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.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeQualche ora prima.
Rey era abituata ad andare nella biblioteca quasi ogni momento libero. Non sapeva cosa avrebbe potuto attirarla, perciò sostanzialmente nel corso degli anni leggeva tutto ciò che le capitava in mano e prendeva appunti delle cose che più le interessavano.
Quel giorno non faceva eccezione, cercava un libro che non aveva ancora letto, lo prese e si andò a sedere in una delle aree libere della biblioteca.
Aprì il libro, andando subito come sempre a leggere l'indice.
Quel libro sembrava parlare di qualcosa a tema difesa contro le arti oscure, e già le interessava.
Accanto al libro che stava leggendo c'era il suo quadernino degli appunti, su cui già aveva iniziato a scrivere.
Un capitolo che le interessava parlava delle più famose maledizioni con cui si ci trovava ad avere a che fare, e fu proprio tra le prime voci che Rey lesse quelle parole.
Maledizione imperius, permette il controllo della vittima, così diceva.
Uno poteva far fare a qualcun'altro ciò che voleva.
Rey sgranò gli occhi, rimanendo colpita da una maledizione simile.
Quante cose si potevano fare? Praticamente qualunque cosa, uccidere, comandare, guidare le sorti del mondo, era un po' come essere Dio.
Scrisse rapidamente le informazioni, sebbene erano poche, sul suo quadernino.
La scrittura era tremolante, il cuore batteva forte e Rey lo sentiva pulsare in tutto il corpo e sentiva l'eco nelle sue orecchie.
Cosa sentiva una vittima di maledizione imperius? E come doveva sentirsi colui che la faceva?
Un Dio...
Tuttavia, scendendo più giù nel paragrafo, vide scritto:
Maledizione cruciatus, la maledizione della tortura.
Quando lesse la parola tortura, un brivido le percosse la schiena, partendo dalla testa sfogandosi lungo la colonna vertebrale.
Per un'attimo era come se il tempo, in una frazione di secondo, smettesse di scorrere.
Rey amava veder soffrire qualcuno, non pensava però potesse esserci una maledizione dedicata prioprio a questo.
"Cruciatus..."
Sussurrò, con una voce quasi impercettibile, mentre scrisse appunti sul suo quadernino.
Era... incredibile, e non poteva di certo non imparare di più a che su questa.
Lesse ancora più sotto... era...
Avada Kedavra, la maledizione che uccide.
Rey si sentì mancare il fiato, era emozionata. Conoscere quelle tre maledizioni ti rendeva come Dio, sostanzialmente.
Era... la violazione di ogni... autodeterminazione.
Era, per Rey, ciò che di più importante un umano aveva, ed era capace di distruggerlo corpo e mente.
Scrisse gli appunti anche su questa maledizione in grado di uccidere, tremava mentre scriveva.
Avrebbe avuto altre lezioni, ma ... non riusciva più a leggere, non diceva nient'altro in quel libro... e non sapere una cosa di quel tipo le faceva così male da sentire come se qualcuno la stesse divorando dentro, strappandole le viscere e stesse ridendo davanti al suo corpo agonizzante.
Era forse... una specie di piccola tortura mentale?
Era da li che si diceva che l'attesa era a volte più bello del momento stesso?
Chiuse il libro, sapendo che a breve sarebbe dovuta tornare a lezione.
Il pensiero di quelle tre maledizioni era così martellante...
Rey era in quella scuola già da molto, ma era solo di recente che, leggendo ciò che aveva trovato nella biblioteca, fu presa da una grande curiosità.
Dal primo anno Rey durante le lezioni di difesa contro le arti oscure era li, a prendere appunti per ogni minima cosa e dedicare le notti talvolta insonni per imparare meglio ciò che poteva imparare.
Rey era abile con gli incanti, durante le lezioni di difesa spiccava la sua abilità, abilità che mancava in altre materie come volo o erbologia, ma nessuno era perfetto in tutto.
Era sempre silenziosa, anche se talvolta faceva domande mostrando un forte interesse.
Passava infatti spesso i pomeriggi in biblioteca ad approfondire, e fu proprio in uno di quei giorni che Rey in biblioteca aveva letto riguardo le tre maledizioni senza perdono.
Uccidere, torturare, controllare...
Non pensava che cose del genere venissero citate nei libri della biblioteca, eppure era stato così.
Ovviamente l'interesse maggiore lo aveva per la maledizione cruciatus, non sapeva cosa si intendeva per tortura, la spiegazione era molto generica, superficiale, ma le mancava il fiato... voleva saperlo.
Perciò, al termine di una lezione dove ci sarebbe stata la pausa dalle lezioni, Rey si diresse nell'aula di difesa contro le arti oscure.
Sebbene lei aveva sempre un forte interesse per la materia, non era mai capitato che si fermasse oltre l'orario per fare domande.
Ma quel giorno era così...
Non riusciva quasi a respirare dopo aver scoperto che esistevano incanti di quel tipo...
Ma non poteva certo mostrare l'interesse per quella roba così... facilmente.
Cercò quindi di darsi un contegno, anche se avrebbe desiderato di trovarsi nel suo mondo dei sogni, il suo mondo ideale, dove certe cose erano di dominio pubblico, e poteva addirittura allenarsi.
Ma sapeva essere maledizioni senza perdono, aveva letto che quelle maledizioni avrebbero rinchiuso ad Azkaban se usate.
Ma... quanto sarebbe stata efficace la tortura creata da una maledizione tale da essere perfino definita senza perdono?
Era quello che l'aveva mandata fiori di testa.
A passi lenti, controllando i tremori per l'emozione che ogni tanto sentiva nelle gambe, si avvicinò all'ingresso dell'aula di difesa contro le arti oscure.
Lui era il professore, vicepreside e direttore dei serpeverde.
Lo aveva visto spesso a lezione, era il suo professore dopotutto, e le lezioni di difesa contro le arti oscure erano così emozionanti che non poteva che generare, vederlo li in quell'aula, una grande emozione.
Non vedeva l'ora della prossima lezione.
"Salve professore, sono Rey Shiny
Disse, avvicinandosi tra i banchi, verso la cattedra
"Scusi se la disturbo, ha tempo? Avevo letto una cosa in biblioteca e riguarda la sua materia, vorrei se possibile qualche approfondimento"
Chiese, sempre con fare molto rispettoso.
Non sapeva come si sarebbe dovuta comportare fuori dalle lezioni con il professore, e aveva così tanta paura di dargli fastidio...
Dovette metterci tutto l'impegno possibile per calmarsi, la paura di ricevere una risposta negativa o brusca si mescolava con la felicità per l'informazione ottenuta dai libri e, in un angolo della sua mente, anche qualche fantasticheria riguardo a come poteva essere questa maledizione cruciatus.
Era da quando aveva letto in biblioteca informazioni, che lei non riusciva a non pensarci.
Edited by Rey Shiny - 27/4/2023, 16:47. -
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.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeRey non aveva mai parlato più che durante le lezioni con i propri insegnanti, pensava di essere anonima, quasi un personaggio senz'anima per i suoi professori.
Non parlava, non era solita violare il regolamento sebbene il suo cuore aveva pianta stabile nel reparto proibito, anche se non ci entrava per evitare problemi, eppure quel professore si ricordava di lei. Dopotutto però, Rey era al quinto anno, e forse anche se gli studenti erano tanti, lui ormai ricordava gli studenti di anni superiori.
I G.U.F.O. erano alle porte, e Rey a volte aveva espresso il suo sogno per la carriera dopo la scuola, ovvero fare l'insegnante di difesa contro le arti oscure, o una carriera comunque orientata verso quella materia.
Quando il professore disse che sapeva lei chi era, Rey abbozzò un sorriso, stupendosi poi della successiva frase del professore.
Aveva indicato le vetrate della meravigliosa, incantevole, inebriante... aula. O per lo meno, così era diventata dopo quelle lunghe lezioni passate a scoprire incanti utili per combattere, creature oscure e cose simili.
Parlando della bella giornata di sole, Rey stessa si stupiva.
Molti altri studenti dedicavano il loro tempo libero all'aria aperta, svagandosi in futili passatempi e sprecando il proprio tempo, arrivando alla fine con verifiche ed esami impreparati, con notti insonni alle spalle per recuperare tutto. Rey odiava il sole, le giornate piene di luce, i ragazzi che chiacchieravano di inutili cottarelle giovanili.
Si, aveva parlato con qualcuno, qualche volta si era dedicata a conversazioni futili, ma era sempre utile conversare con gente di anni superiori che potevano fornirle spiegazioni e appunti anni prima, e non intendeva smettere con questa sua abitudine.
Rey infatti il più delle volte il tempo lo dedicava allo studio, alcune persone nella sua casa la chiamavano "corvonero" per il fatto che era una secchiona, tuttavia Rey sapeva una cosa. Aveva uno scopo, e la conoscenza era il mezzo più utile per raggiungerlo. Non si cambiava il mondo sbaciucchiando il proprio ragazzo, non si cambiava il mondo iniziando a rincorrersi tra gli alberi, non si cambiava il mondo raccontandosi barzellette fini a se stesse. Rey aveva intenzione davvero di contribuire alla creazione di un mondo migliore, il mondo che lei desiderava, e bisognava avere le competenze necessarie per farlo. Perdere tempo non era da lei, specie se era alla luce fastidiosa del sole di primavera.
Una cosa sola l'avrebbe portata li fuori, uno studente del settimo anno che si preparava per i M.A.G.O. ... almeno, questo era l'unico motivo che in quel momento le veniva in mente.
Il professore le parlò ancora, chiedendole di che argomento si trattava.
Rey, sebbene cercava di non mostrare con il linguaggio del corpo il suo trasporto per quell'argomento, era pur sempre magia oscura, non riusciva per nulla a controllare la sua mente, i suoi pensieri.
Il comportamento, all'esterno, era rispettoso, come si ci doveva rivolgere ad un insegnante.
"L'argomento sono le maledizioni senza perdono, professore"
Disse subito, il corpo mostrava con la postura rispetto, ma dentro di lei, nella mente, sentiva un fremito di euforia così intenso...
Non conosceva molto a riguardo di quelle tre maledizioni, aveva appena letto qualcosina in biblioteca, tuttavia ciò che aveva letto l'aveva come segnata.
"Ho letto in un libro della biblioteca riguardo queste tre maledizioni, parlavano solo dello scopo, controllare, torturare e uccidere"
Disse ancora, cercando di rimanere il più normale possibile.
La curiosità la stava consumando, ma la fretta non era buona consigliera, perciò usava le energie della sua mente per mantenere la calma. La conoscenza era la fonte della tranquillità per Rey, cresciuta in una famiglia dove, per via del padre completamente folle, veniva picchiata anche solo se leggeva la gazzetta del profeta. Poco dopo il suo primo anno, suo padre l'aveva picchiata una volta tornata a casa per via del fatto che era stata smistata in serpeverde, la stessa casa dei malvagi, la casa del suo orrendo zio, fratello della mamma di Rey. I soliti pregiudizi sulla casa di serpeverde che suo padre condivideva appieno.
Purosangue, rifugiato dai babbani perché improvvisamente ha iniziato ad avere paura della magia, aveva costretto la figlia a vivere come una nata babbana.
Le questioni sul sangue a Rey di norma non interessavano, ma questa cosa del padre l'avevano portata a sentirsi irritata da ciò che era babbano. Era pratica con la tecnologia, ma sentiva come se il mondo babbano l'avesse come sporcata. Se avesse vissuto come una purosangue, come era destino per lei, sarebbe andato molto diversamente.
Ma ora la vita era cambiata, sebbene però il passato portava uno strascico, lasciava un segno.
Rey non era più quella ragazza spaesata nel mondo magico che tutti avrebbero pensato nata babbana quando in realtà era purosangue, ora era una strega intenta a studiare che aveva recuperato di granlunga le lacune lasciate dalla segregazione dai babbani di suo padre.
Era li, perfino interessata all'arte più nascosta della magia, e probabilmente, anche la più potente, che veramente avrebbe potuto cambiare il mondo.
"Mi chiedevo tante cose, in primis cosa provano le vittime della maledizione cruciatus, o della maledizione imperius"
Si, il desiderio martellante era sopratutto questo.
La maledizione cruciatus, una maledizione fatta per far soffrire, la maledizione della tortura, una maledizione senza perdono. Quale dolore poteva essere? Doveva essere un dolore indicibile, inimmaginabile, qualcosa da essere paragonato alla morte. La tortura... forse era un dolore che portava a chiedere la fine, anche se la fine era la morte? Erano solo congetture, pensieri di una studentessa che si aggrappava alla logica per colmare la sua sete di conoscenza che non era stata colmata da quel paragrafo del libro. La fantasia però, quella fantasia così pressante, era viva nella sua mente. Una persona che soffriva così tanto da desiderare la morte era forse la fantasia più emozionante che aveva fatto in tutta la sua vita, per questo il desiderio era così martellante, intenso, viscerale. Sarebbe riuscita a non farsi scoprire da menti abili, da occhi indiscreti, si... avrebbe poi studiato l'occlumanzia, non ci teneva a finire ad Azkaban. Nella sua famiglia erano abili in queste cose, e fortuna che Rey non ci aveva praticamente mai a che fare con i suoi famigliari, eccetto suo padre che però, essendosi rifugiato dai babbani per paura della magia, sembrava più un magonò che altro ormai, arrugginito com'era.
Non che fosse mai stato abile con la bacchetta lui.
Desiderava diventare auror, ma non aveva ne abilità, ne coraggio.
"Mi chiedevo inoltre se era possibile resistere a ciò"
Non avrebbe mai voluto finire vittima della maledizione imperius e far danno a gente che combatteva per lo stesso suo ideale, se c'era, in qualche modo avrebbe voluto anche resistere.
Smise poi di parlare, attendendo la risposta del professore, sperando in cuor suo di non averlo infastidito chiedendo questa cosa al di fuori dell'orario di lezione.
L'atmosfera in quel luogo era magica, incantevole, sebbene Rey aveva sempre quel modo di fare rispettoso verso gli insegnanti, specialmente il professore di difesa contro le arti oscure, i suoi occhi erano desiderosi di conoscenza anche più di quanto non lo erano in classe. Fin ora quello era chiaramente l'argomento che le interessava di più. Forse avrebbero potuto affrontarlo in qualche anno superiore, anche se nessuno dei compagni gli e ne aveva parlato, o forse sarebbe rimasto sepolto e visibile solo a chi era interessato? Ma Rey era curiosa, forse troppo, per aspettare il tempo in cui eventualmente si sarebbe insegnato qualcosa in classe.
Era rimasta folgorata da qualcosa che neppure conosceva così tanto, e conoscendosi, non si sarebbe tolta dalla testa quelle tre maledizioni finchè non avrebbe scoperto tutto sul loro conto. Avrebbe fatto ulteriori ricerche? Ovviamente. Aveva fame di conoscenza, così intensa da essere paragonata ai poveri nei paesi del terzo mondo. Voraci, insaziabili, e Rey se avesse potuto avrebbe divorato ogni briciolo di sapere. Ma aveva paura di molte cose, paura di essere scoperta nella sua passione e di finire per chissà quale motivo ad Azkaban, o venir ostacolata da gente che sapeva per bene come e quando agire per fermarla. Avrebbe fatto il possibile per coltivare la conoscenza di quelle arti, per plasmare un mondo come voleva lei, possibilmente senza quelle fecce come suo padre, traditore della magia e buono a nulla, come tutti i suoi stupidi amici babbani, e ... la magia oscura non più un taboo.
Edited by Rey Shiny - 1/5/2023, 05:40. -
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.Rey Shiny | 5° anno | SerpeverdeIl professore, come Rey poteva immaginare, non tardò a rispondere evidenziando la gravità di quella magia.
Rey infatti normalmente avrebbe avuto una paura terribile nel parlare di cose del genere, a casa con suo padre una volta aveva semplicemente letto nella gazzetta del profeta la parola "mangiamorte" e aveva chiesto cos'era, con totale naturalezza. Per questo suo padre l'aveva picchiata, arrivando a spezzarle un braccio e mandarla a letto senza cena.
Quel giorno, aveva blaterato di "cose oscure" di cui non doveva parlare, e Rey semplicemente usando la logica, arrivò alla conclusione che questo "mangiamorte" era qualcosa di oscuro. Nel libro della biblioteca, c'era proprio scritto che era magia oscura, imperdonabile, e che l'utilizzo era punito con la reclusione ad Azkaban a vita, percui Rey in una parte recondita di se si aspettava che il professore preso dalla rabbia le avrebbe spezzato qualche osso.
Ovviamente però non era così, era a conoscenza che le punizioni corporali a scuola non c'erano, anche se alcuni professori erano molto autoritari, e Rey sapeva che non avrebbe sofferto poi così tanto nel ricevere quel genere di punizioni da loro... anzi.
Il discorso del professore puntava a far capire a Rey la gravità delle maledizioni senza perdono, Rey lo aveva capito e mentre parlava il suo viso aveva un'espressione seria e annuiva con la testa.
Però quell'informazione era così importante, così pressante, che Rey avrebbe ricevuto qualunque punizione in cambio di quella conoscenza. Nella descrizione del libro, seppur breve e superficiale, Rey aveva compreso che si trattava di magia oscura per eccellenza, e quando quelle stesse parole furono pronunciate dal professore, il cuore di Rey saltò un battito.
Non per lo spavento, ma per l'emozione. Ormai per la mente di Rey non era più un segreto, la magia oscura era la sua più grande passione, quella conoscenza potente e proibita che Rey, dal primo attimo in cui aveva scoperto della sua esistenza, aveva bramato.
Quella magia aveva sicuramente tanti segreti, Rey non conosceva nulla, ma lo aveva capito, quelle tre maledizioni erano probabilmente la magia oscura per eccellenza, le regine delle tenebre, per così dire.
Il cuore batteva fortissimo, le si mozzava il fiato per l'emozione e Rey cercò in ogni modo di non tremare. La sua mente quasi non ci credeva, aveva chiesto approfondimenti al professore su quella magia oscura per eccellenza?
Era come se solo in quel momento se ne rendesse conto davvero, il discorso era così serio e improntato sulla gravità di quelle maledizioni... era terribilmente emozionante, gli occhi erano come ipnotizzati, fissi sul nulla.
"Si, ne sono consapevole, professore, era scritto anche nel libro"
Disse, con serietà, cercando di parlare senza che la voce venisse alterata dall'emozione così intensa che provava.
Il professore continuò con la spiegazione, descrivendo perchè quelle maledizioni erano imperdonabili.
Per logica Rey ci era già arrivata, ed ebbe una conferma di ciò dalla spiegazione del professore. La maledizione imperius controllava la vittima, l'altra la uccideva, fu però quando arrivò alla maledizione cruciatus che Rey non riuscì più così bene a controllare le azioni del suo corpo.
Parlò inizialmente di annichilimento di mente e corpo causati dal dolore, Rey inevitabilmente si immaginò una persona, distrutta, senza forze, a terra dopo una lunga tortura.
Se la immaginava li, che boccheggiava, e che chiedeva pietà, qualunque cosa, perdendo dignità e desiderio di vivere.
Il cuore pulsava così forte da vibrare nelle orecchie come pugni sferrati alla massima potenza, vibrazioni intense come una danza che scandiva il ritmo dell'emozione che in quel momento Rey provava.
Avrebbe fatto qualsiasi cosa per vedere davanti a se una vittima di maledizione cruciatus, lo desiderava così visceralmente...
Il professore poi disse la formula, crucio, Rey aveva intuito anche questo, significava crocifiggere, torturare.
Crucio, quella parola incisa nella sua testa, indelebile più di un tatuaggio sulla carne, di una cicatrice, di un marchio a fuoco sulla pelle.
Crucio...
Il professore procedette con la sua spiegazione, disse che era dolore, dolore nella sua forma più pura.
Anche questa volta, Rey poteva immaginarlo, le maledizioni senza perdono erano magia oscura per eccellenza, la potenza del dolore causato dalla maledizione cruciatus doveva essere probabilmente il dolore più forte che qualcuno poteva provare nella sua vita.
Aveva i brividi, lo sguardo era così assetato di piacere e colmo di emozione da bloccarla in uno stato di semi incoscenza, ferma in un limbo dove tutto era sfocato e dove quelle parole sembravano parole pronunciate da una divinità eterea, marchiate a fuoco nella mente e che probabilmente non sarebbero mai andate via, no... era sicura che quella conoscenza non sarebbe mai andata via.
Durante difesa contro le arti oscure era appassionata, ma mai lo sguardo appassionato di Rey si era avvicinato a ciò che aveva in quel momento, mai...
Avrebbe dovuto riprendere il controllo, le serviva, ma il professore andò avanti, con una spiegazione più dettagliata.
Corpo avvolto dalle fiamme, le fiamme... il bruciore del fuoco.
Parlò di coltelli, un'infinità di coltelli.
Nella sua mente Rey provò ad immaginare, una persona sul rogo, circondata da una quantità così alta di coltelli da non riuscire a contarli. Il fuoco la bruciava, questa persona strillava, per il dolore e la disperazione.
I coltelli la perforarono, scaldandosi col fuoco diventando incandescenti, bruciando la pelle, la carne...
Una cosa del genere avrebbe sicuramente ucciso qualcuno sul colpo, ma avrebbe giurato che la maledizione cruciatus non uccideva sul colpo, dando la possibilità alla vittima di sentire bene quell'indicibile tortura.
La sensazione di piacere e meraviglia di Rey era tale che la bocca rimaneva leggermente aperta, il fiato intenso e irregolare, ciò che provava nell'immaginare quella vittima era perfino più intenso di tutto ciò che aveva provato, comprese le sensazioni in una situazione sessuale.
Cercò il più rapidamente possibile di tornare in se non appena la spiegazione di quella maledizione fu terminata.
Il cuore batteva ancora forte, la mente di Rey iniziava a tornare lucida e vedere i contorni sfocati attorno alla figura del professore diventare più nitidi, il respiro regolare, la bocca chiudersi e l'angolo di paradiso sparire nel nulla.
Avrebbe voluto provare, lasciare che le fantasie continuassero all'infinito, come una danza del dolore e del piacere, infinita quanto il suo desiderio di imparare quella meravigliosa maledizione.
Il dolore era arte, questo lo aveva sempre pensato.
Gente si emozionava davanti a tutto, una bella musica, un bel quadro, anche saper torturare, mescolare vari tipi di tortura, fisica e psicologica, era arte, un connubio di emozioni e sensazioni, come una danza, e chi stava a guardare veniva trascinato, come dal vento, trasportato in un mondo meraviglioso.
Ok... riprendere il controllo...
Per Rey fu effettivamente difficile, ma era determinata, abbastanza da riuscire poi a riprendere il controllo dei suoi pensieri e della sua mente.
Il professore citò poi la storia del signor Potter.
Rey era sempre stata segregata dai babbani, con pochi o nulli contatti con la magia, non aveva mai sentito parlare di questo "Potter" prima di entrare a far parte della scuola di Hogwarts. Una volta li era venuta a conoscenza di un Potter come quello che era definito molti anni fa come il "bambino sopravvissuto", e solo ora aveva fatto quel collegamento. Era riuscito in chissà quale modo, a sopravvivere alla maledizione che uccide, ma ovviamente non era la norma, di norma nessuno sopravviveva. Parlò della maledizione imperius, che serviva molta forza di volontà per riuscire a contrastarla.
Rey non sapeva se ne aveva abbastanza, a giudicare da ciò che era appena accaduto non era riuscita molto bene a bloccare i pensieri di pura estasi poco prima, tuttavia erano davvero intensi, e anche solo per bloccarli un po' serviva forza di volontà.
Tuttavia si stava parlando di una maledizione senza perdono, perciò sicuramente non era facile da ostacolare.
E chissà, come diceva il professore, se qualche predisposizione poteva aiutare con la cruciatus?
Forse un'altissima soglia del dolore? Rey aveva una soglia del dolore terribilmente alta, questo lo sapeva, con le ossa rotte lei neppure si lamentava, ci era abituata, idem per scottature e botte quali calci e pugni, ci era abituata e spesso in passato ignorava proprio lo stimolo del dolore. Ma la maledizione cruciatus era tutta un'altra cosa, era qualcosa di completamente diverso, non riusciva per bene ad immaginare che tipo di dolore poteva provare, e non mentiva a se stessa, avrebbe voluto provare sulla sua pelle quel dolore, quell'agonia, per conoscere quella maledizione ancora più a fondo.
Lui chiese poi se c'era altro che poteva fare per lei.
Rey non voleva di certo infastidirlo, aveva da fare dopotutto, era all'inizio combattuta sul se chiedere un'informazione che durante la sua spiegazione le era venuta in mente, o se andare.
La curiosità era però così tanta...
Pensò ancora alla maledizione cruciatus, parlando, la voce era leggermente diversa, come più roca per l'emozione, anche se quasi impercettibilmente .
"Si, mentre ascoltavo la sua spiegazione sulla maledizione cruciatus ho pensato a come potrebbe essere una simile tortura e mi chiedevo: la maledizione cruciatus è in grado di uccidere per il dolore insostenibile?"
Che domanda, dentro di se Rey sperava di no, anche se era terribilmente curiosa di sapere se in realtà qualcuno, per shock o altro, sarebbe potuto morire sotto quella tortura.
Se solo suo padre la sentiva, in quel momento, sicuramente l'avrebbe presa a calci così tanto che sarebbe svenuta per le botte ricevute, sicuro come l'oro.
Veder sua figlia approfondire una maledizione del genere, era... terribile per lui.
Rey era curiosa, ma non intendeva disturbare ulteriormente l'insegnante che si era addirittura gentilmente offerto di spiegare questa cosa così oscura soddisfando la curiosità di una studentessa. Dentro di se Rey ne era estremamente grata, non poteva permettersi di disturbarlo più di tanto, sebbene il desiderio di conoscenza l'avrebbe incollata li giorno e notte.
Edited by Rey Shiny - 3/5/2023, 08:04. -
.CITAZIONECONCLUSA.
Edited by Dragonov - 8/5/2023, 07:58.