li, davanti a Rhysand che faceva discorsi così piacevoli per poi farsi odiare.. -
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Edited by Vøid - 5/6/2023, 20:39. -
.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeRey non poteva di certo fermarsi ad ascoltare Rhysand. Condivideva tutto, il fatto che il vicepreside non poteva dire molto, ma sicuramente conosceva di più sull'argomento che si era trattato, anche se non lo poteva esprimere. Sul fatto che etichettare come male la morte era una cosa insensata, essendo la morte una parte normale della vita.
Sembrava avere una conversazione con se stessa, le parole pronunciate dalla bocca di Rhysand erano come parole che Rey stessa voleva pronunciare ma non aveva avuto l'opportunità di farlo.
Si stupì di quella connessione mentale, una connessione mentale incredibile, simile a persone che condividevano le giornate per anni e che nella loro parte più interna era rimasto qualcosa che collegava quelle due anime.
Forse senza parlarsi hanno potuto inconsciamente condividere pensieri e idee durante i loro anni a Hogwarts?
Se si... come mai loro e non con altri?
Ogni parola, ogni emozione percepita tra loro, era qualcosa di indescrivibile a parole, incredibilmente piacevole, una sintonia ... strana... mai provata prima.
Parlò di quel parassita, un parassita che Rey non conosceva, un verme che si insinuava nelle lumache e viveva a spese di quella lumaca, come un virus.
Dal suo discorso si poteva comprendere che essendo normale, controllo dolore e morte, condannare certe cose era insensato.
Rey sorrise, non poteva dirlo meglio, condivideva appieno, e non poteva dirlo meglio.
Poi Rey notò qualcosa di Rhysand di... incredibile.
Osservò i suoi occhi, uno sguardo che trasmetteva la stessa euforia ed emozione che aveva anche lei.
Uno sguardo, incrocio di sguardi e di emozioni, Rey sentì subito un brivido lungo la schiena, e si bloccò persa in quegli occhi con una luce tutta nuova.
Parlò di non impedire le arti oscure di accettarle...
Quanto condivideva, quanto era d'accordo, non riusciva neppure più ad annuire, ma tanto era inutile, non poteva ripetere come un disco rotto "concordo pienamente" ad ogni parola pronunciata da Rhysand.
Parlò di Durmstrang, una scuola che Rey aveva solo sentito nominare.
Li si insegnavano le arti oscure? Sul serio? Era sotto shock, sorprendentemente incantata e felice.
"Ogni cosa che dici la capisco e la condivido"
Disse, con un sorriso e il cuore che pulsava in lei, vibrante.
"Io se desideri conoscenza senza limiti posso provare a condividerla, anche se probabilmente ne sai più te"
Tremava leggermente, il cuore batteva troppo forte.
"Puoi rivelarmi le cose che sai? Sarebbe un grande sogno per me, purtroppo a me hanno impedito di sapere per fin troppo tempo"
Sentiva il cuore battere forte, e la mente era quasi fuori controllo...
Ancora... ancora una volta...
Doveva imparare a controllarsi molto meglio, un giorno di questi. -
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.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeRhysand parlava, e Rey questa volta, dopo quelle parole, non aveva più ne la forza, ne il controllo.
Aveva sentito bene? Proporre di condividere le conoscenze, di camminare fianco a fianco, contro le avversità, alla scoperta di ciò che era proibito.
Lo fissava, era ciò di cui aveva più bisogno, un sogno che stava diventando realtà in una sera come tante che però si era trasformata in una delle più speciali della sua vita.
Bizzarro, il padre odiava i serpeverde, ma... corvonero?
"Oh certo che mi va"
Disse Rey, con un sorriso così colmo di gioia da essere quasi assurdo e innaturale.
Rey sorrideva, ma mai con questa intensità, questo piacere e questo trasporto.
Gli occhi vispi, spalancati e colmi di desideri, il labbro sorridente e il viso colmo di gioia incontenibile.
Nessuno aveva mai visto in quello stato, non si conteneva, e si conteneva pure dal vicepreside, con Rhysand ora no.
"Posso condividere ciò che so sulle maledizioni senza perdono, anche se è davvero poco... qualcosina sul crucio alla fine"
Disse, mentre nel pronunciare "crucio" sentiva una scarica di brividi intensa capace di alterare il timbro di voce.
Istintivamente cercava di contenersi, sapendo quanto fosse malvisto mostrare particolare interesse verso una maledizione senza perdono, specialmente quella...
"Il professore disse che ciò che si sentiva erano fiamme, essere perforati da un infinità di coltelli... deduco caldi come il fuoco"
Nel dire queste cose dovette impegnarsi il più possibile per contenersi, l'alterazione della voce per l'emozione, le parole che non uscivano, sempre per la troppa emozione...
"Crucio significa crocifiggere, torturare, il professore disse che era il dolore nella forma più pura del termine"
Rey dovette concentrarsi ora per non tremare, immaginava se stessa in classe, insegnante, che spiegava queste cose così intense e meravigliose agli studenti, per poi insegnare a ciascuno di loro come farlo contro altri alunni, assistendo per il resto della lezione a torture strazianti in grado di piegare facilmente gli alunni più fragili e di far brillare negli occhi degli alunni sadici una scintilla, la scintilla che Rey era sempre stata costretta a nascondere.
"Chiesi al professore se era possibile morire, il corpo che cede per il troppo dolore, come stremato, oltre il limite di sopportazione umana. Mi disse di si, che era possibile secondo lui"
E Rey si trattenne dal dire che si, ci avrebbe voluto provare, quanto desiderava uccidere in quel modo...
"Nulla su come concentrarsi per farlo, nulla sul movimento della bacchetta"
Aggiunse poi, completando a mente la frase finendo con un "ovviamente". -
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.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeSublime?
Rey percepiva quella sensazione, mentre spiegava cercava di contenersi, ma sentiva come una strana connessione con Rhysand, come se i due si capissero senza parole.
Più parlava e osservava Rhysand, e più le sembrava di vedere se stessa allo specchio.
Fu solo alla successiva frase, che sentì vibrare dentro di se, con un intensità pari ad un fulmine.
Cosa aveva provato? Perchè chiederle una cosa del genere?
Ricordava, lei non amava i dolci, perciò di base non li aveva mangiati, ma aveva visto tutti gli altri come impazziti, in una sorta di pazzia generale.
Rey ricordava ancora, fissa in testa come un sogno erotico inaspettato.
Era li, osservava gli altri rimanendo ferma, senza fare nulla, nutrendosi di ogni azione in grado di danneggiare qualcun'altro, di rompere la loro mente, di logorare l'anima e di devastarne perfino il corpo, culminato anche col decesso di una persona, in tutto quel trambusto.
Rey ci aveva capito poco, ma quel poco era bastato per farla sognare tanto che quella sera... ripensandoci....
Quale sublime piacere.
"Io?"
Disse, non sapendo cosa poteva dire e come
"Io ho provato... una sensazione strana..."
Disse, la voce però era chiaramente... strana...
Tremava, vibrava
"Bello"
Disse solamente, senza sbilanciarsi su cosa, per poter recuperare nel caso qualcosa andasse storto.
La voce tuttavia, tradiva il fatto che era molto, molto più bello del semplice "bello"
"e tu? Cosa hai provato?". -
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