Ballo di fine anno

Aperta a tutti gli studenti.

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  1. Dragonov
     
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    Serpeverde
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    Bulgaria

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    Axel
    Quella serata era destinata a rimanere impressa nella memoria del bulgaro per il rollercoaster emotivo nella quale, ignaro, si era trovato a bordo. Axel era partito con euforia qualche ora prima, quando si era uscito dal dormitorio, dirigendosi con un ampio sorriso verso le grandi aspettative che vi aveva riposto per poi trovarsi ad attraversare picchi di quella che non aveva voluto spontaneamente identificare come gelosia ma che lo aveva portato, attraverso un ultimatum del tutto inaspettato, a stringere finalmente la Corvonero tra le sue braccia. Avevano raggiunto un precario accordo: un’amicizia a tutti gli effetti con l’aggiunta di benefit ma, con sua sorpresa per essersi trovato a chiederlo per primo, con l’esclusiva. Nessuna apertura ad eventuali aggiunte in quel duo, nessuna scappatoia in cerca d’altro. Per Skylee lui doveva essere l’unico e... beh, lo stesso doveva essere anche per lui. Era ciò che voleva quell’esclusività? Si... Boh... Forse? Sentiva di sì, che era la cosa giusta ma forse, con una certa probabilità non indifferente, era anche l’enfasi dell’attimo che si stava godendo. Forse al mattino dopo avrebbe sbattuto la testa contro le colonne del baldacchino per la gigantesca cazzata che aveva appena fatto. C’erano ancora drink alterati? No, impossibile, era pieno di prof.
    Fissò Skylee attendendo che continuasse la canzone di Bon Jovi lì dove aveva volontariamente interrotto il pezzo e con un enorme sorriso luminoso accolse la sua voce cristallina inondargli il condotto uditivo. Era armoniosa, modulata correttamente ed un dannato piacere d’ascoltare per un musicista come lo era lui. Si lasciò trasportare dalla musica per poi guidarla in una giravolta che sarebbe nuovamente terminata stretta tra le sue braccia quando il colpo di tosse del preside Edevane interruppe tutta la magia impedendogli di godersi un altro po’ quella stretta perfettamente a ritmo. Axel non poteva immaginarlo, minimamente, ma di lì a poco sarebbe precipitato nell’ultimo folle salto emotivo di quella sera, forse. Interruppe la danza mantenendo il braccio attorno alla schiena della Corvonero e osservò con il capo inclinato per il fastidio – doveva proprio urlare a quel modo? Lo avrebbero sentito fino al continente! – ciò che aveva da dire l’anziano mago. A quanto pareva dalle sue parole c’erano state delle votazioni ed effettivamente ora si spiegava cos’era il foglio che aveva visto circolare e sulla quale aveva vergato un segno senza darvi troppo peso. Niente poco di meno che i futuri re e reginetta di Hogwarts. Che stronzata! Quel posto era sempre più assurdo, a Durmstrang non avevano cose del genere... balletti, feste, reginette. L’espressione sul suo viso s’arricciò ma finì per distendersi e gelarsi quando il suo nome, il SUO FOTTUTISSIMO NOME, fu associato al ruolo di regina. Lui, regina. Che razza di scherzo di merda era quello?! Un ringhio cominciò a vibrargli in petto e distrattamente sentì la presa di Skylee al suo braccio farsi più stretta. Tutti lo stavano fissando e lui, di rimando, giaceva gelato sul posto incapace di reagire se non con lo sguardo omicida che aveva negli occhi. Avrebbe ucciso qualcuno, eccome se lo avrebbe fatto. Lasciò persino scivolare la bacchetta nella mancina per... Skylee gli scosse più forte la mano attirando disperatamente il suo sguardo prima di lasciarlo andare. La guardò in tralice. Che cazzo di complimento di merda era quello?! Ma nei suoi occhi vi lesse il terrore e capì che era unicamente di riflesso alla sua reazione. Espirò dalle narici e senza dire una parola si avvicendò a salire sul palco accompagnato dal tifo dei suoi compagni. «Ti ci impalo con la corona, kuchka*» borbottò tra sé fissando con odio crescente i pochi gradini. Percepì anche il commento di David che gli fece serrare ulteriormente la mascella desiderando ardentemente di rendere la sua faccia un lavoro di Picasso.
    Continuò a non proferire parola, limitandosi a fissare con odio chiunque incrociasse il suo sguardo mentre in tasca stringeva più forte che mai i pugni per contenerne il tremore. Non. Doveva. Trasformarsi. Doveva trattenere la Bestia. E ci riuscì incredibilmente, ma non per la sua forza di volontà ma grazie allo spettacolo che diede Watanabe. Proprio nel momento in cui il preside arrancava nella sua direzione per consegnargli la corona questi, dopo una breve occhiata significativa, si fece avanti focalizzando totalmente l’attenzione di tutti su di sé: «Scusa Dragonov, mi spiace per te ma qui c'è solo una vera regina e non sei tu.» Axel era esterrefatto. Lo stava ancora fissando con espressione arcigna quando capì cosa fosse appena successo. Fece una smorfia d’assenso muovendo la testa per poi inclinare il capo verso il preside e proferire stentatamente: «posso signore?» L’anziano annuì preso dallo svolgersi incredibile di quegli eventi ed il mannaro non se lo fece ripetere due volte afferrando entrambe le corone e strappandogliele letteralmente di mano. «Che dire Watanabe... M’inchino a te!» Così dicendo fece e nel farlo incastrò la corona della regina all’interno di quella del re e piegandosi regalmente le porse al giapponese. Se Ryuu glielo avesse permesso gliel’avrebbe adagiata lui stesso sul capo. “Fatti furbo!”
    E fottetevi tutti branco di bastardi!


    *stronza

    Interagito direttamente con Skylee, il preside e Ryuu
    Indirettamente con Kynthia, citato David
     
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123 replies since 1/6/2022, 14:33   3782 views
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