Lezione di Trasfigurazione A.S.2022/2023

Ammessi solo studenti fino al 3° anno

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Harris Jr.
     
    .
    Avatar

    Member
    ★★★

    Group
    Serpeverde
    Posts
    178
    Location
    Bronx, USA.

    Status
    i'm sleeping


    Che due coglioni. Apriva gli occhi ogni mattina, incrociando quelli di quel coglione che portava il suo stesso cognome ma che con lui aveva poco da spartire. Aveva accettato la sua presenza solo, ed esclusivamente, per il quieto vivere e, soprattutto, per il fatto che se fosse stato cacciato da quella scuola, sfortunatamente, non avrebbe avuto un posto in cui rifugiarsi. Tornare a casa era totalmente fuori questione e vivere per conto proprio, avrebbe significato un repentino cambiamento nella sua routine da paraculo, dovendosi anche rimboccare le maniche per riuscire a mangiare almeno una volta al giorno, come i dannati cani. Insomma, tutto fuori questione. Così era tutto molto più semplice. Mantenere un basso profilo per un bene superiore: il suo. Scese dal letto e impreco sonoramente contro il suono della sveglia che, precisamente come al solito, sanciva l’inizio del nuovo giorno. David, da bravo idiota, si trovava ancora nel mondo dei sogni mentre, l’altro coinquilino con la faccia perennemente incazzata, si trovava già davanti allo specchio a sistemarsi, così d poter prendere parte alla prima lezione del giorno. Trasfigurazione. Una materia come tante altre che, mai e poi mai, si era sognato di approfondire per via del mancato interesse a riguardo. Certo, tutto vero, fatta eccezione per il fatto che, nonostante questa riluttanza, Mike, avrebbe presenziato senza ricorrere a mezzucci di basso rango. “Lascialo dormire. Se siamo fortunati, con qualche assenza, ce lo leviamo dal cazzo!” Affermò in direzione di Parker prima di imboccare la strada che l’avrebbe immerso nell’oscurità del sotterraneo, tana delle vipere. Risalì in superficie, dopo qualche istante e gli ci volle poco per rimpiangere la perfezione creata dalla penombra. Il castello pareva in visibilio per l’arrivo delle vacanze e, a lui, fotteva meno di zero di quella stupide convenzioni utili ad alimentare l’ipocrisia che, per natura, albergava in molte delle famiglie perfette solo in apparenza. Oh, sì! Mantenere l’apparenza, per gli Harris, era una sorta di arte e, Michael, ci aveva fatto l’abitudine ma fino a un certo punto. Negli anni si era ritagliato un piccolo spazio per sé, coltivando la sua voglia di vendetta in silenzio, aspettando pazientemente il momento migliore per esplodere, procurando dei gravi danni al suo forte e rigoglioso albero genealogico dalla merce radici.
    Non ci mise molto a giungere a destinazione. Quel castello, nonostante lo conoscesse poco, non avrebbe avuto segreti per lui. Si trovò davanti all’aula e, con una spinta decisa, si fiondò al suo interno, convinto di non essere in ritardo, vista la sua ossessione per gli orari e così fu.

    Passò di fianco alla cattedra e, come ogni essere lì dentro, notò lo strano animale sulla sommità di quel pezzo di legno di poco gusto. Ma che cazzo. Si morse la lingua, tenendo per sé le considerazioni poco carine su quella pagliacciata, avendo una vaga idea di quello che sarebbe stato l’epilogo di quella situazione. Fece un cenno con il capo e si andò a infilare nel banco più remoto della classe, lì, dove avrebbe potuto seguire la lezione, senza avere gli altri tra le palle.
    Come calcolato, il tasso lasciò il posto alla figura longilinea della bionda professoressa Huxley. Figa, senza dubbio. Troppo in quadro per lui ma, in fondo, dannatamente sexy. Scollò dalla testa ogni sorta di pensiero sconcio su di lei e si focalizzò sulla sua voce soave che, pochi istanti dopo, decretava il nome dei fortunati che avrebbero preso parte all’interrogazione di quel giorno. Una gran botta di culo. Aveva studiato sì ma, come al solito, il suo scazzo superava ogni livello accettabile che avrebbe permesso di rispondere decentemente ad anima viva. Uno dopo l’altro. Ascoltandoli sembravano tutti così schifosamente saccenti, pieni di sé, insopportabili. Nonostante ciò, si sforzò di rimanere attento, domanda dopo domanda. Si guardò intorno e non riuscì a comprendere come tutto ciò fosse meglio di qualsiasi cosa ci fosse a casa sua. Per mesi era stato costretto a seguire una rigida educazione, fatta esclusivamente di parole. Un bla bla bla continuo, inutile, proveniente dalle bocche di gente per nulla preparata e messa lì solo perché le loro tasche fossero piene a fine giornata. Senza un reale interesse ad esercitare la grande responsabilità che un insegnante dovrebbe avere nei confronti un qualsiasi alunno, bisognoso di aiuto. Tutto strano ma dannatamente vero. L’unico effetto collaterale in tutto quello aveva un nome e un cognome: David Harris. Lo avrebbe sopportato, pur di non tornare a vivere nella totale indifferenza mostrata da coloro che li avevano messi al mondo senza cognizione di causa. Basta. Rimuginare su quelle stronzate non avrebbe contribuito alla sua concentrazione. Portò il suo sguardo azzurrino verso le povere cavie ammaestrate a dovere e rilassò i muscoli della mandibola, assumendo un’aria meno scontrosa e inquietante. Le domande del terzo anno, sembravano complicate ma, visto il suo anno, probabilmente la professoressa sarebbe stata più clemente e non avrebbe praticato nessuna tortura. In fondo l’argomento Animagus sarebbe potuto essere fonte di ispirazione. Comunque meglio di molte altre argomentazioni che non avrebbero, neanche minimamente, attirato la sua attenzione labile e compromessa dalla sua testa perennemente volta a un progetto che, forse, non avrebbe mai potuto realizzare se non con l’aiuto di colui che, fino a quel momento, gli era più che ostile.

    Michael Harris - II anno - Serpeverde.
    Interagito con David e Kai in stanza.
    Etraato in aula, salutato con un cenno il tasso e seduto da solo, in fondo all'aula e ascoltato attentamente le interrogaziono dei compagni.
     
    .
53 replies since 1/12/2022, 16:39   1499 views
  Share  
.
Top