Lezione di Trasfigurazione A.S.2022/2023

Ammessi solo studenti fino al 3° anno

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  1. Andréas
     
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    Anche il mese di Novembre era trascorso, portando con sé molte domande su quello che sarebbe potuto essere il futuro, sia da un punto di vista prettamente scolastico che da un punto di vista relazionale. Stavo difatti approfondendo le mie conoscenze magiche, scoprendo al contempo nuove procedure difensive contro le arti oscure, così come nuove formule per la realizzazione di miscugli alchemici. Nulla di troppo complesso (per ora), quantomeno per le mie capacità! Certo, da qui alla fine dell'anno c'era ancora parecchio tempo per essere smentiti sulla difficoltà delle lezioni ma, almeno per ora, mi sarei permesso di pensare che il mio percorso di studi stava proseguendo piuttosto bene – tralasciando Incantesimi che, come un'ancora, stava abbassando la mia media di voti positivi. Dopo tutto quello che avevo vissuto – seppur in modo fittizio – ad Halloween, tuttavia, tutta la rabbia provata si era come dispersa; evaporata sia dallo sfogo (avvenuto nella mia mente) che dalle settimane trascorse nel frattempo. Un reset spirituale, quindi, il quale mi permise di ritrovare non solo la mia rinomata calma interiore, ma anche la lucidità necessaria per affrontare lo studio (nonché l'analisi) di tutte quelle sfaccettature della magia che venivano insegnate ad Hogwarts. Persino Incantesimi, sebbene continuassi ad esecrare colei che insegnava tale materia. La crescita di tale “tolleranza”, oltre che alla mia quiete indole, era dovuta – tuttavia – per buona parte ai rapporti che ero riuscito ad instaurare con i diversi studenti del mio anno. Tra essi v'erano sicuramente Ivory, la bionda serpeverde dai modi di fare (forse un po' troppo) sopra le righe, e Mackenzie, la mora corvonero dai modi più miti e posati. Avevo – chiaramente – conosciuto anche altri aspiranti maghi, sia più giovani che più grandi del sottoscritto ma, dopo “quella” lezione di Incantesimi, erano loro le persone con le quali avevo avuto modo di relazionarmi maggiormente. Ora, è risaputo che la comprensione delle emozioni non sia propriamente il mio cavallo di battaglia, dunque evitate di pormi domande a riguardo poiché non otterrete alcuna risposta chiara o, quantomeno, precisa. C'era sicuramente simpatia con entrambe, ma era ancora tutto molto acerbo (me compreso) per poter asserire una cosa, piuttosto che un'altra. Mi sarei dunque concesso la possibilità di scoprire cosa ci fosse dietro a tutto con i miei tempi e con la dovuta calma, vivendomi il momento anziché forzarlo.
    Quel giorno mi svegliai senza troppi pensieri per la testa, dando un'occhiata fuori dalla finestra della sala comune, non prima di aver tolto l'alone di umidità dalle vetrate con l'ausilio di un fazzoletto ben pulito. Il cielo era limpido, ma fu piuttosto chiaro quanto potesse far freddo all'esterno delle mura del castello. Bastava allontanarsi dal fuoco di alcuni metri per avvertire quel pizzicore alle mani e ai piedi, tipico della stagione invernale che raggiungeva Hogwarts ben prima dei luoghi inglesi più a meridione. Decisi così di vestirmi con l'outfit più invernale tra quelli appartenenti alla casa dei corvonero, aggiungendovi sia la sciarpa che la mantella che avrebbero sicuramente fermato buona parte del vento gelido del mattino. Così bardato, avrei raggiunto l'aula di Trasfigurazione onde poter seguire con interesse la lezione della professoressa Huxley. Lungo il tragitto, ebbi modo di ammirare le innumerevoli decorazioni che erano state messe forse dagli elfi o forse da uno dei docenti...magari la stessa docente che avrei incontrato quel giorno. Varie onomatopee vennero rilasciate dalle mie labbra, benché la più frequente fosse – senz'ombra di dubbio – il classico “Brrr”. Ad ogni modo, non appena raggiunsi l'aula, entrandovi all'interno, i miei occhi iniziarono a catturare ogni singolo dettaglio (o decorazione) presente in quella stanza, fino a quando il mio sguardo non andò a posarsi inevitabilmente sulla creatura stante sulla cattedra. Mi avvicinai ad essa con fare guardingo, osservandola per qualche secondo a debita distanza, dedicando qualche secondo in più al suo sguardo atipico.
    Occhi cerulei?
    Osservai quindi le curiose indicazioni che il tasso pareva dare con gli studenti, fino a quando (ipotizzando una tesi e rischiando una gaffe) mi avvicinai d'un poco all'animale, abbozzando un sorriso prima di buttarmi nel vuoto.
    Buongiorno...professoressa(?)(??)(???)
    La seconda parola venne a malapena sussurrata, come se non mi volessi sentir ridere dietro dagli altri, qualora avessi scambiato l'insegnante per il predatore dall'aspetto buffo, stante difronte a me. Magari era veramente lei ma, nel caso non lo fosse stato, meglio lasciare l'azzardo tra me ed una creatura che (fino a prova contraria) non avrebbe potuto raccontare l'avvenuto ai quattro venti. Imbarazzato ed avvolto dall'incertezza, mi voltai verso un banco libero e mi sedetti in attesa dell'arrivo della professoressa. Fu quando la creatura balzò giù dal tavolo che i miei occhi si sgranarono e le mie labbra si schiusero, ambasciatrici della sorpresa che (seppur intuita) mi colse impreparato. Inutile dire che, in seguito alla breve premessa della giovane donna, nonché alla chiamata alla lavagna di alcuni degli studenti presenti, la mia mano si levò verso il soffitto, vibrando nell'aere manco avessi urgentemente bisogno di usufruire dei servizi igienici.
    Avrei una domanda.
    L'avrei fatta all'insegnante o, in caso, direttamente al serpeverde interrogato a riguardo.
    È possibile, per un aspirante Animagus, scegliere l'animale in cui mutare?
    La risposta di Sean non tardò ad arrivare, così come la mia sorpresa nel venire a conoscenza del fatto che l'animale non era affatto scelto dal mago, bensì dalla sua indole...per così dire.
    Perfetto, grazie Sean!
    Restai quindi in ascolto del resto delle interrogazioni, curioso di sapere cosa ci avrebbe insegnato la professoressa quel giorno.




    Alexander Reid, III anno, Corvonero.
    Arriva in aula, studia a debita distanza il tasso notando il colore degli occhi. Sospetta che sia la prof, ricordandosi delle iridi di lei, e la saluta accennandole sottovoce "professoressa", cercando di non farsi udire da altri per non subire le risate altrui, qualora non ci avesse preso. Va quindi al posto e pone una domanda a Sean, ringraziandolo poi per la delucidazione :Bacio: :yes:
     
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53 replies since 1/12/2022, 16:39   1499 views
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