Ballo di fine anno

Aperta a tutti gli studenti.

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  1. Rose Mia White
     
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    Il posto in cui avevo portato David era qualcosa che mi rendeva serena e mi faceva stare bene. Il mio viso si rilassava e godeva di quel meraviglioso panorama senza pensare a quello che stava accadendo oltre gli alberi a pochi passi da me. David nel mentre si era tolto la giacca e sbottonato la camicia, dovevo ammettere che vestito per bene sembrava un ragazzo carino che attirava l’attenzione ma quando si spettinava beh, gli donava di più. Era chiaro che era più a suo agio così che con bottoni precisi e giacca ben ordinata. Nel momento che spostai il mio sguardo verso di lui completamente mi resi conto che aveva i capelli bagnati e non solo. Perché era bagnato? Non ne avevo idea del perché ma David era così, faceva alcune cose che non comprendevo del tutto e questo, a volte, mi faceva sorridere. Lo vidi avvicinarsi a me e la sua frase mi fece leggermente piegare la testa e spalancare gli occhi «Oh no! Cosa dici? Io... io... non pensavo, non intendevo... »Lui si avvicinava sempre di più ed io continuavo a balbettare cose stupide. Era chiaro come l’acqua cristallina che non intendevo quello e che lui mi stesse provocando. Quando sentii il suo tocco su di me, mi scostai minimamente come se un piccolo brivido mi avesse percorso. Poi il mio corpo e la mia mente si resero conto che il tocco del ragazzo non era rude o duro, non stava facendo male o mi stava stringendo così forte da provare dolore. Il mio cuore prese ad accelerare, cosa stava facendo. La spallina scivolò con delicatezza lungo il mio braccio seguendo il movimento della gravità fermandosi vicino al gomito, mentre il dito di David sembrava seguire un sentiero immaginario che arrivava fino al polso per poi risalire. Guardai il movimento la prima volta e poi la seconda i miei occhi si spostarono su di lui. Poteva ben sentire la mia rigidità all’inizio, la paura che quella mano si potesse fermare e farmi del male iniziò a svanire la terza volta... «Cos-a... co... » cercai di dirgli ma la voce non uscii anzi si bloccò in gola. E poi si avvicinò ancora e mi spostò i capelli, anche li stavo per spostarmi ma lui mi tenne con tocco deciso ma non duro da farmi male. Quando le sue labbra si posarono sulla mia pelle nella parte del collo, trasalì leggermente. Il primo impatto mi porto a piegare la testa nella sua direzione per un leggero solletico che mi provocò, il secondo invece sembrò così delicato come una piuma che si posava sulla mia pelle. Istintivamente la mia testa andò a piegarsi leggermente come a fargli spazio. Cosa stava accadendo? Una stana sensazione, mi dava come delle piccole scosse elettriche. Ero li ferma senza dire nulla ma che percepivo mille sensazioni che non riuscivo ben a decifrare o forse si. Solo per un secondo chiusi gli occhi e quando sentii David staccarsi da me li riaprii. Era così vicino che i nostri occhi si tuffavano nella profondità dell’altro. Il cuore sembrava voler uscire dal petto, mentre i miei pensieri si confondevano in un groviglio di parole e frasi che in quel momento erano inafferrabili. Quando parlò la sua voce era come se fosse la prima volta che l’ascoltavo. Era vicino, molto vicino, mentre le sue labbra si fermarono a pochissimi centimetri dalle mie. Sentivo il suo respiro mentre qualcosa mi spingeva e mi tratteneva allo stesso tempo. Perché faceva quest’effetto su di me? Ero convinta che mi stesse per baciare ma non lo fece. Mi morsi il labbro indecisa sul da farsi “Dai lo sai che ti sta provocando... suvvia!” Pensai continuando a guardarlo negli occhi “ Devo smetterla di pensare troppo... Mi sto bloccando da sola ancora... Non devo sempre pensare... ” mi ammonì da sola "Per una volta agisci e vai..." Abbassai lo sguardo verso le sue labbra che sembravano magnetiche e sussurrai con voce dolce «Allora...? » le mie labbra si mossero con lentezza e pacatezza nel pronunciare la parola, mentre deglutii... Non sapevo bene cosa fare, così lo sguardo si abbassò come a non volergli dare altro, come a bloccarmi li... Un leggero venticello si intromise tra noi due “Cazzo, fai qualcosa...” mi ripetei ancora una volta quasi urlandomi nella mente e così in un secondo alzai la testa e le mie labbra si posarono sulle sue in uno scatto veloce. Sembrava come se non fossi io a muovermi ed a controllarmi. Ero ad Hogwarts, durante il ballo ed era chiaro che volevo e dovevo avere un contegno ma quando lui si avvicinava così sembrava farmi sparire i freni che mi tenevano ben salda. Morbide e dolci, furono le mie labbra che si posarono su quelle di David. La mano si alzò posandosi sul suo petto come per appoggio. I miei occhi chiusi era come se accentuassero le sensazioni e il mio petto seguiva in respiro leggermente accelerato. Mi staccai da lui dopo un po’ leggermente rossa sulle gote. Poteva intuire bene che li in quel momento se si aspettava qualcosa che andasse molto oltre, non glie l’avrei data, ma per me quello che stava accadendo era qualcosa di inaspettato. I miei occhi si fissarono ancora nei suoi mentre la mia mano che era sul suo petto, leggermente più in basso, iniziò a scendere, per staccarsi da lui. Sorrisi, stranita da me e da quello che stava succedendo, eppure sorrisi e una piccola risata sonora uscì senza avvertire, di quelle che mi illuminavano gli occhi scoprendo alcuni riflessi dorati, di quelle che mi rendevano meno controllata. Delle voci non distanti da noi si fecero udibili e il mio viso si girò in quella direzione ma ero ancora vicina a lui. Il suo “tenermi” non era brusco e violento, non mi stava lasciando segni... Ero sorpresa ancora una volta... “Cosa mi fai ??” domandai dentro di me... In quel momento per qualche attimo ero riuscita a scordare quello che mi ronzava sempre nella testa. Nessun obbligo, nessuna “etichetta” e nessun a tenermi stretta e sotto osservazione. Solo per un attimo ero una ragazza che viveva qualcosa alla sua portata. Inesperta e forse in ritardo rispetto ad altri ma sembrava così bello. Ero in grado, come spesso accadeva, di trovare e provare sensazioni e sentimenti anche per dei piccoli momenti o gesti, o cose che per altri potevano sembrare stupide ed insignificanti. Un bacio cosa mai poteva essere e una spallina scesa ancora di meno, invece per me era qualcosa che mi faceva provare tantissime sensazioni e mi faceva sentire libera. Non era ingenuità era avventura, per me che fino a qualche anno fa potevo solo sognare attraverso i libri e che ancora, in quel preciso momento, non mi era permesso fare... ma lui non c'era, non era li era lontano da me. Era vero, i libri mi avevano plagiata ma era l’unico modo che conoscevo per poter scappare e vivere avventure nella stanza di Casa White quando ero da sola e l'unica compagnia era Amelia la mia governante. I rumori sembravano avvicinarsi ancora di più, avvicinai questa volta io il viso a David, mi morsi ancora il labbro «Non siamo soli, mi sa...» sussurrai leggermente lasciando andare il labbro inferiore dalla stretta dei denti e con una voce quasi inudibile...




    Interagito con: David 🙈 :perdono:

    Abito

    Maschera


     
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123 replies since 1/6/2022, 14:33   3782 views
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