Ballo di fine anno

Aperta a tutti gli studenti.

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  1. Sky.
     
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    Ad Axel piacevano i balli. Bella scoperta. A me no, per niente, avrei voluto urlare, ma in qualche modo sapevo che quella era una menzogna, per cui optai semplicemente per il silenzio. Avevo un rapporto strano con i balli o gli eventi pubblici in generale. Ne ero sempre stata in parte attratta e in parte terrorizzata. Odiavo intensamente tutti quelli ai quali mi avevano costretto a partecipare i Métis, ma d'altra parte, ce ne erano di altri che mi facevano comparire un malinconico e lieve sorriso sulle labbra. ricordavo di quando mio padre, assorto nei suoi nostalgici pensieri, mi raccontava di quanto fosse stato romantico e speciale il ballo del suo ultimo anno ad Hogwarts. Lì infatti, dopo un lungo ballo con mia madre stretta fra le sue braccia, le aveva chiesto di sposarla. Mi raccontava di quanto fosse stato intenso quel momento e di quanto ci fosse poi rimasto male quando lei gli aveva risposto di no, dicendogli che lo avrebbe sposato solo quando finalmente avrebbe trovato la forza per ribellarsi alla sua famiglia di mangiamorte, dicendo loro che non avrebbe mai abbracciato il credo di famiglia. Lui aveva compreso le sue ragioni e aveva fatto tutto il possibile per riuscire a cambiare vita, ma la vera forza per dire definitivamente addio alla sua famiglia però, la trovò purtroppo solo dopo la mia nascita, quando vedendo il frutto del loro amore, si convinse finalmente a rinnegare il nome dei Métis. Tutto era deciso, i miei genitori si sarebbero sposati il mattino seguente alla fuga, ma quel matrimonio non si celebrò mai. Mia madre la sera stessa ebbe un incidente, o almeno questo fu ciò che mio padre mi raccontò fin quando non crebbi abbastanza da poter capire in autonomia che gli artefici di tale "incidente" erano stati proprio i Métis, che mai avrebbero potuto rinunciare al futuro capo famiglia.《Papà, sono stati i tuoi genitori a fare del male alla mamma, vero?》Gli aveva chiesto una vocina candida e innocente una gelida mattina di invero. Fu solo all'ora, che consapevole di non potermi, né volermi, più mentire, confessò ciò che era accaduto veramente. Avevo pianto per tutto il giorno dopo aver udito dalla sua calda e amorevole voce, la verità. Avevo poi giurato che non li avrei mai perdonati per un simile peccato e così feci. Mi portai tutto quel rancore fino ai giorni nostri e nel tempo, in seguito a quanto si permisero nuovamente di fare, quella volta a me e a mio padre, tale rancore non fece che crescere e crescere, corrodendomi lentamente dall'interno. Forse era per tutto quel rancore che mi portavo dietro, che in fondo, non ero mai più stata in grado di essere realmente felice. Troppo spaventata dagli orrori del mio passato per pensare di poter anche solo provare a vivere nuovamente la mia vita in pace. In leggerezza. «Cos? No no no» Protestai sorpresa sottovoce, mentre il busto del mannaro ruotava per posizionarsi esattamente davanti a me, pronto a prendermi per mano per trascinarmi fino alla pista da ballo, dove come un vero cavaliere avrebbe iniziato a danzare e a volteggiare impeccabile, mentre al suo fianco ci sarebbe stata la persona meno capace al mondo di ballare a ritmo di musica. Un cavaliere e una papera, ecco cos'avrebbero visto gli altri da fuori. «Non voglio farmi additare come papera...» Sibilai preoccupata senza fornire al Serpeverde il giusto contesto per afferrare le mie parole, troppo preoccupata a guardarmi attorno per accertarmi che nessuno ci fissasse. «I - io...» Mi chiedeva di accontentarlo, di dimostrargli che le mie parole mai dette, non che ce ne fosse realmente bisogno quando si trattava di lui, fossero vere. «Ax, io, io non riesco a ballare a ritmo di musica, io...» Mi morsi il labbro indecisa se continuare o meno la mia confessione, mentre istintivamente e senza nemmeno rendermene conto, avevo afferrato la sua mano per poi ritrovarmi avvinghiata a lui al centro della pista. Nessuna maschera mi dissi. Ne metaforica ne reale, dato che né io né lui ci eravamo mai rimessi le nostre, dimenticandole semplicemente appese agli avambracci. «Da piccola mio padre mi faceva ballare spesso, ma ecco...» Era così strano raccontarlo ad alta voce che mi sentì subito imbarazzata a dover ammettere una simile cosa, tanto strana quanto probabilmente buffa a un occhio esterno. «Ballavamo contro musica, io...» Mi morsi il labbro inferiore con aria mezza divertita e mezza imbarazzata. «Io so ballare perfettamente, se sotto c'è musica rock o alto di movimentato, ma così mi inciampo, sembro solo una papera impedita...» Ammisi infine abbassando lo sguardo con le gote ormai paonazze, consapevole che di lì a pochi secondi avremmo iniziato a muoverci, mostrando così a tutta la scuola quanto incapace e impedita fossi e tutto solo per accontentare lui, solo per fargli capire quanto diamine potessi fidarmi di lui. A tal punto da umiliarmi pubblicamente, perché segretamente desiderosa di poter volteggiare come una comunissima ragazza spensierata e priva di demoni interiori, fra le sue braccia.
    ★ ★ ★
    Prefetta Corvonero | Scheda | Mailbox | Pensatoio

    Andata sulla pista da ballo con Axel. Né lui né Sky indossano le loro maschere e per tanto sky si guarda compulsivamente attorno preoccupata degli sguardi altrui. ♡
     
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