Ballo di fine anno

Aperta a tutti gli studenti.

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  1. seán
     
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    "Hai deciso di assumere altre droghe perché le ragazze ti potessero trovare interessante? Se ti dicesse che non ha preso niente per convincerti a baciarlo non ti fidare" Mi ero sentito messo con le spalle al muro, e per me che ero piuttosto introverso ed affezionato alla mia privacy, quella di Reina fu senza dubbio una pugnalata. Aveva preso ciò che era successo tra di noi in aula di pozioni e lo aveva spiattellato ai quattro venti, ed a ripensarci, quell'atteggiamento senza dubbio bruciava.
    "Di alla tua ragazza di darti ripetizioni di incantesimi, fai pena"
    "Spari tante stronzate per uno che non dice mai un cazzo"
    Mi sentivo giudicato. E non mi piaceva. Iniziai a vedere Reina come una mia nemica. Non che mi dovessi sforzare tanto per farlo, in effetti: lei si stava ponendo verso di me in questi termini, ed anche se non avrei voluto che finisse così, era così che stava andando. Probabilmente, se fossi stato diverso, mi sarei fatto scivolare addosso le sue parole. Ma no, pretendevo davvero tanto da me stesso, mi sbattevo tantissimo per eccellere in vari ambiti, a volte riuscendoci anche bene. Mi sforzavo troppo per vedermi giudicato da una sconosciuta stronza a cui stavo evidentemente sul culo. Non volevo circondarmi di persone che mi vedevano in un modo nel quale io non mi riconoscevo, non mi faceva sentire a mio agio. Non volevo circondarmi di persone giudicanti. Allo stesso tempo, non sapevo perchè quelle parole, dette da Reina, non riuscivano a scivolarmi addosso. Con il tempo sarebbero scivolate via comunque, come tutte le altre, solo che ci mettevano un po' di più a farlo. Non le risposi, di nuovo, limitandomi a farmi beffa di quelle parole con un sorrisetto che avrebbe dovuto fungere da scudo verso i suoi attacchi - ed odiavo quando il mio essere introverso veniva usato come un'arma verso di me. Okay, se la metteva in questi termini, io cosa potevo fare? Certo non le avrei leccato il culo, ma volevo capirla, o almeno provarci. Per questo motivo l'avevo seguita, non appena lei aveva preso posto su una panchine poco distante.
    Rimasi a scrutare il volto della serpeverde nella penombra, mantenendo il mio posto dinnanzi a lei, anche quando mi invitò direttamente a sedermi sulla panchina, al suo fianco. No, sto bene in piedi. Le risposi, ora più freddo. Non aveva senso sedersi, dato che me ne stavo andando, e comunque non avevo voglia di mettermi lì a fare una lunga conversazione con lei, nè di avvicinarmici. Volevo solo chiarire due cose. L'idea che mi potesse saltare addosso di sicuro non mi spaventava, nè la ritenevo possibile: come lei stessa aveva detto, sapevo che l'effetto della pozione era passato per entrambi. Ascoltai le sue domande, per capire cosa la turbasse, magari volevo darle un'ultima chance di rivelarsi la persona interessante che avevo reputato o forse preferivo scoprire di essermi totalmente sbagliato - okay, non che al nostro incontro in aula di pozioni fosse stata molto più simpatica di quanto si stesse rivelando quella sera, ma per lo meno non mi aveva attaccato gratuitamente senza motivo, avevamo parlato, scambiato delle opinioni.
    Le avrei risposto sinceramente, a quella domanda, perchè non sentivo di avere niente da nascondere: l'ho bevuta perchè in quel momento volevo piacerti come tu piacevi a me. Portai le braccia conserte al petto, storcendo di lato il capo. Non ero in me quando l'ho fatto. Mi sembrava molto ovvio, che da lucido non avrei avuto la benchè minima idea di bere la pozione a mia volta. Se non volevo farlo inizialmente, c'era un motivo. Se poi l'avevo fatto, c'era comunque un motivo. E' questo che ti ha turbata? Sollevai un sopracciglio, perchè onestamente non la capivo. Era seriamente infastidita per il fatto che avevo bevuto la pozione a mia volta? Ridicolo. Ma alla fine, eravamo due sconosciuti, non doveva dimostrarmi niente, nè io dovevo dimostrare niente a lei. Certamente, però, non accettavo che mi trattasse come un idiota sprovveduto davanti a tutti. In ogni caso, questo non ti da alcun diritto di rivolerti a me in questo modo. Poca confidenza, Scott. Mi premeva chiarire questo, dato che si era rivolta a me come se fossi il suo giocattolo.
    Non c'era molto altro da dire. In aula di pozioni lei era stata molto chiara su quelle che fossero le sue aspettative rispetto agli altri, ed io d'altra parte ero della sua stessa opinione. La trovavo interessante, certo, e sicuramente anche per questo motivo era bene che me ne andassi, senza approfondire quella semi conoscenza. Non c'è altro da dire. Confermai, a malincuore. Mi resi conto che le cose stavano esattamente come lei le aveva descritte. Buonanotte allora, spero passerai una bella estate. E le diedi le spalle, per dirigermi all'ingresso del castello.



    Seán Hardice - II - 80 17 - Scheda - Diario - mask



    Interagisce con Reina e abbandona il ballo
     
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123 replies since 1/6/2022, 14:33   3782 views
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