-
.
"È ora di mutare"
Ecco la frase che ho sentito in sogno questa notte.
Ero in mare, nel bel mezzo dell'oceano come nei sogni precedenti, ma avevo deciso di non opporre resistenza alle bestie del mio subconscio nascoste nell'abisso sotto di me, e cosí facendo i tentacoli del polpo-incubo mi afferrarono braccia, gambe e torso per trascinarmi nel buio.
Scendendo percepivo l'acqua diventare piú fredda, ma ero tranquillo, perché sapevo che doveva succedere, era ora.
E tutt'a un tratto, il fondo, c'era un'enorme conchiglia, al cui interno la fonte di luce si rivelò essere una perla. Era enorme, avrei potuto stendermici sopra, ma prima che mi facessi venire strane idee sulla sua superficie luminosa apparvero delle parole, anzi, una frase: "è ora di mutare".
Dopodiché, un enorme vortice, una specie di maelstrom sottomarino, iniziò a risucchiare tutto.
E cosí, mi ritrovai sulla sabbia... Il sole era bollente...
Rocce enormi e crepacci davanti a me, era un deserto. Saguari enormi, piante stranissime e un'atmosfera stranamente familiare, di pace, niente piú terrore.
Camminai verso nessuna direzione in particolare, calpestando l'asfalto crepato, guardando piccoli scorpioni neri e grosse formiche rosse passare tra i miei piedi.
E poi la vidi, di colpo davanti a me, enorme, con le sue ali color rosso fuoco come il sole che tramonta... Occhi neri, che scrutavano la mia anima. Finalmente avevo trovato la mia forma interiore. Un obiettivo? Un messaggio? O semplicemente la forza di andare avanti.
Mi svegliai, ed ero felice, ispirato. Per cui decisi di venire qui alla Testa di Porco.
Non avevo idea che ci fosse un posto del genere ma è un buon motivo per non darmela a gambe da quella scuola.
Sono qui seduto al bancone, con la mia chitarra, perché non potevo non portare con me la mia Netherwood. Di legno infernale.
Sento l'odore legnoso del menú che ho davanti e do un'occhiata ai drink.
Sembrano tutti buoni, peccato per gli effetti collaterali. Opto quindi per un Whisky Incendiario.
Il barman me lo porta in due secondi, io gli lascio un Galeone.
Prendo il bicchierino e inizio a sorseggiare il drink. È molto forte, cazzo, se è forte. Potrei sputare fuoco, se lo volessi. Mi piace.
Mi guardo intorno, la gente qui è strana, ti guarda come guardano gli stronzi che entrano nel saloon sbagliato nei film western, prima di essere sfidati a duello. Solo che qui invece delle pistole usano i bastoncini magici del cazzo. Mi è venuta voglia di suonare qualcosa.
Prendo la mia Netherwood che ho appoggiato sui piedi del mio sgabello, me la appendo in spalla e inizio a suonare, e canto un po'.
Keep your eyes on the road, your hands upon the wheel...
Amo questa canzone, e non so perché, ora piú che mai rende l'atmosfera perfetta per me, rende questo posto bello, caldo, accogliente.
Let it roll, baby, roll, let it roll, baby roll, let it roll, all night long!
Mentre canto vedo il barista che smanetta sotto al rubinetto e accende l'acqua chiedendo al suo collega da dove venisse "quel rumore strano e fastidioso", quindi, sorridendo con espressione autoironica gli dico:
Sono io, scusami, non suono da un po', bello
E mi faccio due risate.
Dopodiché mi perdo fra le note di altre canzoni, verto sul blues, suono e le mie dita si attaccano alle corde delicatamente per poi accarezzarle nel passaggio da un accordo all'altro, faccio facce strane e buffe perché mi lascio trasportare e non sono piú io che la suono, ma è Netherwood a suonare me.. -
..
-
.
Stavo dando il massimo di me con la mia Netherwood e la mia voce grossa, mi sarebbe piaciuto avere una voce punk, forte e accesa, invece ho una voce profonda, per questo do il meglio quando canto le canzoni dei Doors.
E poi, ora sto bene, sono tornato in me, le allucinazioni sono sparite. È ora di festeggiare.
Molte persone mi sentono cantare, e ciò mi fa sentire bene, come se tenessi tutti in pugno, affascinati non da me, non dal mio aspetto, non sono un modello, bensí dalle mie azioni e dal mio modo di fare arte, dal mio carisma che coltivo ogni giorno.
La chiave per il successo non è l'aspetto fisico.
Sento ogni accordo come se venisse direttamente dal mio cuore e le mie mani sono come estensioni dei miei nervi che toccano i punti giusti per produrre la melodia.
Il Whisky Incendiario mi ha dato la carica giusta, fiamme, calore, il profumo dell'asfalto rovente e crepato.
So che forse i ricordi torneranno ad avvelenarmi scatenando di nuovo quella follia che mi ricorda la donna della mia vita.
Non mi pentirò mai di essermi macchiato le mani con il sangue di quei ragazzi, perché alcune persone non meritano di vivere, se stupri una donna non meriti un secondo in piú della tua misera e schifosa fottuta vita.
E questo vale anche per pedofili e altri maniaci del genere.
Ma non devo pensare al dolore, ora è il momento dell'arte. Faccio l'uomo, è questo che sono.
Piscio in piedi, dopotutto.
Ci sono uomini che pisciano seduti, e, diamine, hai l'uccello, se sai mirare usalo, cazzo.
Mentre la mia mente pensa ste stronzate vengo distratto da un ragazzo, e chi potrei mai beccare in questa latrina se non il mio caro Malachai. Detto Kai.
Mi dice che non mi credeva un tipo da posti come questo, e lo guardo con un sopracciglio alzato perché non riuscirei ad immaginarmi in un posto diverso. Forse questo pensa che io, essendo un Corvonero, debba passare le mie giornate su un libro.
Non me ne frega un cazzo dello studio, in realtà.
Poi fa i complimenti a Netherwood, e questo mi piace.
Mi piace anche il fatto che mi faccia i complimenti per come la maneggio, per la mia musica.
Provo un orgasmo emotivo, amo i complimenti.
Poi mi dice che piú tardi potremmo farci un drink insieme.
Ora, io riconosco quando qualcuno fa un complimento sincero, e lui lo sembra, ma non lo conosco cosí bene, non dopo una sola lezione in cui abbiamo svolto un esercizio insieme. E la cosa mi puzza, però forse sono i miei problemi a fidarmi delle persone. Ho un fiuto particolare riguardo a chi prova a giocare sui complimenti per approfittarsi di me.
Però gli faccio un cenno, mentre continuo a suonare per intrattenere il pubblico.
Passano venti minuti circa e stacco il jack dalla chitarra che era attaccata all'amplificatore per spostarmi, con Netherwood appesa al collo, verso il bancone in cui si trova Malachai.
Accanto a lui c'è una biondina, e la sua bellezza è simile a quella della professoressa gnocca.
Il mio istinto da macho caliente sudamericano si attiva, e fottendomene altamente di Kai, mi avvicino alle sue spalle per sussurrarle all'orecchio una frase:
Hermosa, dove hai lasciato le ali? Che ne dici di un lento sul palco?
Lo dico con accento latino, e intanto suono tre corde per riprodurre la chitarra delle serie romantiche messicane, e dare al tutto un'atmosfera molto calda.
Forse ho ignorato il fatto che qualcuno stesse già provando a rimorchiare quel bocconcino, ma è la legge del piú carismatico, e del piú caliente, dopotutto.. -
..
-
.
Oh, che sorpresa, sento una voce familiare, una voce irritante.
Avrei dovuto immaginarmelo, che il gradasso avesse mirato alla piú bella donzella all'interno di questa baracca di alcolizzati.
Il signorino mi spara una battutina da "Manuale del pagliaccio alle prime armi" nella quale sostiene che io abbia un attimo perso di vista il palco.
Sorrido alla biondina come per dire "aspetta, devo un attimo occuparmi di un coglione", poi mi giro verso il grande e magnifico Kai.
Gli faccio un sorriso a trentadue denti per fargli capire che in realtà mi trovo nel posto giusto, e che adesso è il mio momento, non il suo.
Lui ricambia il sorriso, uno strano sorriso, e quando due uomini al bar si sorridono con QUEL sorriso o si stanno per baciare, o stanno per passare alle mani.
Poi decide di continuare a parlare, e credo stia cercando di mettermi in ridicolo per fare pateticamente colpo sulla bionda, però con me questi giochetti non funzionano.
Guardate! Il grande Kai! Sua maestà, le stavo tenendo il posto caldo accanto alla bambolina qui presente
Dico con tono sarcastico al punto che mi viene la paranoia che avesse davvero creduto alle mie parole.
Ho invece la conferma del fatto che in realtà capisce benissimo il sarcasmo (strano, davvero strano per un tipo come lui) quando mi afferra per il colletto della giacca e mi spinge via.
Indietreggio inevitabilmente.
Sento la rabbia che inizia a divampare nel mio corpo come fiamme roventi.
Ma è nel momento in cui, dopo aver detto la pessima frase "vai a strimpellare la tua chitarra da un'altra parte" appoggiandomi peraltro una mano sulla spalla, spingendomi nuovamente, che la mia vista si intorpidisce e immagino il ticchettio di un ordigno sul punto di esplodere.
Noto, con grande, enorme rabbia, che nell'indietreggiare ho sbattuto contro la mia Netherwood che era appoggiata al bancone, facendola cadere a terra...
Guardo la chitarra stesa sul pavimento di legno, poi, molto lentamente sposto lo sguardo verso di lui, non sorrido piú, queste cose non devono succedere, nessuno può permettersi di spingermi, nessuno può sminuirmi davanti agli occhi di tutti, e nessuno, NESSUNO può deridere la mia musica e danneggiare il mio amato strumento musicale.
Lo guardo, con occhi pieni di odio, e sento la mia voce cambiare, ora è cupa:
Non so con chi tu creda di parlare, Kai, ma non hai idea di quanto tu non abbia voglia di vedere il mio lato peggiore, no, non hai idea.
Mi avvicino con passi tranquilli, a ogni passo è come se accendessi una fiamma, le mie pupille puntate verso le sue, come se volessi forargli l'anima con lo sguardo.
Mi sistemo il colletto della giacca di pelle mentre avanzo.
Quando ero bambino, mio padre mi insegnò a difendermi, e siccome ero molto snello, quindi fragile, mi consigliò di usare l'attacco a sorpresa, ad essere totalmente imprevedibile, a distrarre, e di conseguenza colpire con tutta la mia forza.
Quindi...
Sai cosa, Kai? Non credo, che nella tua ignoranza, tu conosca il Knockout Blues, nel quale oltre a strimpellare le corde, chi suona tende a...
Tra le parole dette con tono distratto chiudo la mano destra in un pugno e a gran velocità, lo fiondo verso la sua mascella.... -
..
-
.
L'ho beccato di striscio, non ci credo, ha schivato il mio cazzotto. Questo figlio di puttana è un ottimo rissaiolo, e questo mi piace. Abbiamo messo un pizzico di peperoncino ai burritos, qualcuno a breve avrà il culo in fiamme. E anche la mascella.
Si tocca il punto sfiorato dalle mie nocche e mi grida "sei fottuto Espinoza!" pronunciando il mio cognome in un modo irritante e per altro sbagliato. Poi se la tira dicendo "chiamami Kai" convinto di avere un nome complicato. Pensa che stronzo.
E mi arriva un gancio destro, credo mirasse al naso ma faccio in tempo ad indietreggiare, guardo all'indietro per mezzo secondo in modo da capire dove fosse Netherwood per evitare di inciamparci, ma quel brevissimo lasso di tempo da il vantaggio al bastardo per caricarmi con un calcio in pieno stile samurai mirato allo stomaco.
Niente da fare, mi prende in pieno.
Volo all'indietro e sento per un attimo il sapore del Whiskey Incendiario bevuto poco prima. Che spettacolo, devo prenderlo piú spesso.
Atterro di schiena superando la chitarra e mi si ferma il respiro.
Non è la prima volta che mi succede, reggo i colpi, ma la botta alla schiena è sempre un'esperienza mozzafiato. Letteralmente.
Tiro un respiro profondo e mi metto lentamente in ginocchio.
Sei proprio uno stronzo, Kai, dove hai imparato questa mossa da ninja incazzato? Non credevo insegnassero queste tecniche all'asilo nido...
Dico con la voce roca, mentre gattono verso il mio amato strumento musicale fingendo di strisciare verso di lui a causa del dolore.
Sono sicuro, anzi, potrei scommettere le mie palle, che Kai mi sta guardando con l'aria da "guardate questo patetico Corvonero che ha beccato male", e diamine, quanto si pentirà tra qualche secondo.
È questione di secondi, perché sono a qualche centimetro da Netherwood.
In passato ci ho ammazzato un tizio, gliel'ho quasi spaccata sulla nuca, però è stata quest'ultima a scoppiare.
Non voglio ammazzare Kai, ma voglio fargli assaggiare del buon legno, voglio che capisca che io non sono il solito coglioncello che può permettersi di deridere, per di piú davanti ad altra gente.
Alcune persone esultano, dicono cose come "dai, finiscilo!"
Mi piace, mi ricorda i bei vecchi tempi, quelli nei quali ho imparato che la cosa importante è saper prendere in pieno i colpi piuttosto che darli.
Però lo sappiamo tutti, nella vita bisogna dare e ricevere, e io non sono un ingrato. È arrivato il momento di dare.
Accidenti, mi hai spappolato lo stomaco, adesso ti devo sistemare, Kai... Ti danno un gran fastidio i denti in bocca, eh?
In un attimo, e sorprendendomi per la mia stessa velocità, afferro il manico robusto di Netherwood e facendo una sorta di piroetta rialzandomi e caricando il colpo, concentro tutta la forza nelle braccia e miro alla sua guancia sinistra sferrando il colpo.
E spero vivamente di non accopparlo.. -
..
-
.
E dai, non può essere andato giú cosí facilmente.
Forse la mascella gliel'ho fatta volare via e gli avrò fatto sbucare qualche dente dal buco del culo, però non credo di averlo accoppato.
O almeno credo.
La folla adesso sta dalla mia parte e trovo vergognoso quanto le persone siano simili a un branco di pecore...
Per un piccolo istante mi sale un istinto aggressivo nei confronti delle persone attorno, un odio quasi primordiale verso l'ignoranza e la sete di violenza delle folle.
Cazzo! Ho letteralmente quasi spaccato una chitarra elettrica in faccia a un tipo e la gente invece di intromettersi fa il fottuto tifo!
Questo è un piccolo promemoria di come funziona il mondo e del perché io spero che ci sia un'apocalisse zombie. Anzi, non so cosa voglio, forse meno ipocrisia, eppure sono il primo ad essere un ipocrita. Voglio libertà? Cos'è la libertà? Non lo so. So solo che un buon 90% degli esseri umani, che siano babbani, maghi, stronzi, sono dei viscidi codardi senza palle. Guardo le facce delle persone con un'espressione di rabbia e irritazione, li guardo uno a uno, facendogli capire come da un momento all'altro potrei afferrare uno di loro dai capelli e sbatterlo su questo pavimento per spaccargli le costole.
Oh, non esultano piú. Che strano.
Mi avvicino a quello che sembra essere ormai un cadavere per capire se ho fatto l'ennesima stronzata e no... Non ci credo, dai hahahahahaha!
Ha usato la mia mossa il figlio di puttana! Quella del finto morto!
Lato positivo: non è andato a pascolare le pecore.
Lato negativo: le sto per prendere.
Un po' me lo merito, mi piace la sua indole. È tosto, ed era da un po' che non mi divertivo in questo modo.
Me l'hai fatta, bastardo!
Mi afferra e cadiamo a terra in una serie di mosse che rende il tutto simile a due ragni lupo incazzati che si scannano.
Rotoliamo, sono sopra di lui, poi lui su di me, che diamine.
Potevi almeno invitarmi a cena prima, maschione!
Gli dico poco prima di sentire due martellate, una a destra, una a sinistra per poi ricevere una bella gomitata sul naso che questa settimana è stato il protagonista di svariati atti violenti.
Sorrido con il sangue che forma due baffi sulle mie labbra e vedo il barman con il viso paonazzo e gli occhi iniettati di sangue che afferra la belva dalla giacca per poi sbatterla fuori gridando frasi che non ho voglia di capire e io, rialzandomi come se nulla fosse successo, gli dico:
Grande hermano, butta fuori sto coglione e poi fammi un altro Whiskey Incendiario, che ne ho bisogno
Ridendogli in faccia prima di essere preso dal colletto per essere portato verso la porta.
Non so che diamine si mangia il barman a colazione ma mi solleva e mi butta fuori come se fossi un fottuto gatto randagio.
Naturalmente casco di faccia, su una pozza di piscio.
E in quel momento penso che purtroppo non credo di poter avere un altro bicchierino.
Dovrò comunque tornare dentro a prendere la chitarr...
No... Me l'hanno appena lanciata fuori dalla finestra. Cazzo.
E sento Kai che mi chiede se volessi ammazzarlo.
Lo guardo pulendomi il naso dal cocktail di sangue e piscio e gli sorrido, credo di essere abbastanza inquietante in questo momento...
Ti dirò, quando hai insultato la mia musica ci ho fatto un pensierino, ma siccome il tuo cervello e i tuoi denti sono ancora dove dovrebbero essere significa che no, non ho cercato di ammazzarti. Ad ogni modo, mi piaci, sei stato un vero pezzo di merda con due palle d'acciaio e non vai giú al primo colpo. Era da tanto che non facevo una rissa cosí divertente, e non so che tipo di passato di merda inondato di traumi tu abbia avuto, ma cazzo, mi hai regalato una gran serata. Corvo contro serpente è scenografico, dopotutto.
Mi avvicino poi a lui guardandolo negli occhi, a due centimetri di distanza fino a fargli sentire il mio fiato sul suo collo. Gli occhi fissi nei suoi, come due dobermann con le orecchie alzate.
Quindi? Ti sei sfogato? Hai tirato fuori tutta la merda che ti portavi dentro? Io capisco le espressioni, gli sguardi. Ne avevi bisogno. Saremmo ottimi amici, ci rispetterebbe chiunque. Davvero, chiunque.. -
..