Knockout Blues

Malachai Parker/Dickhead

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    41
    Location
    Bologna

    Status
    i'm sleeping
    icegif-3039


    "È ora di mutare"
    Ecco la frase che ho sentito in sogno questa notte.
    Ero in mare, nel bel mezzo dell'oceano come nei sogni precedenti, ma avevo deciso di non opporre resistenza alle bestie del mio subconscio nascoste nell'abisso sotto di me, e cosí facendo i tentacoli del polpo-incubo mi afferrarono braccia, gambe e torso per trascinarmi nel buio.
    Scendendo percepivo l'acqua diventare piú fredda, ma ero tranquillo, perché sapevo che doveva succedere, era ora.
    E tutt'a un tratto, il fondo, c'era un'enorme conchiglia, al cui interno la fonte di luce si rivelò essere una perla. Era enorme, avrei potuto stendermici sopra, ma prima che mi facessi venire strane idee sulla sua superficie luminosa apparvero delle parole, anzi, una frase: "è ora di mutare".
    Dopodiché, un enorme vortice, una specie di maelstrom sottomarino, iniziò a risucchiare tutto.
    E cosí, mi ritrovai sulla sabbia... Il sole era bollente...
    Rocce enormi e crepacci davanti a me, era un deserto. Saguari enormi, piante stranissime e un'atmosfera stranamente familiare, di pace, niente piú terrore.
    Camminai verso nessuna direzione in particolare, calpestando l'asfalto crepato, guardando piccoli scorpioni neri e grosse formiche rosse passare tra i miei piedi.
    E poi la vidi, di colpo davanti a me, enorme, con le sue ali color rosso fuoco come il sole che tramonta... Occhi neri, che scrutavano la mia anima. Finalmente avevo trovato la mia forma interiore. Un obiettivo? Un messaggio? O semplicemente la forza di andare avanti.
    Mi svegliai, ed ero felice, ispirato. Per cui decisi di venire qui alla Testa di Porco.
    Non avevo idea che ci fosse un posto del genere ma è un buon motivo per non darmela a gambe da quella scuola.
    Sono qui seduto al bancone, con la mia chitarra, perché non potevo non portare con me la mia Netherwood. Di legno infernale.
    Sento l'odore legnoso del menú che ho davanti e do un'occhiata ai drink.
    Sembrano tutti buoni, peccato per gli effetti collaterali. Opto quindi per un Whisky Incendiario.
    Il barman me lo porta in due secondi, io gli lascio un Galeone.
    Prendo il bicchierino e inizio a sorseggiare il drink. È molto forte, cazzo, se è forte. Potrei sputare fuoco, se lo volessi. Mi piace.
    Mi guardo intorno, la gente qui è strana, ti guarda come guardano gli stronzi che entrano nel saloon sbagliato nei film western, prima di essere sfidati a duello. Solo che qui invece delle pistole usano i bastoncini magici del cazzo. Mi è venuta voglia di suonare qualcosa.
    Prendo la mia Netherwood che ho appoggiato sui piedi del mio sgabello, me la appendo in spalla e inizio a suonare, e canto un po'.

    Keep your eyes on the road, your hands upon the wheel...

    Amo questa canzone, e non so perché, ora piú che mai rende l'atmosfera perfetta per me, rende questo posto bello, caldo, accogliente.

    Let it roll, baby, roll, let it roll, baby roll, let it roll, all night long!

    Mentre canto vedo il barista che smanetta sotto al rubinetto e accende l'acqua chiedendo al suo collega da dove venisse "quel rumore strano e fastidioso", quindi, sorridendo con espressione autoironica gli dico:

    Sono io, scusami, non suono da un po', bello

    E mi faccio due risate.
    Dopodiché mi perdo fra le note di altre canzoni, verto sul blues, suono e le mie dita si attaccano alle corde delicatamente per poi accarezzarle nel passaggio da un accordo all'altro, faccio facce strane e buffe perché mi lascio trasportare e non sono piú io che la suono, ma è Netherwood a suonare me.

    ––––––
    scheda | mailbox | memo
     
    .
  2.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    88
    Location
    Boston

    Status
    spymode
    I brutti ceffi come lui quando hanno in mente una cosa e la desiderano ardentemente, non mollano la presa fino a quando non riescono ad averla tra le proprie mani. Ed è così, con questo pensiero che Kai si dirige ad Hogsmeade e l'intento, il desiderio non è che il solito: lasciarsi assuefare dall'alcol così da non dover pensare più a niente. E' da quando ha avuto quell'incontro con Victoria che non riesce a fare a meno di pensare a quello che è successo, ritrovandosi ogni volta con i battiti accelerati e il fiato corto. La paura di poter far male a qualcuno, come era successo con i suoi genitori, non gli lasciavano dormire sogni tranquilli. O meglio, non lo facevano dormire proprio perché ogni volta che si lasciava andare tra le braccia di Morfeo, il volto sofferente dei suoi genitori tornava a dargli il tormento. E quando nemmeno il sonno, poteva liberarti dalla morsa della coscienza, l'unica cosa da fare era mettere a tacere i propri pensieri nelle bevande più disparate. E l'unico posto in cui poteva bere senza essere additato come alcolizzato o il ragazzino che gioca a fare l'adulto, era la testa di porco. In quel locale tutti erano come lui: povere anime che vagavano alla ricerca di qualcosa che potesse mettere a dormire i propri demoni. Kai glielo aveva letto in faccia agli uomini che aveva incontrato lì, che erano alla disperata ricerca di qualche oasi che potesse mettere fine alle loro sofferenze e nessuno più di lui poteva compatirli. Il giovane Parker, come loro, cercava solo un posto in cui rendere l'animo un fardello più leggero da trascinarsi dietro nel lungo cammino che era la vita. Da quando quell'uomo spregevole che aveva torturato i suoi genitori, aveva modificato i ricordi di Kai per fargli credere che era stato lui l'artefice di quelle azioni, il serpeverde era caduto in un baratro dal quale non riusciva più ad andarsene. Era fermamente convinto di essere lui la causa del dolore dei suoi genitori e più si colpevolizzava, più desiderava di non essere mai nato. Quando Kai ritornava a pensare di volersi togliere di mezzo, l'unica cosa che lo salvava era rifugiarsi in un locale puzzolente e fetido come la testa di porco. Individuata la consunta insegna di legno, che pende da una staffa arrugginita sopra la porta, raffigurante una testa di cinghiale mozza che gocciola sangue su un panno bianco non perde tempo nel fare il suo ingresso. L'aspetto angusto e sporco, con un persistente odore acre lo fanno sentire meno una merda. Si guarda in giro e dalle finestre incrostate filtrava così poca luce nella stanza, che dovette addentrarsi più all'interno per riuscire a trovare un posto libero al bancone. Il barista dalla barba incolta, alto e magro con il suo atteggiamento burbero gli domanda cosa vuole da bere. Decise di iniziare con una caraffa di birra per poi testare tutti gli alcolici più forti presenti sul menu. A fargli compagnia, ci pensò una ragazza dai lunghi capelli dorati che pareva avere un espressione cupa, triste. Cosa c'è? Ti è morto il gatto? Le domandò cercando di non sembrare troppo serio, al che la ragazza si mise a ridere seguita a ruota da Kai. Non che avesse qualcosa per cui ridere però il sorriso di quella ragazza era davvero contagioso e resistergli sembrava davvero impossibile. Dopo quel primo momento di spensieratezza, la ragazza iniziò a raccontargli di come il suo ragazzo l'avesse lasciata per un'altra. Quella era davvero una brutta storia non che lui ne sapesse qualcosa, visto e considerando che non aveva mai provato l'ebbrezza di essere lasciato. In realtà lui scappava ancor prima che la relazione iniziasse perché aveva una paura fottuta dei sentimenti e anche dell'abbandono ma questo era un argomento trito e ritrito. Si limitò ad ascoltarla e a dirle qualche parola di conforto per cercare di farle superare quel momento. Poi, ad un tratto, la sua attenzione venne attirata da un musicista che aveva preso possesso del palco iniziando a suonare una canzone che non riconobbe subito. Lo squadrò per qualche istante prima di rendersi conto che si trattava di Valentine, un corvonero con il quale aveva dovuto affrontare una prova assurda durante la lezione di divinazione. Lasciò la ragazza, dicendole che sarebbe tornato subito e raggiunse il ragazzo per salutarlo. Hei. Cacciò le mani in tasca e con un rapido cenno della testa, gli porse i suoi saluti. Non ti credevo un tipo da posti come questi. Ammise scrutandolo passivamente. A lezione non gli aveva dato l'impressione di un assiduo frequentatore di posti del genere, piuttosto si sarebbe aspettato di incontrarlo ai tre manici di scopa o al Wonderland. Ecco, sì. Forse era proprio il genere di ragazzo che frequenterebbe il Wonderland. Però carina. E' tua? Gli domandò indicando la Netherwood che teneva tra le sue mani. Apprezzava chi riusciva a fare di uno strumento la propria passione e chi riusciva a strimpellare quegli strumenti producendo un suono piacevole da ascoltare. Sei davvero bravo, io non ne sarei capace. Complimenti! Gli sorrise cercando di sembrare amichevole. Magari più tardi ci facciamo un drink insieme. Prima aveva da fare con una certa biondina che lo stava aspettando al bancone del bar.
     
    .
  3.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    41
    Location
    Bologna

    Status
    i'm sleeping


    Stavo dando il massimo di me con la mia Netherwood e la mia voce grossa, mi sarebbe piaciuto avere una voce punk, forte e accesa, invece ho una voce profonda, per questo do il meglio quando canto le canzoni dei Doors.
    E poi, ora sto bene, sono tornato in me, le allucinazioni sono sparite. È ora di festeggiare.
    Molte persone mi sentono cantare, e ciò mi fa sentire bene, come se tenessi tutti in pugno, affascinati non da me, non dal mio aspetto, non sono un modello, bensí dalle mie azioni e dal mio modo di fare arte, dal mio carisma che coltivo ogni giorno.
    La chiave per il successo non è l'aspetto fisico.
    Sento ogni accordo come se venisse direttamente dal mio cuore e le mie mani sono come estensioni dei miei nervi che toccano i punti giusti per produrre la melodia.
    Il Whisky Incendiario mi ha dato la carica giusta, fiamme, calore, il profumo dell'asfalto rovente e crepato.
    So che forse i ricordi torneranno ad avvelenarmi scatenando di nuovo quella follia che mi ricorda la donna della mia vita.
    Non mi pentirò mai di essermi macchiato le mani con il sangue di quei ragazzi, perché alcune persone non meritano di vivere, se stupri una donna non meriti un secondo in piú della tua misera e schifosa fottuta vita.
    E questo vale anche per pedofili e altri maniaci del genere.
    Ma non devo pensare al dolore, ora è il momento dell'arte. Faccio l'uomo, è questo che sono.
    Piscio in piedi, dopotutto.
    Ci sono uomini che pisciano seduti, e, diamine, hai l'uccello, se sai mirare usalo, cazzo.
    Mentre la mia mente pensa ste stronzate vengo distratto da un ragazzo, e chi potrei mai beccare in questa latrina se non il mio caro Malachai. Detto Kai.
    Mi dice che non mi credeva un tipo da posti come questo, e lo guardo con un sopracciglio alzato perché non riuscirei ad immaginarmi in un posto diverso. Forse questo pensa che io, essendo un Corvonero, debba passare le mie giornate su un libro.
    Non me ne frega un cazzo dello studio, in realtà.
    Poi fa i complimenti a Netherwood, e questo mi piace.
    Mi piace anche il fatto che mi faccia i complimenti per come la maneggio, per la mia musica.
    Provo un orgasmo emotivo, amo i complimenti.
    Poi mi dice che piú tardi potremmo farci un drink insieme.
    Ora, io riconosco quando qualcuno fa un complimento sincero, e lui lo sembra, ma non lo conosco cosí bene, non dopo una sola lezione in cui abbiamo svolto un esercizio insieme. E la cosa mi puzza, però forse sono i miei problemi a fidarmi delle persone. Ho un fiuto particolare riguardo a chi prova a giocare sui complimenti per approfittarsi di me.
    Però gli faccio un cenno, mentre continuo a suonare per intrattenere il pubblico.
    Passano venti minuti circa e stacco il jack dalla chitarra che era attaccata all'amplificatore per spostarmi, con Netherwood appesa al collo, verso il bancone in cui si trova Malachai.
    Accanto a lui c'è una biondina, e la sua bellezza è simile a quella della professoressa gnocca.
    Il mio istinto da macho caliente sudamericano si attiva, e fottendomene altamente di Kai, mi avvicino alle sue spalle per sussurrarle all'orecchio una frase:

    Hermosa, dove hai lasciato le ali? Che ne dici di un lento sul palco?

    Lo dico con accento latino, e intanto suono tre corde per riprodurre la chitarra delle serie romantiche messicane, e dare al tutto un'atmosfera molto calda.
    Forse ho ignorato il fatto che qualcuno stesse già provando a rimorchiare quel bocconcino, ma è la legge del piú carismatico, e del piú caliente, dopotutto.

    ––––––
    scheda | mailbox | memo
     
    .
  4.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    88
    Location
    Boston

    Status
    spymode
    Di primo acchito, i due ragazzi non sembravano provare simpatia uno nei confronti dell'altro e ciò lo si poteva notare dalle risposte stizzite che il corvonero stava lanciando a Kai. Dai, non devi prendertela per ciò che ti ho detto. Con un espressione di sfida, commentò la risposta che il ragzzzo gli aveva dato circa il suo parere sui corvonero. Kai era un ragazzo pieno di pregiudizi su qualsiasi cosa fosse venuta in contatto con lui e Valentine, così si chiamava il suo interlocutore, non era da meno. Durante la lezione di divinazione, gli aveva dato l'impressione di essere uno di quei fighettini con la spocchia sotto al naso che non pensano ad altro se non a dimostrare quanto sono bravi e talentuosi. Beh, i corvonero erano conosciuti per menarsela su qualsiasi cosa ed era sicuro che anche lui fosse uno di quei corvonero. Per questo si sorprese di vederlo in una bettola fatiscente come la testa di porco. Avrei pensato di incontrare chiunque tranne uno come te e non parlo della tua appartenenza alla casata dei fighettini per eccellenza. Fu l'alcol a fargli pronunciare quelle parole. Ricordate cosa aveva detto ad inizio anno? Si era promesso di non crearsi inimicizie ma bensì di puntare più sulla gentilezza e meno sulla scontrosità. Beh, possiamo dire che questo buon proposito era andato a puttane. Letteralmente. Cercò di rimettersi sulla carreggiata giusta e di riservagli un apprezzamento sulla sua musica e su come sapeva far funzionare quell'aggeggio che lui non osava nemmeno sfiorare. Lo vide compiacersi di quel complimento e lui non potette fare a meno di sorridergli di rimando perché sapeva che quelle erano le corde giuste da toccare per far sentire un corvonero in prima linea. Valentine era un perfetto corvonero: una primadonna che provava piacere nel ricevere complimenti. A quel punto, la sua farsa poteva concludersi lì. Ci si becca in giro. O forse no, pensò. Lui aveva altri piani per quella sera, ovvero, affittare una camera e lasciarsi andare con la ragazza che aveva adocchiato poco fa. A quel punto ritornò da lei e le offrì da bere, continuando la conversazione che avevano lasciato a metà poco prima quando lui si era allontanato per andare a salutare Valentine. Mostrarsi indifferente era ciò che a ragazze come lei, faceva impazzire. Kai sapeva perfettamente come comportarsi per ottenere la sua completa attenzione e guadagnarsi così l'interesse della ragazza. A giudicare da come rideva alle sue battute o dai movimenti che faceva, tipo accavallare le gambe e sporgersi verso di lui, poteva dire di aver fatto centro. Ancora pochi minuti e poi la ragazza sarebbe caduta nella sua trappola. Si allontanò un'altra volta, fingendo di dover andare al bagno e promettendole che una volta tornato, avrebbero cambiato ambientazione. La ragazza sembrava più che entusiasta e questo non fece che aumentare l'ego già spropositato di Kai che in poco tempo, ritornò dalla sua interlocutrice e presto avventura di una notte. Ritornando al bancone, Kai si affrettò a pagare il conto per entrambi e la sua momentanea distrazione portò un altro ragazzo ad avvicinarsi alla biondina. Voltò il viso e vide Valentine tediare la ragazza con le sue moine da cantautore fallito. Cacciò le mani in tasca e si avvicinò al ragazzo che noncurante della sua presenza, continuava a comportarsi come un perfetto imbecille. Hai per caso perso il senso dell'orientamento? Il palco è alla fine del locale. Gli sorrise, mostrandosi calmo e fin troppo educato. La verità è che fremeva dalla voglia di tirargli un pugno sul naso con l'intenzione di romperglielo per vederlo fuggire via da perfetto codardo quale era convinto che fosse. Ti sto facendo un favore, fermandoti dal metterti in ridicolo davanti agli occhi di questa ragazza che, per la cronaca, è già occupata con il sottoscritto. A quel punto, lo afferrò per la camicia e lo allontanò di prepotenza. Forse nel tuo paese tutto ciò attrarrebbe una ragazza, qui è diverso. Perciò torna a strimpellare la tua chitarra da un'altra parte. Gli diede una pacca sulla spalla e lo spinse leggermente indietro, facendogli intendere che non era la sua serata quella e che se avrebbe continuato a comportarsi in quel modo, avrebbe subito tutta la violenza di cui era capace Kai.
     
    .
  5.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    41
    Location
    Bologna

    Status
    i'm sleeping
    6628a5450b5550b5f682a7ab999ea91f


    Oh, che sorpresa, sento una voce familiare, una voce irritante.
    Avrei dovuto immaginarmelo, che il gradasso avesse mirato alla piú bella donzella all'interno di questa baracca di alcolizzati.
    Il signorino mi spara una battutina da "Manuale del pagliaccio alle prime armi" nella quale sostiene che io abbia un attimo perso di vista il palco.
    Sorrido alla biondina come per dire "aspetta, devo un attimo occuparmi di un coglione", poi mi giro verso il grande e magnifico Kai.
    Gli faccio un sorriso a trentadue denti per fargli capire che in realtà mi trovo nel posto giusto, e che adesso è il mio momento, non il suo.
    Lui ricambia il sorriso, uno strano sorriso, e quando due uomini al bar si sorridono con QUEL sorriso o si stanno per baciare, o stanno per passare alle mani.
    Poi decide di continuare a parlare, e credo stia cercando di mettermi in ridicolo per fare pateticamente colpo sulla bionda, però con me questi giochetti non funzionano.

    Guardate! Il grande Kai! Sua maestà, le stavo tenendo il posto caldo accanto alla bambolina qui presente

    Dico con tono sarcastico al punto che mi viene la paranoia che avesse davvero creduto alle mie parole.
    Ho invece la conferma del fatto che in realtà capisce benissimo il sarcasmo (strano, davvero strano per un tipo come lui) quando mi afferra per il colletto della giacca e mi spinge via.
    Indietreggio inevitabilmente.
    Sento la rabbia che inizia a divampare nel mio corpo come fiamme roventi.
    Ma è nel momento in cui, dopo aver detto la pessima frase "vai a strimpellare la tua chitarra da un'altra parte" appoggiandomi peraltro una mano sulla spalla, spingendomi nuovamente, che la mia vista si intorpidisce e immagino il ticchettio di un ordigno sul punto di esplodere.
    Noto, con grande, enorme rabbia, che nell'indietreggiare ho sbattuto contro la mia Netherwood che era appoggiata al bancone, facendola cadere a terra...
    Guardo la chitarra stesa sul pavimento di legno, poi, molto lentamente sposto lo sguardo verso di lui, non sorrido piú, queste cose non devono succedere, nessuno può permettersi di spingermi, nessuno può sminuirmi davanti agli occhi di tutti, e nessuno, NESSUNO può deridere la mia musica e danneggiare il mio amato strumento musicale.
    Lo guardo, con occhi pieni di odio, e sento la mia voce cambiare, ora è cupa:

    Non so con chi tu creda di parlare, Kai, ma non hai idea di quanto tu non abbia voglia di vedere il mio lato peggiore, no, non hai idea.

    Mi avvicino con passi tranquilli, a ogni passo è come se accendessi una fiamma, le mie pupille puntate verso le sue, come se volessi forargli l'anima con lo sguardo.
    Mi sistemo il colletto della giacca di pelle mentre avanzo.
    Quando ero bambino, mio padre mi insegnò a difendermi, e siccome ero molto snello, quindi fragile, mi consigliò di usare l'attacco a sorpresa, ad essere totalmente imprevedibile, a distrarre, e di conseguenza colpire con tutta la mia forza.
    Quindi...

    Sai cosa, Kai? Non credo, che nella tua ignoranza, tu conosca il Knockout Blues, nel quale oltre a strimpellare le corde, chi suona tende a...

    Tra le parole dette con tono distratto chiudo la mano destra in un pugno e a gran velocità, lo fiondo verso la sua mascella...

    ––––––
    scheda | mailbox | memo
     
    .
  6.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    88
    Location
    Boston

    Status
    spymode
    Si mise in piedi e raggiunse il corvonero, squadrandolo dalla testa ai piedi per poi rivolgergli un'occhiata di supponenza. Falla finita Valentine! Il sarcasmo non fa per te, tornatene da dove sei venuto. Era chiaro come la luce del sole che il commento che gli aveva lanciato il ragazzo, non aveva sortito l'effetto sperato perché più che indispettirlo lo aveva fatto ridere. Provava pena per coloro che volevano farsi belli agli occhi delle ragazze, utilizzando un sarcasmo becero e anche privo di originalità proprio come stava facendo Valentine. Apprezzava l'impegno del ragazzo ma davvero non c'erano paragoni quando si trattava di fare del sarcasmo un'arma affilata con la quale provocare il prossimo. In quello, Kai era davvero il re. Il giovane Parker non perse altro tempo: lo afferrò per il colletto della giacca e lo spinse via, vedendolo indietreggiare sorrise compiaciuto. Notò poi che nell'indietreggiare, il ragazzo aveva sbattuto contro la sua adorata Netherwood che era appoggiata al bancone, facendola cadere a terra. Fu a quel punto che Kai udì la voce dello straniero, diventare più cupa. Lo vide osservare la sua amata chitarra stesa sul pavimento di legno e poi, molto lentamente, spostò lo sguardo su di lui. Dovresti prestare più attenzione alle cose a cui tieni di più. Non te l'ha insegnato nessuno? Kai sorrideva ancora, palesemente divertito da tutta la situazione; al contrario, Valentine aveva cambiato repentinamente espressione. Che c'é? Ho per caso detto qualcosa che ti ha ferito? Chiese, mostrando un finto stupore. Non so con chi tu creda di parlare, Kai, ma non hai idea di quanto tu non abbia voglia di vedere il mio lato peggiore, no, non hai idea. Ora hai risvegliato la mia curiosità. Era proprio quello che voleva: infastidirlo a tal punto da dare vita ad una rissa vecchio stile. Avanti, se hai coraggio da vendere perché non mi mostri di che pasta sei fatto? E senza perdere altro tempo, riprese a spintonarlo un paio di volte sicuro che quello sarebbe bastato per fargli perdere le staffe. Sorrise soddisfatto nel vederlo avvicinare a passo tranquillo, sicuro che presto il corvonero avrebbe sferrato il primo attacco. Kai, lo osservava immobile e beandosi delle provocazioni che gli aveva lanciato e che stavano suscitando l'effetto premeditato. Guardandolo sistemarsi il colletto della giacca di pelle, in lui crebbe il desiderio di rompergliela. Ascoltò passivamente le parole che quest'ultimo gli rivolse perché era troppo concentrato nell'osservare le sue movenze, come previsto vide chiudere la mano destra in un pugno che era pronto ad essere diretto contro di lui. Riuscì appena ad evitarlo, sentendo comunque le nocche dell'altro sfiorargli la mascella. A quel punto, si massaggiò brevemente la mascella e aprì la mandibola per controllare che tutto fosse al proprio posto e che nulla fosse stato rotto. Sei fottuto Espinoza! Pronunciò lentamente il suo cognome e prima che riuscisse a ragionare, gli tirò un gancio destro in faccia. Oramai parlare era diventato davvero futile, perciò Kai si buttò a capofitto in quella rissa immotivata. Anche se nella penombra, tuttavia non gli sfuggì l'espressione che gli stava riservando: severa e sembrava intenzionato a farlo fuori. Quella di certo non era la prima volta che il giovane Parker prendeva parte ad una lotta del genere, nata solo per dimostrare chi fosse il più forte. Di solito studiava i ragazzi con i quali si trovava a fare a botte ma non quella volta perché era mosso solo dal desiderio di vedere il sangue del corvonero ricoprirgli le nocche. Il pugno che gli aveva sferrato precedentemente il serpeverde, aveva fatto indietreggiare il corvonero e Kai ne approfittò: si avvicinò a lui e gli sferrò un calcio, mirando al centro dello stomaco.
     
    .
  7.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    41
    Location
    Bologna

    Status
    i'm sleeping
    5ea76bb02189df224ac819a7fccbf663


    L'ho beccato di striscio, non ci credo, ha schivato il mio cazzotto. Questo figlio di puttana è un ottimo rissaiolo, e questo mi piace. Abbiamo messo un pizzico di peperoncino ai burritos, qualcuno a breve avrà il culo in fiamme. E anche la mascella.
    Si tocca il punto sfiorato dalle mie nocche e mi grida "sei fottuto Espinoza!" pronunciando il mio cognome in un modo irritante e per altro sbagliato. Poi se la tira dicendo "chiamami Kai" convinto di avere un nome complicato. Pensa che stronzo.
    E mi arriva un gancio destro, credo mirasse al naso ma faccio in tempo ad indietreggiare, guardo all'indietro per mezzo secondo in modo da capire dove fosse Netherwood per evitare di inciamparci, ma quel brevissimo lasso di tempo da il vantaggio al bastardo per caricarmi con un calcio in pieno stile samurai mirato allo stomaco.
    Niente da fare, mi prende in pieno.
    Volo all'indietro e sento per un attimo il sapore del Whiskey Incendiario bevuto poco prima. Che spettacolo, devo prenderlo piú spesso.
    Atterro di schiena superando la chitarra e mi si ferma il respiro.
    Non è la prima volta che mi succede, reggo i colpi, ma la botta alla schiena è sempre un'esperienza mozzafiato. Letteralmente.
    Tiro un respiro profondo e mi metto lentamente in ginocchio.

    Sei proprio uno stronzo, Kai, dove hai imparato questa mossa da ninja incazzato? Non credevo insegnassero queste tecniche all'asilo nido...

    Dico con la voce roca, mentre gattono verso il mio amato strumento musicale fingendo di strisciare verso di lui a causa del dolore.
    Sono sicuro, anzi, potrei scommettere le mie palle, che Kai mi sta guardando con l'aria da "guardate questo patetico Corvonero che ha beccato male", e diamine, quanto si pentirà tra qualche secondo.
    È questione di secondi, perché sono a qualche centimetro da Netherwood.
    In passato ci ho ammazzato un tizio, gliel'ho quasi spaccata sulla nuca, però è stata quest'ultima a scoppiare.
    Non voglio ammazzare Kai, ma voglio fargli assaggiare del buon legno, voglio che capisca che io non sono il solito coglioncello che può permettersi di deridere, per di piú davanti ad altra gente.
    Alcune persone esultano, dicono cose come "dai, finiscilo!"
    Mi piace, mi ricorda i bei vecchi tempi, quelli nei quali ho imparato che la cosa importante è saper prendere in pieno i colpi piuttosto che darli.
    Però lo sappiamo tutti, nella vita bisogna dare e ricevere, e io non sono un ingrato. È arrivato il momento di dare.

    Accidenti, mi hai spappolato lo stomaco, adesso ti devo sistemare, Kai... Ti danno un gran fastidio i denti in bocca, eh?

    In un attimo, e sorprendendomi per la mia stessa velocità, afferro il manico robusto di Netherwood e facendo una sorta di piroetta rialzandomi e caricando il colpo, concentro tutta la forza nelle braccia e miro alla sua guancia sinistra sferrando il colpo.
    E spero vivamente di non accopparlo.

    ––––––
    scheda | mailbox | memo
     
    .
  8.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    88
    Location
    Boston

    Status
    spymode
    Davvero sorprendente il breve lasso di tempo in cui due persone possono passare dalle semplici prese in giro, alle mani. Quella non era di certo né la prima né l'ultima volta in cui Kai si ritrovava all'interno di una rissa, solo che quella volta il motivo per il quale era iniziato, era davvero stupido. Talmente stupido che il serpeverde se ne era già dimenticato. Tutto era iniziato con l'assurda pretesa di prevaricare sull'altro, dimostrando chi era tra i due era quello che aveva fatto breccia nel cuore della biondina. Poi, però, il motivo si era spostato sulle accuse verbali che i due si erano rivolti reciprocamente. Non che Valentine con il suo sarcasmo da quattro soldi avesse in qualche modo scalfito l'orgoglio del moro ma più semplicemente, quando si arrivava a quel punto era praticamente impossibile tornare indietro e sistemare le cose in maniera pacifica. Il giovane rampollo di casa Parker, in altre occasioni, si sarebbe fatto da parte e avrebbe puntato su altro ma la faccia del suo rivale gli dava così fastidio mentre cercava di canzonarlo che una lenzioncina come si deve, gliela doveva impartire per forza. Insomma quello che contava realmente in quel momento era chi sapeva colpire più forte e Kai glielo avrebbe dimostrato con tutte le sue forze. Il serpeverde lo spinse via un paio di volte, provocandolo e come un pesce abbocca all'amo anche Valentine cade nella sua trappola sferrandogli un gancio destro che prontamente Kai riesce ad evitare. Sfortunatamente lo evita solo in parte e le nocche del corvonero, gli sfiorano la mascella. Con destrezza Kai lo ripaga con la stessa moneta e dopo aver mirato al naso, gli tira un gancio destro che però il ragazzo riesce ad evitare. Non contento e ormai fomentato da quella rissa, Kai decide di non perdere tempo e di assestargli un calcio. Questa volta lo prende e il corvonero vola all'indietro, atterrando di schiena. Lo vide sospirare e mettersi lentamente in ginocchio, un mezzo ghigno compare sul suo volto squarciando a metà il suo volto. Già stanco Valentine? Si fece beffa di lui e ormai senza più un briciolo di lucidità, gli si avvicina pericolosamente. Se riesci ancora a parlare, vuol dire che non ti ho colpito abbastanza forte. Sputò per terra e alzando la gamba, portò il suo piede all'altezza delle spalle spingendolo indietro con il solo intento di prenderlo in giro. Lo osservava divertito e alimentato dalle grida di alcuni tifosi che si erano uniti per guardare quello spettacolo, Kai cercava un modo per metterlo finalmente al tappeto. Succede tutto fin troppo in fretta: in pochi secondi, lo stronzo raggiunge la sua amata Netherwood. Dopo aver bofonchiato qualcosa di stupido, afferrò il manico della chitarra e facendo una sorta di piroetta si rialzò e caricando il colpo, concentrò tutta la sua forza per sferrare il colpo direttamente alla sua guancia. Riuscì nel suo intento e ricevendo il legno della chitarra sul volto, Kai fece un balzo all'indietro e la vista diventò scura per qualche minuto. Sentì la guancia andare a fuoco e subito dopo qualcosa di freddo e umido percorrergli il labbro, giungendo fino al mento: stava sanguinando. La vista del sangue aumentò ulteriormente il baccano della folla, che divenne assordante. Il serpverde credette che fosse giunto il suo momento ma fortunatamente l'intenzione di Valentine, era quella di stordirlo e non di accopparlo, perciò la forza che aveva utilizzato per colpirlo non fu abbastanza per metterlo definitivamente al tappeto. L'impatto fu comunque notevole ma l'alcol che aveva in circolo aveva attutito un po' il dolore. Chiuse gli occhi, fingendo di essere morto, la verità era che stava aspettando il momento in cui il ragazzo si fosse avvicinato e solo a quel punto si sarebbe svegliato dal suo intorpidimento. Lo sentì vicino al suo corpo, a quel punto una risata glaciale quasi demoniaca si vibrò nell'aria e Kai riaprì gli occhi sferrando il suo attacco: lo cinse con le braccia e entrambi ruzzolarono sul pavimento. Ancora leggermente stordito, si mise su di lui e lo colpì rapidamente con due pugni sul viso: uno a destra e uno a sinistra. Poi piegò il gomito e gli sferrò un colpo violento sul naso, vedendolo stordito Kai si preparava a sferrargli il prossimo attacco ma un paio di braccia lo agguantarono e lo trascinarono via. Ragazzini, la festa è finita! Fatevi vedere ancora qui e vi caccio fuori a calci nel culo. Disse un uomo, probabilmente il proprietario, buttando entrambi fuori dal locale. Kai sputò per terra, macchiando di sangue anche il pavimento. Poi si pulì il labbro sulla sua giacca, macchiandola irrimediabilmente. Che cazzo volevi fare? Volevi ammazzarmi per caso, coglione?
     
    .
  9.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    41
    Location
    Bologna

    Status
    i'm sleeping
    5cgo


    E dai, non può essere andato giú cosí facilmente.
    Forse la mascella gliel'ho fatta volare via e gli avrò fatto sbucare qualche dente dal buco del culo, però non credo di averlo accoppato.
    O almeno credo.
    La folla adesso sta dalla mia parte e trovo vergognoso quanto le persone siano simili a un branco di pecore...
    Per un piccolo istante mi sale un istinto aggressivo nei confronti delle persone attorno, un odio quasi primordiale verso l'ignoranza e la sete di violenza delle folle.
    Cazzo! Ho letteralmente quasi spaccato una chitarra elettrica in faccia a un tipo e la gente invece di intromettersi fa il fottuto tifo!
    Questo è un piccolo promemoria di come funziona il mondo e del perché io spero che ci sia un'apocalisse zombie. Anzi, non so cosa voglio, forse meno ipocrisia, eppure sono il primo ad essere un ipocrita. Voglio libertà? Cos'è la libertà? Non lo so. So solo che un buon 90% degli esseri umani, che siano babbani, maghi, stronzi, sono dei viscidi codardi senza palle. Guardo le facce delle persone con un'espressione di rabbia e irritazione, li guardo uno a uno, facendogli capire come da un momento all'altro potrei afferrare uno di loro dai capelli e sbatterlo su questo pavimento per spaccargli le costole.
    Oh, non esultano piú. Che strano.
    Mi avvicino a quello che sembra essere ormai un cadavere per capire se ho fatto l'ennesima stronzata e no... Non ci credo, dai hahahahahaha!
    Ha usato la mia mossa il figlio di puttana! Quella del finto morto!
    Lato positivo: non è andato a pascolare le pecore.
    Lato negativo: le sto per prendere.
    Un po' me lo merito, mi piace la sua indole. È tosto, ed era da un po' che non mi divertivo in questo modo.

    Me l'hai fatta, bastardo!

    Mi afferra e cadiamo a terra in una serie di mosse che rende il tutto simile a due ragni lupo incazzati che si scannano.
    Rotoliamo, sono sopra di lui, poi lui su di me, che diamine.

    Potevi almeno invitarmi a cena prima, maschione!

    Gli dico poco prima di sentire due martellate, una a destra, una a sinistra per poi ricevere una bella gomitata sul naso che questa settimana è stato il protagonista di svariati atti violenti.
    Sorrido con il sangue che forma due baffi sulle mie labbra e vedo il barman con il viso paonazzo e gli occhi iniettati di sangue che afferra la belva dalla giacca per poi sbatterla fuori gridando frasi che non ho voglia di capire e io, rialzandomi come se nulla fosse successo, gli dico:

    Grande hermano, butta fuori sto coglione e poi fammi un altro Whiskey Incendiario, che ne ho bisogno

    Ridendogli in faccia prima di essere preso dal colletto per essere portato verso la porta.
    Non so che diamine si mangia il barman a colazione ma mi solleva e mi butta fuori come se fossi un fottuto gatto randagio.
    Naturalmente casco di faccia, su una pozza di piscio.
    E in quel momento penso che purtroppo non credo di poter avere un altro bicchierino.
    Dovrò comunque tornare dentro a prendere la chitarr...
    No... Me l'hanno appena lanciata fuori dalla finestra. Cazzo.
    E sento Kai che mi chiede se volessi ammazzarlo.
    Lo guardo pulendomi il naso dal cocktail di sangue e piscio e gli sorrido, credo di essere abbastanza inquietante in questo momento...

    Ti dirò, quando hai insultato la mia musica ci ho fatto un pensierino, ma siccome il tuo cervello e i tuoi denti sono ancora dove dovrebbero essere significa che no, non ho cercato di ammazzarti. Ad ogni modo, mi piaci, sei stato un vero pezzo di merda con due palle d'acciaio e non vai giú al primo colpo. Era da tanto che non facevo una rissa cosí divertente, e non so che tipo di passato di merda inondato di traumi tu abbia avuto, ma cazzo, mi hai regalato una gran serata. Corvo contro serpente è scenografico, dopotutto.

    Mi avvicino poi a lui guardandolo negli occhi, a due centimetri di distanza fino a fargli sentire il mio fiato sul suo collo. Gli occhi fissi nei suoi, come due dobermann con le orecchie alzate.

    Quindi? Ti sei sfogato? Hai tirato fuori tutta la merda che ti portavi dentro? Io capisco le espressioni, gli sguardi. Ne avevi bisogno. Saremmo ottimi amici, ci rispetterebbe chiunque. Davvero, chiunque.

    ––––––
    scheda | mailbox | memo
     
    .
  10.  
    .
    Avatar

    Junior Member

    Group
    Member
    Posts
    88
    Location
    Boston

    Status
    spymode
    Kai vantava alle spalle svariate esperienze legate alle risse da bar e in uno, tra l'altro, non era più ammesso per i problemi che aveva causato. Quella rissa era stata davvero pesante perché Kai aveva preso di mira un ragazza di colore che gli aveva rubato il posto al quale era seduto, quel gesto aveva scaturito svariate battutine razziste che avevano fatto incazzare - giustamente - l'uomo che aveva scelto di utilizzare le maniere forti per farsi rispettare. Kai, sotto l'assuefazione dell'alcol, sapeva essere davvero un coglione e un impavido, una combo davvero poco raccomandabile capace di trasformare il serpeverde in una macchina da guerra senza eguali. Il rampollo di casa Parker si era avventato con rabbia sul volto dell'uomo che però sapeva difendersi bene e rimandare indietro tutti i colpi di Kai, con i dovuti interessi. I due avevano ridotto il locale in un pattume: vetri rotti sparsi per terra, sangue, sedie e tavoli mandati all'aria. C'era da dire che tutte le risse di cui era stato il protagonista, erano nate da motivazioni davvero stupide e opinabili ma quella, quella le batteva tutte. La rissa che aveva appena avuto con Valentine, era nata per un motivo così stupido che Kai già se l'era dimenticato. Che cosa volevano ottenere con quella patetica messa in scena? Al serpeverde non veniva in mente nessuna spiegazione plausibile, semplicemente aveva notato quanto il potere dell'alcol fosse potente sulla mente umana. Kai, in quei pochi istanti che si erano propagati al lungo, era prevalso dall'adrenalina e dalla grinta che l'alcol gli dava. Aveva perso di vista il motivo che lo aveva spinto a sfidare Valentine e andava avanti semplicemente per forza d'inerzia e con il desiderio di mettere al tappeto il ragazzo. Durante l'atto finale, gli occhi di Kai si erano inniettati di sangue e avrebbe potuto ammazzare Valentine se il proprietario non fosse intervenuto, cacciando entrambi i ragazzi fuori dal locale. Il giovane Parker, piegato in due per i colpi subiti, sputava sangue che non riusciva a capire da quale parte del corpo proveniva: forse dalle labbra oppure dal sopracciglio. Quando si tirò in piedi e vide il corvonero intento ad osservarlo, corrucciò la fronte e partì nuovamente all'attacco. E' stato davvero un colpo basso, hai giocato sporco. La prossima volta che avrebbe vissuto episodi del genere, avrebbe messo in mezzo delle regole perché non poteva rischiare nuovamente di morire. Già, Kai aveva visto letteralmente la morte in faccia. Sei un coglione, fattelo dire. Le motivazioni che stava tirando fuori il ragazzo, erano davvero stupide e opinabili. Come si poteva fare un ragionamento del genere? Ti dirò, ho così tanta rabbia repressa che me ne servirebbe un'altra per smaltire tutta la merda che ho in corpo. Magari non nella stessa serata. Tregua? Gli porse la mano sporca di sangue, aspettando che l'altro accettasse quell'accordo non scritto. C'è un locale lungo la strada, ci facciamo una birretta? Ah gli uomini, bastava un niente per ammazzarsi l'un l'altro e altrettanto per ritornare amici. Tra tutti gli incontri che aveva avuto, quello era stato il più strano ma anche il più avvincente.
     
    .
9 replies since 18/4/2023, 18:58   126 views
  Share  
.
Top
Top