Lezione di Trasfigurazione A.S.2022/2023Ammessi solo studenti fino al 3° anno

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  1. Barnes is our king.
     
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    Harry Barnes

    casa
    17 anni - III anno
    mood: irritato

    Natale era un periodo del cazzo.
    Aveva proprio il monopolio dei periodi del cazzo.
    Ma c’era una cosa che, a Harry, infastidiva ancora di più: la gente che ama il Natale. Perché, quel genere di persone, non riusciva e non voleva contenere la propria gioia insensata – addirittura tossica, avrebbe detto lui – condividendola con l’intero globo. Un senso di protagonismo tale da superare perfino quella del figliol prodigo di casa Barnes, che infondo un po’ osservava con stizza e perfino invidia tutti quegli addobbi e quel movimento di festa che si appropriava di ogni angolo del castello con poca modestia, abbarbicandosi come un’edera fastidiosa che utilizzava gli abitanti di quelle mura come tramite per il diffondersi di uno spirito festivo ricco di gioia e buoni intenti, che a Harry pareva assomigliare tanto a una possessione in piena regola. Il tutto, comunque, per un certo “Gesù”, figlio di Dio. Beh, a quel punto sarebbe stato giusto organizzare un mese all’anno per festeggiare anche “Harry”, figlio di Ezekiel Barnes, magari con degli addobbi più sontuosi e per nulla pacchiani come quelli che stava intravedendo, con una certa smorfia di disgusto che aveva ben poca intenzione di contenere, nell’addentrarsi nell’aula di Trasfigurazione.
    Il primo di Dicembre aveva certamente lasciato segno del suo arrivo, tappezzando l’elegante aula di elementi d’arredo degni di un poltergeist giullare – ogni riferimento è puramente casuale – con la mania per i fiocchi, le renne e un curioso orientamento sessuale che gli faceva inserire palle in ogni contesto. Letteralmente ovunque. Inoltre… – Cos’è questa puzza immonda? – col naso arricciato all’insù e l’aria di uno che vorrebbe vomitare – o forse passare sopra il cadavere di qualcuno, o forse morire lui stesso –, si accorse del cambio d’aria, avvertendo le narici pregne di un odore dal sapore commerciale e irritante quanto tutto il resto.
    Che… periodo… del cazzo…continuò a ripetere a sé stesso, prendendo posto al primo banco, al momento vuoto, per un solo, preciso motivo: avrebbe potuto osservare da vicino la splendida insegnante di Trasfigurazione, la Huxley. Un vero bocconcino di donna… una sventolona bionda che, però, aveva il brutto vizio di parlare più del dovuto, con un modo così pungente e deciso, decisamente poco consono a un essere di sesso femminile che avrebbe solo dovuto fare il proprio dovere di insegnante con flemmatica finezza, limitandosi a sbattere le ciglia e a illustrare nozioni utili alla lavagna. Invece aveva un caratterino imponente, che infondo, ma proprio infondo, soddisfaceva le sue curiosità sessuali. A quella lontananza poteva immaginarla per bene distesa sulla cattedra, insomma.
    Tuttavia c’era solo… un tasso.
    – La scuola è caduta a questi livelli? A insegnarci sarà un tasso? – ironizzò, alzando le braccia irritato dalla situazione. Trovava la sua presenza assolutamente poco igienica. – Psssstt… pussa via! – prese un libro di testo a mo di scudo, usandolo per intimidire la bestiola, e allo stesso tempo come arma pronta all’uso.
    Rise denigratorio quando un paio di studenti, Wan e Marshall, provarono ad accarezzarla, ma invano. – Vedete? È feroce. Se non appare la professoressa, io me ne vado… – si rivolse a tutti, sbuffando impaziente, pensando a quante malattie potesse portare un tasso del miele.
    Si paralizzò, tuttavia, quando il suo desiderio di vedere la professoressa fu esaudito, ammirando con improvviso mutismo quell’orribile tasso trasformarsi nella splendida signorina Huxley.
    Tuttavia, quel mutismo non durò a lungo: – Lei incarna la favola della principessa e del ranocchio nello stesso corpo, professoressa… sono estasiato – si complimentò, come al solito; i complimenti verso quell’insegnante andavano sprecati, in sua presenza, volendo farle sempre una bella impressione. Chiaramente solo per portarsela, nelle sue più selvagge fantasie, a letto. Eppure un po’ gli ricordava Sky…
    Ascoltò in osservato silenzio le interrogazioni dei compagni, conoscendo già l’argomento a grandi linee, e quindi ripassando mentalmente le nozioni che aveva precedentemente appreso.
    Eppure una domanda gli sfiorò la mente, quando fu il momento delle domande: – Professoressa, c’è per caso il rischio di rimanere trasformati in forma animale per sempre? Da Animagus, intendo. Ci sono avvenimenti, nella storia, che vedono un mago o una strega imprigionati in un corpo animale permanentemente? – fosse in lui, sarebbe stato il suo terrore primario; già trasformarsi per cinque minuti in una marmotta sarebbe stato terribile, per lui… figuriamoci una vita intera. – Un Animagus, al posto di una semplice trasfigurazione uomo-bestia, mantiene tutte le sue capacità mentali intatte, giusto? – aggiunse, facendo finta di prendere appunti sul foglio, ancora immacolato.



    Harry Barnes, III anno, Serpeverde.
    Interagito ad alta voce con la classe e poi direttamente con la prof. Seduto al primo banco, al momento da solo.


    Edited by Harry‚ - 7/12/2022, 03:17
     
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